Skip to main content

da: ufficio stampa Comune di Ferrara

BIBLIOTECA ARIOSTEA – Invito alla lettura martedì 28 gennaio alle 17
‘L’anima di un’artista: Mirella Guidetti Giacomelli’

E’ dedicata a una delle più attive e apprezzate scultrici ferraresi, Mirella Guidetti Giacomelli, la biografia scritta da Gina Nalini Montanari e intitolata ‘L’anima di un’artista’ che martedì 28 gennaio verrà presentata nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea. Nel corso dell’incontro, patrocinato dal Gruppo Scrittori Ferraresi e dalla Società Dante Alighieri di Ferrara, dialogherà con l’autrice Dalia Bighinati.

LA SCHEDA (a cura degli organizzatori)
Il racconto biografico ripercorre eventi, emozioni e sentimenti del vissuto esistenziale di questa straordinaria ‘protagonista’ Mirella Guidetti Giacomelli che ha risposto con pienezza al suo ruolo di donna e di artista.
Emerge dalle pagine un ritratto interiore sviluppato attraverso un’attenta analisi dell’esperienza personale e della fiamma viva della ricerca artistica: una donna con le fragilità femminili e al contempo sicura di sé, sempre determinata ad affermarsi nel mondo dell’arte figurativa. Sostenuta da una curiosità insaziabile, indefessa nella ricerca e nella sperimentazione, Mirella ha realizzato una incredibile quantità di opere diverse per contenuto, forma e materiali di supporto. Le sue sculture, presenti in molti luoghi pubblici e ospitate in musei italiani e stranieri, la collocano tra gli artisti più significativi del Novecento. E’ questa una biografia particolare, dedicata a un’artista vivente e ancora attiva, della quale si narra – in tutta la sua estensione – il percorso esistenziale e artistico. Come una biografia “madre” vorrebbe essere foriera di ulteriori e nuovi studi.

AGENDA DEL SINDACO

Appuntamenti del 28 gennaio 2014

27-01-2014

Martedì 28 gennaio

ore 9 – riunione di Giunta comunale (residenza municipale)

27 Gennaio, memorie e ricordi tra cinema e mostre

di M.Cristina Nascosi Sandri

27-01-2014

I film della memoria
Bassani, De Sica: per non dimenticare di ricordare

Domenica 26 gennaio e Lunedì 27 gennaio, in occasione del Giorno della Memoria, la Cineteca Nazionale collabora con il Museo Ebraico di Roma e l’Assessorato alle Attività Culturali della Comunità Ebraica di Roma e la Casa del Cinema, alla presentazione della rassegna “I film della memoria”, a cura di Ariela Piattelli.
Nella giornata del 26 gennaio, dalle 17 verranno proiettate al Cinema Trevi quattro pellicole per raccontare come il cinema italiano ha affrontato il tema delle leggi razziste e la Shoah: il cortometraggio “Roma’38” ( 1954) di Sergio Capogna, basato sul racconto Vanda di Vasco Pratolini, un amore sotto le persecuzioni razziali a Roma. Una ragazza ebrea ha un breve idillio con un giovane non correligionario. Si annegherà nel Tevere, quando, come suo padre, non potrà più lavorare.
Un omaggio a Carlo Lizzani, il regista recentemente scomparso: il suo “L’oro di Roma” (1961) basato sui fatti realmente accaduti del rastrellamento del ghetto di Roma, avvenuto nell’ottobre 1943. La polizia tedesca ricatta gli Ebrei, minacciandoli di dare cinquanta kg d’oro entro due giorni oppure saranno deportati. Gli Ebrei si adoperano a soddisfare la loro richiesta, ma non servirà a niente.
In occasione della rassegna cinematografica sarà inoltre allestita, sempre al Cinema Trevi, la mostra fotografica sul film.
Il capolavoro di Gillo Pontecorvo,” Kapò” (1960), la storia di Edith una giovane ed ingenua fanciulla che deportata in un campo di sterminio, da vittima viene trasformata in carnefice dalla crudeltà disumanizzante nazista.
Il “Grido della terra” (1949) di Duilio Coletti, una pellicola dimenticata e recentemente restaurata dalla Cineteca Nazionale, che racconta le vicende, all’indomani della Shoah, che portarono alla fondazione dello Stato d’Israele. Alla fine della guerra, un gruppo di ebrei, liberati dagli alleati dai campi di concentramento in Germania, raggiunge clandestinamente la Palestina. Tra essi un chirurgo e la sua futura nuora sono trasferiti in un campo di profughi in Puglia e, guidati da Ariè, raggiungono il futuro Stato d’Israele, dove è in corso la guerriglia fra partigiani ebrei e inglesi occupanti.
Lunedì 27 gennaio dalle 17.00 proseguiranno le proiezioni alla Casa del Cinema: il documentario “16 Ottobre 1943” di Ansano Giannarelli e prodotto da Marina Piperno: ispirato al racconto omonimo di Giacomo De Benedetti, è la densa, suggestiva rievocazione della ricattatoria raccolta di cinquanta kg d’oro del 26 settembre del ’43 di cui si parlava più sopra e della successiva razzìa, eseguita dalle SS nel ghetto di Roma.
A seguire, la proiezione de “Il giardino dei Finzi Contini”di Vittorio De Sica; considerata un’opera eccellente in tutto il mondo sin dalla sua uscita nelle sale, nel 1970, tratta dall’omonimo romanzo scritto da Giorgio Bassani (1962).
Ferrara, anni ’30, la comoda vita di Micòl e di altri giovani borghesi della comunità ebraica si trasforma in tragedia a causa delle leggi razziali fasciste del 1938 e del successivo scoppio della II Guerra Mondiale. La proiezione del film verrà introdotta da Manuel De Sica, figlio del celebre regista ed autore della bella e melanconica colonna sonora.
Il Museo Ebraico di Roma ha recentemente dedicato una mostra al film esponendo per la prima volta i costumi del leggendario capolavoro ( che fu Premio Oscar per il Migliore Film Straniero), le attrezzature originali, alcuni bozzetti dei costumi, i manifesti, le locandine, gli articoli dei giornali, le foto di scena e copie rare del libro di Bassani.
Sarà ancora possibile visitare la mostra fino al 13 febbraio 2014 e, in occasione del Giorno della Memoria, il 27 gennaio, il museo rimarrà aperto fino alle 19.

Il Giorno della Memoria 2014, il ghetto dell’infanzia di Terezin e un ricordo di Maria Teresa Travagli Ronchi

A Roma, nella Casa della Memoria e della Storia, è appena iniziata una mostra che è una selezione dei disegni e delle poesie conservati presso il Museo Ebraico di Praga, realizzati dai bambini rinchiusi a Terezin, Theresienstadt, in tedesco, città-fortezza cecoslovacca che divenne, tra il 1942 e il 1944, il ‘ghetto dell’infanzia’. Il lascito più struggente dell’attività artistica sviluppata negli ateliers clandestini di Terezín è rappresentato dalle ‘produzioni’ dei piccoli ‘ospiti’: diari, riviste, 5.000 disegni e 66 poesie.

Spiega Anita Frankovà, Direttrice del Museo Ebraico di Praga:

” Fra i prigionieri del ghetto di Terezin ci furono all’incirca 15.000 bambini, compresi i neonati. Erano in prevalenza i bimbi degli ebrei cechi, deportati a Terezin insieme ai genitori, in un flusso continuo di trasporti fin dagli inizi dell’esistenza del ghetto. La maggior parte di essi morì nel corso del 1944 nelle camere a gas di Auschwitz. Dopo la guerra non ne ritornò nemmeno un centinaio e di questi nessuno aveva meno di quattordici anni. I bambini sopportarono il destino del campo di concentramento assieme agli altri prigionieri di Terezin.
Dapprima i ragazzi e le ragazze che avevano meno di dodici anni abitavano nei baraccamenti assieme alle donne; i ragazzi più grandi erano con gli uomini. Tutti i bambini soffrirono assieme agli altri le misere condizioni igieniche e abitative e la fame. Soffrirono anche per il distacco dalle famiglie e per il fatto di non poter vivere e divertirsi come bambini. Per un certo periodo i prigionieri adulti riuscirono ad alleviare le condizioni di vita dei ragazzi facendo sì che venissero concentrati nelle case per i bambini.
La permanenza nel collettivo infantile alleviò un tantino, specialmente sotto l’aspetto psichico, l’amara sorte dei piccoli prigionieri. Nelle case operarono educatori e insegnanti prigionieri che riuscirono, nonostante le infinite difficoltà e nel quadro di limitate possibilità, a organizzare per i bambini una vita giornaliera e perfino l’insegnamento clandestino. Sotto la guida degli educatori, i bambini frequentavano le lezioni e partecipavano a molte iniziative culturali preparate dai detenuti. E non furono solo ascoltatori: molti di essi divennero attivi partecipanti a questi avvenimenti, fondarono circoli di recitazione e di canto, facevano teatro per i bambini. I bambini di Terezin scrivevano soprattutto poesie su pessima carta di guerra, ciò che potevano trovare. Una parte di questa eredità letteraria si è conservata.
L’educazione figurativa veniva organizzata nelle case dei bambini secondo un piano preciso. Le ore di disegno erano dirette dall’artista Friedl Dicker Brandejsovà. Il complesso dei disegni che si è riusciti a salvare e che fanno parte delle collezioni del Museo statale ebraico di Praga, comprende circa 4.000 disegni. I loro autori sono per la gran parte bambini dai 10 ai 14 anni. […] Sui disegni c’è di solito la firma del bambino, talvolta la data di nascita e di deportazione a Terezin e da Terezin. La data di deportazione da Terezin è anche in genere l’ultima notizia del bambino (…)”.

Ad un anno dalla scomparsa di Maria Teresa Travagli Ronchi che cade proprio in questi giorni, per chi scrive, che la conobbe e la frequentò con molto affetto per parecchio tempo, è un malinconico piacere ricordare, in associazione con il Giorno della Memoria 2014, che proprio lei, docente di grande valore di greco e latino negli istituti superiori cittadini ed innamorata e ‘praticante’ della lingua dialettale ferrarese – aveva in progetto di tradurre le Nuvole di Aristofane proprio nel nostro idioma di latte – al tempo del suo incarico politico in veste di Assessore alla Cultura del Comune di Ferrara, ebbe animo di organizzare alle Grotte del Boldini un’esposizione di operette dei Bambini di Terezin, mostrando una sensibilità ed una delicatezza tutta femminile nell’ideare tale evento, forse per prima in Italia: un Non dimenticare di Ricordare le vittime, le più giovani, le più innocenti, della Shoah.

SCUOLA DI MUSICA MODERNA – ‘I martedì dell’opera’: appuntamento il 28 gennaio alle 20,30

Una serata con la ‘Cendrillon’ di Massenet interpretata da Joyce Didonato

27-01-2014

(Comunicato a cura dell’Associazione Musicisti di Ferrara)

Per il ciclo ‘I martedì dell’opera’, l’Associazione Musicisti di Ferrara propone per martedì 28 gennaio alle 20,30 nell’aula magna Stefano Tassinari della Scuola di Musica Moderna (via Darsena 57), l’ascolto conclusivo di uno dei capolavori del grande compositore francese Jules Massenet: Cendrillon, tratta dalla fiaba di Charles Perrault, che aveva già ispirato ottant’anni prima anche Gioachino Rossini e la sua ‘Cenerentola’. La scorsa settimana è stata introdotta l’opera e sono stati visionati i primi due atti. Martedì sera si concluderà la visione integrale dello spettacolo allestito dal regista Laurent Pelly e con protagonista il grande mezzosoprano americano Joyce Didonato.
A maggio sarà poi possibile assistere alla Cenerentola di Rossini in diretta dal Metropolitan di New York al cinema, potendo così confrontare le due versioni dell’opera.
Per partecipare all’appuntamento del 28 gennaio è necessario essere soci Amf iscritti ad un corso principale oppure far parte della Sezione Amf Wanderer.

PORTA DEGLI ANGELI – Fino a fine aprile per iniziativa dell’associazione Arch’è

‘Portaperta tutti i lunedì’ per le visite gratuite alla struttura cinquecentesca

27-01-2014

(Comunicato a cura di Arch’è Associazione Culturale Nereo Alfieri)

Fino alla fine di aprile 2014, sarà ancora possibile visitare gratuitamente il singolare esempio di recupero storico e archeologico di una delle più suggestive porte d’accesso della nostra città, quella Porta degli Angeli che è stata porta di rappresentanza in epoca estense, ed è ora l’unica delle mura di Ferrara ad essere completamente visitabile, dal sotterraneo alla torre.
Dal gennaio 2012, soci di Arch’è Associazione Culturale Nereo Alfieri, hanno aperto al pubblico, almeno un giorno alla settimana, quella che, prima del restauro di fine Novecento, era considerata poco più di una casa colonica.
Sapevamo che tanti ferraresi ignoravano la storia dell’edificio che ritenevano essere stato la casa del boia della città e credevamo che i mattoni divelti dai resti del macello per maiali, che portavamo al riparo nella casetta del corpo di guardia, fossero più frutto di ignoranza che veri atti di vandalismo. Bisognava aprire la Porta per farla conoscere non solo per le mostre che ospitava, ma anche come monumento storico.
La bella struttura cinquecentesca è gestita attualmente dalla RTA “Progetto Porta degli Angeli”, una rete di 5 associazioni (Arch’è Associazione Culturale Nereo Alfieri, Cantiere delle idee chiare e sfuse, Ferrara Video&Arte , Stile Italico e Yoruba::diffusione di arte contemporanea) che, pur nella loro profonda diversità e mantenendo ognuna il proprio specifico, sono riuscite ad attrarre in questi anni un pubblico differenziato per età, interessi e modalità di fruizione. Molteplici le iniziative che le cinque associazioni continueranno a proporre fino alla scadenza del mandato, dalla consueta apertura della struttura come monumento storico e passaggio tra città e campagna, all’organizzazione di mostre, eventi musicali, presentazioni di libri, conferenze, laboratori, visite guidate.

“Portaperta tutti i lunedì”: ore 10.30/12.30 e 14,30/16.30

Per informazioni: arche.ferrara@gmail.com; cell. 3311055853; http://www.portadegliangeli.org/5/arch-e

POLITICHE GIOVANILI – Pubblicata l’ultima newsletter dell’Osservatorio Adolescenti

Giovani e cittadinanza europea: opportunità e prospettive per il futuro

27-01-2014

E’ dedicata alle politiche europee per i giovani l’ultima newsletter (in allegato) redatta dall’Osservatorio Adolescenti del Comune di Ferrara.
“Oggi – si sottolinea nella pubblicazione – i giovani sono sempre più al centro dell’attenzione delle politiche e degli interventi dell’Unione Europea, che riconoscono loro un ruolo determinante per affrontare le sfide economiche, sociali, demografiche e culturali che determinano il futuro dell’Unione stessa”.
Accanto a un excursus storico e a un quadro sintetico delle misure dell’Unione Europea a favore dell’avvicinamento dei giovani ai temi della cittadinanza e della partecipazione europea, la pubblicazione contiene anche un approfondimento sul nuovo programma ‘Erasmus+’, entrato in vigore il 1° gennaio 2014 in tutti gli stati membri, per offrire a studenti, tirocinanti, apprendisti, volontari, docenti e formatori tra i 13 e i 30 anni l’opportunità di studiare e svolgere varie attività in altri paesi europei.
Intento della newsletter è tuttavia soprattutto quello di segnalare i servizi offerti dal Comune di Ferrara per la diffusione delle informazioni in questo ambito, tramite il proprio punto Eurodesk (al centro Informagiovani) e l’Antenna Europea Direct di recente attivazione.

Per ricevere le newsletter periodiche dell’Osservatorio Adolescenti del Comune scrivere a osservatorio.giovani@comune.fe.it

CULTURA/LAVORI PUBBLICI – Iniziativa dell’associazione ‘Città della cultura/Cultura della città’

Un progetto da votare on line per rafforzare il percorso di rigenerazione del teatro Verdi

27-01-2014

Mira a rafforzare il percorso di rigenerazione del teatro Verdi, affinché possa attrarre nuove economie e generare socialità, il progetto ‘Sempreverdi’ realizzato dall’associazione ferrarese ‘Città della cultura / Cultura della città’ che ha superato nei giorni scorsi la prima selezione del concorso ‘Che fare 2′ (ammesso in un lotto di 40 elaborati scelti fra i 600 presentati). Bandito per il secondo anno consecutivo dall’associazione culturale ‘doppiozero’ e prodotto insieme ad altri gruppi privati, il Sole24ore ed Enel e con il patrocinio della Regione Puglia, per il concorso è partita ora una nuova fase che si concluderà il 13 marzo.
Fino a quel momento chiunque potrà contribuire con il proprio voto on line (www.che-fare.com/progetti-approvati/sempreverdi/) a traghettare il progetto del gruppo di architetti ferraresi alla semifinale, che vedrà selezionati otto lavori. A questo punto scenderà nuovamente in campo una giuria di esperti che sceglierà il vincitore del primato annuale e dei 100mila euro in palio.
“Il teatro Verdi – ha affermato Luca Lanzoni dell’associazione culturale, questa mattina in Municipio alla presentazione dell’iniziativa insieme ai colleghi Sergio Fortini e Diego Farina e agli assessori Massimo Maisto e Aldo Modonesi – ha le potenzialità per tornare sede di una nuova narrazione urbana, collegata ad un processo di rigenerazione culturale, sociale, economica. In tale ambito l’obiettivo principale di ‘Sempreverdi’ è quello di costruire un programma rivolto alla creazione di una filiera produttiva, riferita ai prodotti di ‘seconda vita’, integrandoli con i ‘saperi nascosti’ dei nuovi Makers e dell’artigianato nuovo e tradizionale. L’eventuale premio – ha poi aggiunto – sarà utilizzato nell’arco di diciotto mesi per sviluppare la filiera produttiva che si realizzerà in questo contesto e mettere in campo tutte le attività d’informazione”.
“Per l’Amministrazione comunale il fatto che il progetto ‘Sempreverdi’, risultato davvero di un lavoro ben fatto, abbia superato la prima selezione è già una vittoria. – ha affermato l’assessore Massimo Maisto – L’apertura del Verdi nelle giornate di Internazionale non è stata un’iniziativa spot, bensì un progetto voluto per far conoscere e ritrovare questa importante struttura all’intera città. Senza più finanziamenti statali e superata l’idea di trasformare il Verdi in un teatro lirico, occorreva coinvolgere la collettività sul suo futuro, com’è avvenuto ad esempio per altri ‘contenitori’ cittadini come l’ex Mof e i Magazzini Generali. Così è stato e grazie anche all’impegno dell’associazione ‘Città della cultura/Cultura della città’ sono partiti nuovi percorsi all’insegna della rivitalizzazione dell’intera zona e della rigenerazione urbana. Questa idea, nata per iniziativa dei privati, può essere una vera e propria sfida per la città. – ha ribadito il vicesindaco – Ora l’impegno di tutti dovrà infatti essere finalizzato ad esprimere entro il 13 marzo il maggior numero di preferenze e consentire così al progetto di arrivare alla finale.”

Al proposito gli organizzatori hanno assicurato anche la presenza nei prossimi giorni di alcune postazioni, per raccogliere voti, al cinema Boldini e in prossimità del Verdi.

“La prima riapertura del teatro Verdi – ha poi ricordato l’assessore Aldo Modenesi – ha comportato un piccolo investimento di 100mila euro servite per ridare dignità alla struttura e rispondere ad una serie di sollecitazioni delle abitazioni confinanti. L’impianto non ha avuto danni dal sisma quindi non beneficia di nessun contributo per la ricostruzione. In base ad una stima, tutta da verificare, un recupero funzionale della struttura potrebbe comportare un investimento di 2 milioni/2,5 milioni di euro. Numeri importanti ma affrontabili. Molto dipenderebbe ovviamente dal tipo di utilizzo finale dello spazio. Penso che il progetto messo in campo da ‘Città della cultura/Cultura della città’ ci possa aiutare per chiarire le idee sul futuro del teatro, un tema comunque da affrontare nella prossima legislatura.

Intanto, entro marzo e con l’ipotesi di far partire le procedure all’inizio dell’estate, – ha poi aggiunto l’assessore ai Lavori pubblici – saranno invece presentati alla Regione i progetti che si avvalgono dei benefici post-sisma e che riguardano la Casa Niccolini, la Torre dell’Orologio e Porta Paola (ciascuno dell’importo di 1 milione di euro) e l’ex Mof (500mila euro).

(Comunicato a cura degli organizzatori)

Il 9 dicembre si è conclusa la raccolta dei progetti per la seconda edizione di cheFare (http://www.che-fare.com/). A questa edizione hanno partecipato più di 600 progetti da tutta Italia. Sono proposte molto diverse tra loro; grandi e piccole visioni per cercare di cambiare lo stato delle cose. Il 15 gennaio 2014 è cominciala la seconda fase di cheFare dove i 40 progetti selezionati dovranno essere votati online; questa fase sarà attiva fino al 13 marzo 2014. Dopo questa ulteriore selezione i primi otto progetti saranno al vaglio di una giuria tecnica che decreterà il progetto vincitore, a cui andranno i 100.000 euro, per svilupparne le attività.

Città della Cultura / Cultura della Città, associazione di promozione sociale, ha partecipato alla seconda edizione di cheFare, con il progetto Sempreverdi (numero 36) (http://www.che-fare.com/progetti-approvati/sempreverdi/), entrando nella selezione nazionale dei primi 40 progetti.

Il Teatro Verdi, dopo circa trent’anni di chiusura forzata, viene riscoperto e riattivato dal progetto Teatro Verdi / Smart Land, sviluppato da Città della Cultura / Cultura della Città nell’ottobre del 2013. Il Teatro Verdi ha le potenzialità per tornare sede di una nuova narrazione urbana, collegata ad un processo di rigenerazione (culturale, sociale, economica) dove il patrimonio culturale diventa nuova centralità urbana in cui mostrare, praticare e insegnare.

In questo ambito l’obiettivo principale del progetto Sempreverdi è quello di costruire un programma rivolto alla creazione di una filiera produttiva, riferita ai prodotti di “seconda vita”, integrandoli con i “saperi nascosti” (nuovi Makers, artigianato nuovo e tradizionale). Il progetto avrà una duplice valenza: rafforzare il percorso di rigenerazione del Teatro Verdi e implementare una serie di azioni utili a tutto il territorio di Ferrara e Provincia.

Tra queste:

1. lo sviluppo di una filiera produttiva (network di attori, materiali da riutilizzare, progetti di eco design, sensibilizzazione delle comunità locali) per i prodotti di “seconda vita” replicabile anche in altri contesti;
2. la valorizzazione dei “saperi nascosti” (nuovi Makers, artigianato nuovo e tradizionale) presenti a Ferrara e in Provincia;
3. la diffusione delle conoscenze e delle pratiche inerenti i temi scelti utilizzando dinamiche di gioco “gamification” collettivo con finalità didattiche e di svago;
4. il coinvolgimento di attori locali o nazionali per favorire la sviluppo di nuove realtà produttive legate al concetto di prodotti di “seconda vita” e di valorizzazione dei “saperi nascosti”.

Il progetto Sempreverdi si inserisce nella strategia complessiva di rigenerazione del Teatro Verdi di Ferrara, come ulteriore apporto utili per identificare un nuovo senso da attribuire a questo “edificio quartiere”. Città della Cultura / Cultura della Città si augura che la partecipazione dell’opinione pubblica ferrarese si positiva rispetto a questa ulteriore possibilità. Basta un voto per sostenere Sempreverdi. Basta un voto per dare una seconda vita al Teatro Verdi. http://www.che-fare.com/progetti-approvati/sempreverdi/

CheFare (http://www.che-fare.com/)
Siamo un gruppo di persone attive nel settore culturale e crediamo che sia giunto il tempo di trovare delle strategie diverse e migliori per promuovere la cultura. Quello che ci interessa è che il sapere circoli liberamente, perché solo così può crescere ed essere riconosciuto come bene diffuso e quindi imprescindibile. Per questo abbiamo deciso di dare vita a un percorso di mappatura dei soggetti e dei progetti più interessanti, un percorso che sappia condurre a un modo nuovo e sostenibile di fare cultura. CheFare è un motore pensato per cercare e raccontare i progetti e le esperienze di chi, come noi, immagina e costruisce tutti i giorni mondi nuovi, un programma per chi crea, provoca e mette in movimento conoscenza.

Partner / cheFare è promosso dall’Associazione culturale doppiozero e co-prodotto in partnership con:
Avanzi. Sostenibilità per Azioni. Dal 1997 un player credibile e indipendente nel campo dello sviluppo sostenibile.
Fondazione > GLI AVVISI E LE ALLERTE DELLA PROTEZIONE CIVILE dell’Emilia Romagna

(Aggiornamento AVVISI e ALLERTE a cura degli uffici della Protezione Civile Regionale)

INTERPELLANZE – Presentate dai gruppi consiliari G.O.L. e Io amo Ferrara

Comportamenti minacciosi nei parcheggi e gestione del Campo sportivo scolastico comunale

27-01-2014

Queste le interpellanze pervenute:
– il consigliere Francesco Rendine (gruppo consiliare G.O.L. – Giustizia Onore Libertà) ha interpellato il sindaco Tiziano Tagliani in merito ai provvedimenti che si intendano assumere per contrastare i comportamenti minacciosi e ricattatori di persone che chiedono denaro in diversi parcheggi della città.

– il consigliere Alex De Anna (gruppo consiliare “Io Amo Ferrara”) ha interpellato il sindaco Tiziano Tagliani e l’assessore allo Sport Luciano Masieri in merito alle diverse criticità della gestione e conduzione del Campo sportivo scolastico comunale di Ferrara.

“Grazie per quanto ha seminato in queste strade acciottolate”. Lettera a Mons. Andrea Turazzi Vescovo

di Tiziano Tagliani *

27-01-2014

Eccellenza Mons. Andrea Turazzi Vescovo

I ferraresi mio tramite vogliono esprimere un grazie sincero alla Chiesa per questo dono inatteso e graditissimo. Segno provvidenziale, per chi ha avuto il privilegio di averLa conosciuta e di aver collaborato con Lei nelle diverse attività pastorali, comunque segno di speranza: sappiamo quanto bisogno vi sia di speranza, per tutta la nostra comunità.

In questo giorno di saluto Ferrara Le chiede di portare con sè a San Marino Montefeltro i volti dei catechisti, delle educartici,dei tanti collaboratori delle parrocchie cittadine, dalla Madonnina alla Sacra Famiglia, le esperienze della azione cattolica scarrozzate in giro per la diocesi, le concrete espressioni di servizio ai missionari ferraresi nel mondo a Lei tanto vicini, la profonda esperienza di relazione con i seminaristi che lei in questi anni ha accompagnato nella vocazione.

Ma perchè anche la comunità civile Le chiede questo, perchè lo chiede il Sindaco di Ferrara?

Non solo e non tanto per rimanere nella Sua memoria ma per quanto in questi anni Ella, con il Suo stile tanto inconfondibile quanto irresistibile, ci ha insegnato: fedeltà all’uomo, alla gente, in ascolto e dialogo con tutti ( sono parole Sue eccellenza e mi scuserà della appropriazione). Non si tratta solo di esperienze pastorali dunque, ma disponibilità concreta nel percorrere un tratto di strada assieme a quanti ci stanno accanto, con semplicità e sollecitudine in ascolto e dialogo con tutti, fedeltà che si esprime in attenzione alle necessità morali e materiali, alla dignità di ciascuno, alla sua libertà. Pare di scorgere al fondo quella convinzione forte secondo la quale non vi è evangelizzazione senza promozione dell’uomo.

Ecco Eccellenza questa terra di pianura, oggi privilegiata dal vedere un proprio sacerdote divenire pastore della Chiesa, confida di poterle aver offerto, fra mille contraddizioni e mancanze, testimonianze di fedeltà e non c’è fedeltà, senza libertà vera, come non vi è libertà senza il carico della responsabilità che da contenuto ad una libertà altrimenti vuota di senso e priva di direzione.

La ringraziamo a proposito anche del più recente invito agli amministratori al confronto con San Thomas More, in tempi come questi certo il confronto coi santi è sempre complesso ed a rischio di incipienti depressioni, ma come al solito il suo invito scava nel profondo e non resterà senza frutto di riflessione e di convincimento.

Porti dunque con sè Ferrara ed i ferraresi, non perchè migliori, ma come si portano i vecchi quaderni di scuola, gli appunti di una vita; non le mancheranno di certo testimonianze di dolore, di fatica, di dubbio, di delusioni, ma anche slanci, gioie, progetti di incontro ed esperienze di forza cui attingere mentre nel Montefeltro altre si aggiungeranno e ci auguriamo tutte accoglienti ed improntate al bene.

Eccellenza porti con se, dalla parrocchia che lascia, questa nostra famiglia che sacra non sarà, ma vorrà pur dire qualcosa se il Suo ultimo predecessore Adamo Borghini nel 1910 fu il promotore della congregazione delle suore della Sacra Famiglia, nulla avviene per caso.

Auguri quindi al Vescovo di San Marino Montefeltro e grazie per quanto ha seminato in queste strade acciottolate noi la seguiremo, dal basso anche alti metrico ormai.

* – sindaco di Ferrara
BIBLIOTECA BASSANI – Mercoledì 29 gennaio alle 17 a Barco

L’ora del racconto per i più piccoli

27-01-2014

Si intitola ‘La quaglia e il sasso’ la favola scritta da Arianna Papini che mercoledì 29 gennaio alle 17 aprirà il pomeriggio di narrazioni alla biblioteca Bassani di Barco. L’appuntamento, dedicato ai bambini dai 4 ai 10 anni, proseguirà poi con la storia ‘Un uomo strano’, firmata da Mats Leten. Le narrazioni saranno a cura di Adriana Trondoli

L’incontro rientra nel ciclo di narrazioni per i più piccoli dal titolo ‘Tipi strani…molto strani’ in programma ogni mercoledì pomeriggio nella sala Ragazzi della biblioteca comunale di via Grosoli 42.
MAPPA DEL PRIMARO – Mercoledì 29 gennaio alle 21 a s. Egidio. Iniziativa del Museo Civico di Storia Naturale

All’esame la terza bozza della ‘Mappa di comunità del Po di Primario’

27-01-2014

Mercoledì 29 gennaio alle 21 all’agriturismo La Rocchetta (via Rocca 69, S. Egidio) si svolgerà l’incontro per l’esame della terza bozza della ‘Mappa di comunità del Po di Primario’.

L’iniziativa, promossa dal Museo Civico di Storia Naturale con il patrocinio del Comune e della Provincia di Ferrara, è rivolta in particolare alla cittadinanza di Fossanova S. Marco, Fossanova S. Biagio, Torre Fossa, S. Egidio, Gaibanella, Monestirolo e Marrara.

LA SCHEDA – (a cura degli organizzatori) Le mappe di comunità nacquero in Gran Bretagna attorno al 1990. L’approssimarsi del nuovo millennio fu di stimolo alla realizzazione di “inventari” del patrimonio materiale ed immateriale, ambientale, storico, tradizionale, culturale di tante piccole comunità, con lo scopo di evidenziare su un supporto concreto gli elementi territoriali che la stessa comunità considerava significativi, davvero rappresentativi della propria identità e perciò meritevoli di essere trasmessi alle generazioni successive. Nacquero così vere e proprie mappe cartacee oppure realizzate con tecniche svariate come la maglia o il ricamo o in ceramica o, addirittura, realizzate sottoforma di giardino. La mappe rappresentavano la sintesi del lavoro svolto attraverso più e più mesi dagli abitanti di un certo territorio e lo strumento programmatico per le scelte future di sviluppo.
Il museo ha in un certo senso “adottato” il tratto del Po di Primaro che corre da Ferrara a Traghetto e ha deciso di avviare un processo di mappa di comunità per questo antico fiume. L’ambizione è quella di riuscire a portare in evidenza i legami più o meno nascosti che uniscono fra di loro i luoghi e gli abitanti rivieraschi, delineando un percorso della memoria, del presente e del futuro di questo fiume, un po’ bistrattato da quando ha perduto la sua importanza commerciale e malinconicamente definito, da allora, “morto” pur se ancora brulicante di vita. Il processo di costruzione della mappa è già iniziato, con la raccolta di alcune notizie storiche e attraverso vari contatti presi direttamente con gli uffici della circoscrizione 2 di Ferrara, con diversi cittadini che vivono nei pressi del fiume, con alcuni parroci ed operatori commerciali della zona.

Le informazioni sul progetto sono reperibili alle pagine web:
http://storianaturale.comune.fe.it/index.phtml?id=546
http://www.facebook.com/lamappadelprimaro

ASSESSORATO ALL’AMBIENTE – L’esito dell’incontro di oggi a Roma fra Sindaci della regione e Ministro Orlando

Piano nazionale inceneritori: le proposte dell’Emilia-Romagna per la gestione delle risorse

27-01-2014

I sindaci dei Comuni capoluogo e dei Comuni sede di impianti di incenerimento dell’Emilia-Romagna sono stati ricevuti oggi dal Ministro Orlando a Roma.

I sindaci avevano inviato ai Ministri competenti una lettera a novembre, dopo l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del collegato Ambiente alla Legge di stabilità 2013, che prevede il censimento degli impianti di incenerimento presenti nel territorio nazionale al fine di definire una rete adeguata.
I Comuni dell’Emilia-Romagna, in accordo con il sistema delle autonomie locali e l’amministrazione Regionale, confermano la loro indisponibilità ad accogliere flussi di rifiuti extra regionali. Questa scelta, non è motivata da protezionismo o mancanza di solidarietà nazionale, ma è necessaria perché romperebbe il delicato equilibrio tra responsabilità e premialità, che sostiene i risultati e i comportamenti dei cittadini.
La gestione, regolazione e programmazione dei rifiuti è un tema centrale, all’interno delle politiche ambientali, economiche e sociali, perché incide direttamente sulla vita quotidiana di ciascuno di noi. La gestione dei rifiuti è un tema di natura chiaramente municipale, una delle motivazioni per la stessa esistenza dei municipi. L’idea che la soluzione ai problemi di alcune aree del paese si debba trovare in altri territori contrasta con questa dimensione e porta a un forte conflitto, perché la comunità che riceve i rifiuti sente violato il principio della dimensione municipale. Inoltre, questa scelta non promuove la responsabilizzazione necessaria per attuare politiche di prevenzione e recupero.

Il tema dei costi dei servizi a carico dei cittadini è una viva preoccupazione degli amministratori della Regione Emilia-Romagna. Infatti, si teme che gli investimenti necessari per convertire l’attuale ciclo integrato dei rifiuti a un sistema con migliori prestazioni in termini di recupero possa diventare un ostacolo alla transizione. I sindaci hanno chiesto al Ministro un intervento anche attraverso l’accordo ANCI – CONAI, che può contribuire a ridurre i costi a carico dei cittadini.

Il Ministro ha precisato che lo scopo dell’intervento normativo è di censire gli impianti esistenti per coordinare le pianificazioni regionali e verificare eventuali sinergie, e ha confermato che lo scopo non è quello di definire flussi extra-regionali. La principale preoccupazione del Ministro è la realizzazione degli impianti previsti nei piani esistenti, piani che quasi mai sono stati attuati in molte regioni del centro-sud.
Apprezzabile il tentativo del Ministro di affrontare con razionalità e visione di lungo respiro un argomento delicato e rilevante dal punto di vista socio-economico come la gestione dei rifiuti.

(Comunicato a cura delle Amministrazioni presenti all’incontro)

tag:

COMUNE DI FERRARA


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

Top Five del mese
I 5 articoli di Periscopio più letti negli ultimi 30 giorni

05.12.2023 – La manovra del governo Meloni toglie un altro pezzo a una Sanità Pubblica già in emergenza, ma lo sciopero di medici e infermieri non basterà a salvare il SSN

16.11.2023 – Lettera aperta: “L’invito a tacere del Sindaco di Ferrara al Vescovo sui Cpr è un atto grossolano e intollerabile”

04.12.2023 – Alla canna del gas: l’inganno mortale del “mercato libero”

14.11.2023 – Ferrara, la città dei fantasmi

07.12.2023 – Un altro miracolo italiano: San Giuliano ha salvato Venezia

La nostra Top five
I
 5 articoli degli ultimi 30 giorni consigliati dalla redazione

1
2
3
4
5

Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

1
2
3
4
5

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it


Ti potrebbero interessare