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da: ufficio stampa Comune di Ferrara

La newsletter del 18 marzo 2015

BIBLIOTECA ARIOSTEA – Giovedì 19 marzo all 9.30 alla sala Agnelli
‘Ricerca, insegnamento e impegno civile’, un convegno ricorda Mario Miegge
18-03-2015

‘Ricerca, insegnamento, e impegno civile – In ricordo di Mario Miegge’ è il tema del convegno in programma giovedì 19 marzo all 9.30 alla sala Agnelli della biblioteca Ariostea (via Scienze 17) a cura della Sezione di Filosofia – Dipartimento di Studi Umanistici, Università di Ferrara.
LA SCHEDA (a cura dgli organizzatori) – E’ trascorso un anno dalla scomparsa di Mario Miegge (1932-2014), professore Emerito dell’Università di Ferrara. In tale ricorrenza, la sezione di filosofia del Dipartimento di Studi Umanistici lo vuole ricordare a colleghi, studenti e amici in una giornata di studi, per ripercorrere insieme i momenti fondamentali della sua ricerca filosofica: dal tema della profezia all’interpretazione ermeneutica della Bibbia, dalle ricerche su Riforma e Puritanesimo alle riflessioni sul senso della storia nel confronto con il pensiero di alcuni teoreti del Novecento, fino alle sue ultime considerazioni sull’etica e il lavoro nella società contemporanea.
Programma
ore 9,30 Saluti del Rettore P. Nappi
La profezia (teoria e pratica) tra Medioevo e Rinascimento (G.Garfagnini); Storia, patto e profezia: interpretazioni bibliche. (P. Stefani); Studi sulla Riforma e il Puritanesimo (E. Campi); Il libro delle chiamate. Mario Miegge e la Bibbia (D. Garrone).
ore 15,00
Coscienza storica, solidarietà sociale e impegno politico (D. Spini);L’ermeneutica: la presenza di P. Ricoeur negli scritti di Mario Miegge (G. Sansonetti); La filosofia della storia: alcuni modelli teorici del Novecento (M. Bertozzi); Il protestantesimo crocevia della modernità. Max Weber e Ernst Troeltsch, due intellettuali a confronto nell’analisi di Mario Miegge” (V. Pace); H. Arendt, vita activa e condizione umana (S. Rossetti).

BIBLIOTECA TEBALDI – Giovedì 19 marzo alle 17 in via Ferrariola
Per bambini dai 4 ai 10 anni tante ‘letture animate’ a cura di Silvia D’Ambrosio
18-03-2015

Giovedì 19 marzo alle 17 alla biblioteca comunale D. Tebaldi (in via Ferrariola 12) nuovo appuntamento con le ‘letture animate’ a cura di Silvia D’Ambrosio dal titolo “Storie sottosopra”. L’iniziativa, inserita nel ciclo ‘Primavera di storie’, è rivolta a bambini dai 4 ai 10 anni.

BIBLIOTECA RODARI – Pomeriggio di letture giovedì 19 marzo alle 17
“Belle storie all’aria aperta” per bambini dai 3 ai 7 anni
18-03-2015

Sarà la lettura della ‘Storia della rana ballerina’ ad aprire, giovedì 19 marzo alle 17 alla biblioteca comunale Rodari (viale Krasnodar 102), il pomeriggio di narrazioni per bambini dai 3 ai 7 anni. L’appuntamento proseguirà poi con altre avventure raccontate da Stella Messina. L’incontro rientra nel ciclo di narrazioni “Belle storie” in programma ogni giovedì pomeriggio nella sala Piccoli che questo mese ha come tema ‘All’aria aperta’.

INTERPELLANZA – Presentata dal gruppo consiliare FI
Mobilità per i nuclei familiari in caso di sottoutilizzo degli alloggi ERP
18-03-2015

Questa l’interpellanza pervenuta:
– il consigliere Fornasini (gruppo Forza Italia in Consiglio comunale) ha interpellato il sindaco Tiziano Tagliani e l’assessora alla Sanità Chiara Sapigni in merito alla mobilità per i nuclei familiari in condizioni di sottoutilizzo degli alloggi ERP.

GARA PUBBLICA – L’avviso consultabile sul sito del Comune
Bando per la selezione di un partner oganizzativo per il “Ferrara Balloons Festival edizioni 2015-2016-2017”
18-03-2015

Scadranno il 30 aprile prossimo i termini per la partecipazione al bando pubblicato dal Comune di Ferrara “Procedura aperta per la selezione di un partner oganizzativo a cui affidare in concessione, l’organizzazione, la gestione e i servizi connessi dell’evento ‘Ferrara Balloons Festival’ per le edizioni 2015-2016-2017”.

L’apertura dei plichi in seduta pubblica avverrà giovedì 7 maggio alle 10.
L’avviso e la relativa documentazione sono consultabili sul sito www.comune.fe.it alla voce ‘Bandi di gara’.

Lettera ai diciottenni presenti alla cerimonia di consegna della Costituzione italiana
di Tiziano Tagliani

18-03-2015

Cari Diciottenni, oggi (ieri 17 marzo n.d.r.) non ho potuto partecipare – come negli anni precedenti – alla Consegna della Costituzione Italiana. Una appuntamento che da ormai dieci anni si svolge nella città estense, coinvolgendo delegazioni studentesche degli Istituti secondari di secondo grado che intervengono con sempre rinnovata partecipazione a questo simbolico passaggio al mondo adulto.

La Costituzione che vi è stata consegnata rappresenta la sintesi più alta delle regole di convivenza di una comunità . Nel consegnarvela la comunità vi investe di un ruolo importante, a cui tutti siamo chiamati: quello di cittadini coscienti e consapevoli dei diritti e dei doveri della convivenza civile.

La consegna della Costituzione è un gesto semplice, un modo per cercare di avvicinarvi alla vita sociale, politica e civile del nostro paese, quasi la necessità di tramandare di generazione in generazione, quello che di bello sono riusciti a fare i nostri padri costituenti.

Vi invito a leggerla, sono certo che vi arricchirete e comprenderete come un paese possa davvero avere, come primo interesse, la solidarietà tra le persone.

Certo voi non c’eravate quando è stata scritta perciò rischia di essere vissuta come un bel testo che fa riflettere ma che non è nella vostra esperienza di vita.
Ognuno di voi la renda propria nella vita quotidiana con la consapevolezza che vi è affidato un pezzetto di collettività: solo cosi vi guadagnerete il titolo di costruttori di democrazia

Vorrei anche cogliere l’occasione per ringraziare il Comitato Ferrara per la Costituzione – presieduto dal prof. Paolo Siconolfi che hanno promosso ed organizzato la manifestazione e tutte le autorità che oggi vi hanno accolto.

Ma principalmente il mio grazie va a Federico Di Bisceglie, portavoce della Consulta provinciale degli Istituti superiori ferraresi ed ai ragazzi e alle ragazze che sono intervenuti dimostrando la loro consapevolezza di come i principi sui quali si fonda la nostra Repubblica democratica va non solo apprezzata per il valore delle conquiste politiche e sociali che esso ha consentito e garantito, ma va anche praticata nel rispetto di quei valori di libertà e dignità umana che fanno grande un Paese.

Tiziano Tagliani, sindaco di Ferrara

PALAZZO SCHIFANOIA – Venerdì 20 marzo alle 18 al Salone dei Mesi a cura di Marco Bertozzi e Massimo Cacciari
Presentazione del libro “Giovanni Pico della Mirandola. Mito, magia, Qabbalah”
18-03-2015

Venerdì 20 marzo alle 18 al Salone dei Mesi di palazzo Schifanoia (via Scandiana 23) Marco Bertozzi e Massimo Cacciari presenteranno il libro di Giulio Busi e Raphael Ebgi dal titolo “Giovanni Pico della Mirandola. Mito, magia, Qabbalah” (Einaudi, 2014). L’iniziativa, che vedrà la presenza degli autori, è promossa dall’Istituto di Studi Rinascimentali e dai Musei Civici di Arte Antica.

Per ragioni di sicurezza connesse alla capienza del Salone (max 70 persone) verrà consentito l’ingresso esclusivamente a chi sarà munito del biglietto gratuito distribuito il giorno della presentazione dal personale del Museo a partire dalle 17,30 secondo l’ordine di arrivo.

LA SCHEDA (a cura degli organizzatori) – Giovanni Pico della Mirandola soggiornò a Ferrara, in giovanissima età, e qui cominciò a muovere i primi passi nelle discipline filosofiche. Ebbe come maestro e amico Battista Guarini, figlio del famoso umanista Guarino, ed ebbe modo di conoscere Girolamo Savonarola, che ritroverà poi a Firenze. Inoltre, nell’affresco di luglio del Salone dei Mesi di Palazzo Schifanoia (come ricordava Aby Warburg) sono raffigurate le nozze di Bianca d’Este, sorella di Borso, con Galeotto della Mirandola, fratello del celebre Giovanni. Non c’è dunque luogo migliore per una conversazione di Marco Bertozzi e Massimo Cacciari con Giulio Busi e Raphael Ebgi sul loro innovativo e importante volume, dedicato ai miti e alla magia nel pensiero di Giovanni Pico, temi così magistralmente illustrati nelle pareti del Salone dei Mesi.

Giulio Busi insegna Cultura ebraica alla Freie Universität di Berlino ed è fra i maggiori esperti mondiali di ebraismo medievale e rinascimentale. Per Einaudi ha pubblicato altri cinque Millenni: Mistica ebraica (con Elena Loewenthal), Simboli del pensiero ebraico, Qabbalah visiva, Zohar e Giovanni Pico della Mirandola (con Raphael Ebgi). Per Aragno ha pubblicato La vera relazione sulla vita e i fatti di Giovanni Pico della Mirandola. Collabora con il «Sole 24 Ore». È presidente della Fondazione Palazzo Bondoni Pastorio.

Raphael Ebgi è ricercatore presso la Freie Universität di Berlino. Esperto di filosofia dell’Umanesimo italiano, ha curato per Bompiani l’edizione critica del trattato Dell’ente e dell’uno di Pico. Tra le sue recenti pubblicazioni, l’edizione italiana di H. Corbin, Le combat pour l’Ange (Torre d’Ercole), e Giovanni Pico della Mirandola, uscito nei Millenni Einaudi nel 2014 (con Giulio Busi).

Eccentrico già agli occhi dei contemporanei, Pico è sempre stato un pensatore difficile da collocare. Ricco, esibizionista, uomo di mondo e “dilettante di genio”, il Conte della Mirandola è, a più di cinque secoli, una sorta di ospite illustre e scomodo della cultura italiana. Lorenzo de’ Medici, tra i pochissimi che riuscirono a confrontarsi con lui (quasi) alla pari, lo definì “istrumento di sapere fare il bene e il male” e Pico, di cui tanto si è parlato e scritto, ci appare ancora come un enigma. L'”Orazione” sulla dignità dell’uomo è considerata uno dei testi più rappresentativi del Rinascimento, ma il resto della sua opera – in tutta la sua lussureggiante erudizione – rimane quasi inaccessibile, tanto ricca da sconcertare e confondere. Con questo libro, viene per la prima volta individuata una chiave interpretativa forte, che pone al centro delle riflessioni pichiane la qabbalah e il pensiero mistico ebraico, da Pico conosciuto grazie a moltissime traduzioni latine da lui stesso commissionate. Il Millennio è organizzato come un dizionario, per lemmi, e ad ogni lemma corrisponde una selezione di brani di Pico sul tema. Un’antologia eclettica e affascinante, per esplorare il pensiero vertiginoso di un “irregolare” che, pagina dopo pagina, ha saputo creare un cocktail esplosivo di filosofia, matematica, magia e astrologia, finendo – non a caso con l’essere accusato di eresia dai tribunali vaticani.

ISTITUTO CARDUCCI – Giovedì 19 marzo alle 10.30 in via Canapa in collaborazione con Museo Risorgimento e Resistenza
“Le voci della libertá: donne della Resistenza”, una lezione speciale per gli allievi del Carducci
18-03-2015

Giovedì 19 marzo alle 10.30, alll’auditorium della sede dell’Istituto Carducci (via Canapa 75), la regista Rita Bertoncini, la partigiana Lidia Bellodi, la storica Antonella Guarnieri del Museo Risorgimento e Resistenza ed Daniele Civolani terranno una lezione speciale dal titolo “Le voci della libertá: donne della Resistenza”.

L’iniziativa, promossa nell’ambito del ciclo di incontri “Il Carducci non dimentica”, si avvale della collaborazione del Museo del Risorgimento e della Resistenza. Nel corso della mattinata le classi di studenti coinvolte assisteranno alla visione del film “Una nuova scintilla” di Rita Bertoncini, candidato al David di Donatello 2015, sezione documentari.

Ultimato il restauro digitale de “Il giardino dei Finzi Contini” di Vittorio De Sica
di Maria Cristina Nascosi Sandri

18-03-2015

Istituto Luce-Cinecittà ha fortemente voluto il restauro digitale de “Il giardino dei Finzi Contini” di Vittorio De Sica e l’ha realizzato grazie all’ottimo restauro digitale promosso da Antony Morato, brand internazionale della Moda, in collaborazione con L’Uomo Vogue. Da dire che la collaborazione è stata particolarmente appoggiata da Luce-Cinecittà, grazie allo stretto legame che unisce l’iniziativa alla memoria storica e, al contempo, al grande Cinema. La storia della nascita della pellicola non fu tra le più semplici: Il Giardino dei Finzi Contini, è certamente l’opera con cui nel 1970 Vittorio De Sica traspose nel diverso linguaggio cinematografico il più conosciuto e fortunato romanzo del grande ferrarese Giorgio Bassani, ma proprio lo stesso Autore prese le distanze da esso. Volle che nei titoli di testa fosse apposta la dicitura’liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Giorgio Bassani’ perché la sceneggiatura usata da De Sica non era la stessa che Bassani – notoriamente conoscitore dell’altro linguaggio perché ben aduso ad esso per aver lavorato in altre pellicole – era stato lo ‘scopritore del giovanile talento di P.P.Pasolini, tra l’altro – aveva redatto per quello che pensava sarebbe stato il ‘suo’ Giardino.
De Sica, un po’ pressato per vari motivi, non ultimi quelli commerciali, dovette ripiegare su altra autorialità non altrettanto attendibile e, in ogni caso, riuscì a dar vita ad un buon film vincitore dell’Oscar, nel 1971, come miglior film straniero.
Ma ormai il tempo delle polemiche è trascorso e rimane un buon prodotto, se non altro a livello storico, più che accettabile ed interpretato da attori di rango: da ricordare che alle riprese partecipò anche il nostro compianto Beppe Faggioli, capocomico della compagnia teatrale dialettale STRAFERRARA.
Da rammentare che questo traguardo importante – il restauro – era stato inizialmente caldeggiato dal figlio di De Sica, Manuel – scomparso da poco – che, come si ricorderà, era stato il co-compositore, insieme con il notevole Bill Conti, della evocativa, nostalgica empatica colonna sonora.
Il restauro, inoltre, ha un plus-valore di grande impatto emotivo: viene proposto nella ricorrenza del 70° anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, avvenuta nel 1945. Una memoria a cui la forza e la bellezza di un’opera d’arte possono dare un sostegno indispensabile. Tanto più nel caso di una narrazione per immagini che portava, e porta, il dramma delle leggi razziali in Italia, quelle del 1938, vissute appieno dal nostro Bassani, e la tragedia delle deportazioni, attraverso un affresco di intimità, di emozioni ancora oggi capaci di essere colte dagli spettatori di tutto il mondo.
Il restauro de Il giardino dei Finzi Contini, eseguito presso i laboratori ‘Studio Cine’ di Roma e ‘L’Immagine ritrovata’ di Bologna, avrà l’anteprima mondiale a Roma, alla Casa del Cinema, il prossimo 25 marzo, alla presenza di uno dei protagonisti del film, vecchia e frequente ‘presenza’ nella nostra città: Lino Capolicchio.
Il film sarà poi presentato a Londra, Toronto, New York e San Francisco – e altre città statunitensi e, a seguire, anche in Israele.
Per chi volesse conoscere in anteprima un po’ di…più, si rimanda ad alcuni fotogrammi del restauro visibili su Youtube al link: https://www.youtube.com/watch?v=YHpiksPSAOs

CENTRO DOCUMENTAZIONE DONNA – Venerdì 20 marzo alle 18 in via Terranuova 12b
Proseguono gli incontri in omaggio a Virginia Woolf
18-03-2015

(Comunicato a cura del Centro Documentazione Donna)

“La lente della memoria: Le tre ghinee” è il tema che sarà sviluppato da Giulia Ciarpaglini venerdì 20 marzo alle 18 alla biblioteca del Centro Documentazione Donna di Ferrara (via Terranuova 12/b). Il Centro Documentazione Donna di Ferrara, per far conoscere meglio la nuova sede, più ampia e accogliente, della sua biblioteca, organizza, oltre alle consuete presentazioni di libri, una serie di incontri in omaggio a Virginia Woolf, dal titolo Qualche stanza tutta per noi. Niente di più adatto per una biblioteca tutta dedicata alla produzione culturale delle donne.

Virginia Woolf, con i suoi ‘Una stanza tutta per sé’ e ‘Le tre ghinee’, ha scritto due dei testi fondamentali del femminismo, tuttora insuperati per quello che dicono e per come lo dicono. Parafrasando il titolo “Una stanza tutta per sé”, quello della rassegna “Qualche stanza tutta per noi” vuole sottolineare quanto sia importante ancora oggi, non solo per chi lavora nella biblioteca del Centro Documentazione Donna ma per tutte le donne che la frequentano e la frequenteranno, avere uno spazio tutto per sé in cui poter leggere, conversare, incontrarsi. Uno spazio aperto a tutta la cittadinanza che potrà trovarvi libri di narrativa e saggistica molti dei quali non facilmente reperibili altrove e discutere di argomenti che necessitano ancora di essere approfonditi.
Dopo avere, negli incontri precedenti esaminato vari aspetti della vita e della produzione della scrittrice, sia i romanzi che i saggi, l’incontro di venerdì 20 marzo, condotto da Giulia Ciarpaglini, avrà per tema il saggio Le tre ghinee.
In questo saggio Virginia Woolf immagina di ricevere tre lettere con altrettante richieste: un impegno per scongiurare la guerra, un contributo per ricostruire un college femminile e una donazione a favore di un comitato che si occupa dell’inserimento lavorative delle donne. Attraverso una minuziosa analisi e argomentazioni inedite per l’epoca, Virginia Woolf dimostra la stretta connessione fra le tre tematiche riconducendo alla medesima area semantica concetti come patriarcato e fascismo. Una lettura memorabile tuttora fonte inesausta di riflessione e consapevolezza.

Giulia Maria Ciarpaglini (Arezzo 1952) vive a Ferrara, collabora con la rivista Leggere Donna, è autrice di un romanzo pubblicato dalle edizioni Tufani, di un volumetto di racconti pubblicato da una casa editrice di Bologna nonché di un saggio sulla stagione antipsichiatrica a Ferrara

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COMUNE DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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Francesco Monini
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