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da: ufficio stampa Comune di Ferrara

La newsletter del 23 ottobre 2014

CASA ARIOSTO – Sabato 25 ottobre alle 18 in via L. Ariosto
Presentazione e lettura dell’ultima raccolta poetica di Gillian Clarke
23-10-2014

Sabato 25 ottobre alle 18 nella sala conferenze di Casa di Ludovico Ariosto (via L. Ariosto 67) verrà illustrato il libro “Una ricetta per l’acqua – Poesie scelte 1982-2009” di Gillian Clarke, ultima raccolta della poetessa più rappresentativa del Galles. Nel corso della presentazione, affidata alla traduttrice Giorgia Sensi, sono previste letture a cura del direttore dei Musei civici di Arte Antica Angelo Andreotti e di Marco Munaro. L’iniziativa è promossa dai Musei civici di Arte Antica e Storico Scientifici.

LA SCHEDA (a cura degli organizzatori) – Gillian Clarke è nata in Galles; è poeta, drammaturga, traduttrice. Dal 1994 è docente di scrittura creativa per dottorandi all’Università di Glamorgan. La sua poesia è inclusa nei programmi scolastici del Regno Unito per gli esami di GCSE e A-level, ed è stata tradotta in dieci lingue. In Italia ha pubblicato Impronte, antologia di poesia gallese contemporanea, a cura di Giorgia Sensi, prefazione di Patrick McGuinness, 2007 e Convergenze parallele, con John Barnie, poesie scelte, a cura di Giorgia Sensi, 2009, entrambi editi da Mobydick.
Giorgia Sensi insegna letteratura inglese alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Ferrara, città dove vive. Tra le sue traduzioni di poesia: il poemetto The Adoption Papers di Jackie Kay (L’adozione, Le Lettere, 2002); The World’s Wife di Carol Ann Duffy (La moglie del mondo, Le Lettere, 2002, con Andrea Sirotti); l’antologia Men-Uomini, Ritratti maschili nella poesia femminile contemporanea (Le Lettere, 2004, con Andrea Sirotti). Per Mobydick ha tradotto- nel 2006- I canali di Marte, raccolta poetica di Patrick McGuiness, e nel 2007 Impronte, antologia di poesia gallese contemporanea.

BIBLIOTECA ARIOSTEA – Incontro venerdì 24 ottobre alle 17 per il ciclo ‘Italiani brava gente’
Rileggere Luigi Pirandello e il suo romanzo ‘Vecchi e giovani’
23-10-2014

Sarà dedicato a Luigi Pirandello e al suo romanzo ‘Vecchi e giovani’ il nuovo incontro del ciclo ‘Italiani brava gente – Rileggere il carattere degli italiani’, in programma venerdì 24 ottobre alle 17 nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea (via Scienze 17). L’appuntamento, curato da Rosanna Ansani e coordinato da Roberto Cassoli, è aperto a tutti gli interessati ed è promosso dall’Istituto Gramsci e dall’Istituto di Storia contemporanea di Ferrara.

(Scheda a cura degli organizzatori) – Il romanzo, scritto a partire dal 1906, pubblicato a puntate nel 1909, esce in volume nel 1913 e in versione definitiva nel 1931. Il filo della narrazione si muove tra Girgenti (oggi Agrigento) e Roma, e attraversa un’epoca tumultuosa e contraddittoria, in cui coesistono la rivolta popolare dei Fasci siciliani (1892-1894) e lo scandalo della Banca Romana. Nelle parole dell’autore il libro verte “sulla Sicilia dopo il 1870” ed è un “amarissimo e popoloso romanzo, ov’è racchiuso il dramma della mia generazione”. Pirandello lo dedica «Ai miei figli, giovani oggi, vecchi domani» e invia le prime copie stampate ai genitori, per il cinquantesimo anniversario del loro matrimonio, con le parole «Caterina e Stefano vivono da eroi», quasi a volerne affermare il carattere autobiografico e il legame con la storia della famiglia. In realtà si tratta di un’opera complessa, irriducibile a una classificazione: ne è indizio la pluralità di definizioni proposte dalla critica. La chiave è nel titolo, non a caso strutturato su un’antitesi vecchi/giovani che ne evoca molte altre (passato/presente, conservatorismo/rivoluzione, slancio ideale/delusione, purezza/corruzione…), un insieme di opposizioni in cui si esprime una frattura al tempo stesso generazionale, politica, sociale, storica, esistenziale. L’antitesi, forma simbolica del pensiero e della scrittura di Pirandello, manifesta il carattere conflittuale dell’esperienza e smaschera l’artificiosità del mondo costruito dagli uomini: il dramma è immagine della realtà.

MUSEO RISORGIMENTO E RESISTENZA – Sabato 25 ottobre alle 11 nella sala didattica. Visitabile fino al 9 novembre
Inaugurazione della mostra “Sui muri di Ferrara. La prima guerra mondiale attraverso i manifesti”
23-10-2014

Sabato 25 ottobre alle 11 nella sala didattica del Museo del Risorgimento e della Resistenza (corso Ercole I° d’Este 19) si svolgerà l’inaugurazione della mostra “Sui muri di Ferrara. La prima guerra mondiale attraverso i manifesti” a cura di Enrica Licci e Dolores Daghia, docenti del Laboratorio per la Didattica dell’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara.
La mostra documenta un percorso didattico svolto attraverso il copioso materiale storico documentario originale conservato presso il Museo del Risorgimento e della Resistenza di Ferrara, compiuto privilegiando la ricca raccolta di manifesti.
I manifesti esposti consentono al pubblico di spaziare attraverso i molti aspetti che la Grande guerra produsse a livello locale, evidenziando come la popolazione della città, dichiarata “zona di guerra”, abbia vissuto questo evento drammatico ed epocale per l’intera nazione.
La mostra si concluderà il 9 novembre e sarà visitabile dal martedì alla domenica dalle 9 e 30 alle 13 e dalle 15 alle 18.
Dopo l’apertura della mostra sarà possibile effettuare una visita guidata con le curatrici.

L’iniziativa apre il Programma manifestazioni del novembre 2014 “Centenario della Grande guerra” promosso da Comune di Ferrara-Servizio Biblioteche e Archivi, Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara, Museo del Risorgimento e della Resistenza di Ferrara e Associazione culturale di Ricerche storiche “Pico Cavalieri”.

(Comunicato a cura del Museo del Risorgimento e della Resistenza)

MUSEO STORIA NATURALE – Laboratorio per bambini sabato 25 e domenica 26 ottobre alle 15.30 in via De Pisis 24
Visita alle ‘Terre silenziose’ per i piccoli Apprendisti Scienziati
23-10-2014

Una nuova avventura attende i ragazzi dai 7 ai 10 anni che sabato 25 e domenica 26 ottobre alle 15.30 prenderanno parte al laboratorio per ‘Apprendisti scienziati’ organizzato dal Museo civico di Storia naturale (via De Pisis 24). Nelle sale del museo i piccoli partecipanti potranno visitare la mostra ‘Terre silenziose’, che parla di natura, di uccelli e di curiose scoperte, poi con il gioco della tombola e tanti divertenti indovinelli impareranno a conoscere il mondo degli uccelli.

Per partecipare è necessaria la prenotazione da effettuare contattando la sezione didattica del Museo di Storia naturale: tel. 0532 203381 – 206297, dal lunedì al venerdì dalle 9,30 alle 12,30 o all’indirizzo dido.storianaturale@gmail.com (info su www.comune.fe.it/storianaturale) (partecipazione al costo di 4 euro a persona).

ATTIVITA’ STUDENTESCA – Sabato 25 ottobre a Palazzo Arcivescovile. A cura del gruppo Swap della Cattolica di Milano
Una mostra e un incontro dedicati a “L’uomo che cerca l’uomo. il cuore punto d’incontro tra cristiani e musulmani’
23-10-2014

(Comunicato a cura degli organizzatori)

L’Associazione studentesca universitaria Student Office, in collaborazione con l’Associazione studentesca Uniservice, la Fondazione Enrico Zanotti, il Centro Culturale Umana Avventura, con il contributo dell’Università degli Studi di Ferrara e sotto il patrocinio del Comune di Ferrara e della Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio, sabato 25 ottobre allestirà presso il Palazzo Arcivescovile di Ferrara (C. so Martiri della Libertà, 77) la mostra “Quando I Valori Prendono Vita. L’Egitto e il lato umano della sua rivoluzione”.
Si terrà, inoltre, alle 17 nella sala del Sinodo, un incontro pubblico con i ragazzi del gruppo SWAP, gli ideatori della mostra e il Prof. Wael Farouq.
La mostra è stata realizzata dal gruppo SWAP, formato da studenti dell’Università Cattolica di Milano, con l’aiuto del Prof. Wael Farouq, docente presso l’Istituto di Lingua Araba all’Università Americana del Cairo.

La mostra nasce dal desiderio di alcuni studenti egiziani di testimoniare gli episodi di sofferenza vissuti dai loro connazionali durante i giorni drammatici della rivoluzione del 2011, dalla deposizione del presidente Mohammed Morsi all’ondata di violenze scatenata contro i cristiani copti. Il punto di vista è però diverso: non la solita descrizione politica alla ribalta dei mass media, ma il lato umano della rivoluzione, cioè le persone che da essa sono state travolte e le loro storie.

L’esposizione mette in evidenza come l’uomo, se mosso da un ideale, può riscoprire le dimensioni più vere di se stesso e in questo stupirsi delle somiglianze con chi gli sta accanto. Le storie raccontate dai pannelli affermano che esiste sempre un punto di incontro: il cuore dell’uomo. La stessa esperienza accomuna i ragazzi che hanno dato vita alla mostra: sono musulmani e cristiani, egiziani e italiani. Sono tra loro diversi ma tutti mossi dalla volontà di incontrarsi, ricercare e capire se stessi, la propria identità e il valore della diversità.

Inoltre, la mostra coinvolgerà le scuole della provincia di Ferrara per organizzare visite guidate con le classi scolastiche in accordo con gli insegnanti e verrà anche proposta all’interno dell’Università degli Studi di Ferrara.
Attraverso graffiti, immagini, racconti, video e testimonianze, sarà raccontata l’amicizia tra Mina Daniel e Tareq el Salafi, il coraggio di Samira Ibrahim, la storica battaglia della dottoressa Mona Mina, la speranza del giovane Gika e il sentimento di solidarietà di Mohamed Kristy. Storie che trascendono la religione e la politica e, giungendo direttamente allo spirito di ognuno, alimentano la speranza.
L’esposizione è stata inaugurata il 25 marzo scorso all’Università Cattolica di Milano, seguita da un incontro con Don Ambrogio Pisoni, assistente pastorale all’Università Cattolica di Milano e, infine, allestita a Rimini Fiera in occasione del grande evento del Meeting di Rimini 2014.

Wael Farouq è Vice Presidente del Meeting del Cairo, Presidente del Centro Culturale Tawasul e docente presso l’Istituto di Lingua Araba all’Università Americana del Cairo.
Dal 2005 è visiting professor alla Facoltà di Legge dell’Università di Macerata ed è stato lecturer in numerose università internazionali, tra le quali l’Università Cattolica di Milano, le Università di Torino e Bologna, l’Università di New York, l’Università di Notre Dame (Indiana, USA), l’Università di Washington e l’Università di Madrid.
Ha pubblicato diverse ricerche in arabo, italiano e inglese ed è inoltre coautore, assieme a Papa Benedetto XVI, del libro “Dio salvi la ragione”.

Il gruppo SWAP nasce nel 2013 da un gruppo di studenti universitari egiziani di Milano, che in Italia sono cresciuti, vivono e studiano, e che, come loro stessi affermano, sono «mossi dal desiderio di riscoprire la cultura delle proprie origini per poterne condividere la bellezza con gli altri». Si definiscono così proprio perché hanno capito che la bellezza di quello che vivono insieme è per tutti: infatti, SWAP è l’acronimo di “Share With All People”.

L’UOMO CHE CERCA L’UOMO.
IL CUORE, PUNTO DI INCONTRO TRA CRISTIANI E MUSULMANI
25 ottobre 2014.
Palazzo Arcivescovile, C. so Martiri della Libertà, 77, Ferrara.
Orario di visita della mostra: 11:00 – 20:00.
Orario inizio incontro: 17:00.
Entrata libera.

INFO
Gianluca Lomarco: mobile 392 824 2570; e-mail: gianluca.lomarco@gmail.com
Rola Diab: mobile 334 323 9451; e-mail: rola.diab@student.unife.it
Su Facebook:
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COMUNE DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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Francesco Monini
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