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La Regione sostiene le piccole e medie imprese: per la competitività sui mercati, pubblicato un bando per 8 milioni di euro di contributi. Circa 63 milioni in investimenti generati grazie a 16 milioni già stanziati con la prima parte del bando

Da oggi e fino al prossimo febbraio una seconda opportunità per contributi a fondo perduto per il sistema produttivo. “La risposta delle imprese- dice l’assessore regionale Palma Costi- è stata oltre le aspettative, proseguiremo con determinazione su questa strada anche per il 2019”. Gli esiti della prima finestra: 246 richieste di contributo, in testa Bologna con 56 domande

Bologna – Investimenti per le piccole e medie imprese (Pmi), si apre oggi una seconda opportunità per ottenere contributi europei e fondo perduto, veicolati dalla Regione Emilia-Romagna.

Dopo i 16 milioni di euro stanziati per la prima finestra del bando, ora con ulteriori 8 milioni si apre una opportunità per acquisto macchinari per le Pmi, che si chiuderà il 28 febbraio 2019. Si tratta della seconda finestra per ottenere i contributi previsti dal bando Por Fesr 2014-2020. Un incentivo destinato alle Pmi dell’Emilia-Romagna, al fine di favorire la realizzazione di progetti finalizzati ad accrescere la competitività e l’attrattività del sistema produttivo, nell’ambito di uno sviluppo sostenibile e favorendo i percorsi di consolidamento e diversificazione.
Le domande dovranno prevedere investimenti produttivi espansivi ad alto contenuto tecnologico che, attraverso un complessivo ammodernamento degli impianti, dei macchinari e delle attrezzature, siano idonei a favorire l’innovazione di processo, di prodotto o di servizio. Tali domande vanno presentate tramite l’applicativo web Sfinge 2020.

“C’era molta attesa per questo bando, che facilita l’accesso al credito per investimenti produttivi da parte delle Pmi– ha commentato l’assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi-. La risposta finora è andata oltre le aspettative visti i numeri delle domande giunte nella prima parte. Proseguiremo con determinazione su questa strada anche per il 2019, per agevolare le piccole e medie imprese delle filiere produttive regionali negli investimenti in innovazione, migliorando la produttività e riducendo i consumi energetici”.

Gli investimenti saranno agevolati con contributi a fondo perduto calcolati nel 20% della spesa ammissibile, per un importo massimo di 150.000 euro e dovranno essere realizzati tramite il ricorso a finanziamenti a medio/lungo termine erogati dal sistema bancario e creditizio, garantiti in via diretta dal sistema dei confidi (Cooperfidi Italia, Unifidi e Cofiter) e contro garantiti da Cassa depositi e prestiti tramite il Fondo EuReCa. Per le aree montane il contributo a fondo perduto sarà del 30%.

Il contributo a fondo perduto, inoltre, potrà essere incrementato del 5% qualora i progetti siano presentati da imprese giovanili e/o femminili, oppure prevedano un incremento occupazionale del 10% nel caso in cui le sedi operative o unità locali oggetto degli interventi siano localizzate nelle aree montane della Regione, o nelle aree 107.3.c.

L’esito della prima parte del bando
Prosegue intanto l’attività di valutazione delle domande e dei progetti presentati nell’ambito della prima finestra del bando, che si è chiusa il 19 luglio 2018, e di concessione dei relativi contributi.
Le domande di contributo presentate, complessivamente 246, prevedono un investimento di 62,9 milioni di euro, a fronte del quale corrisponde un importo complessivo di finanziamenti bancari pari a 46,9 milioni di euro e contributi a fondo perduto per 16 milioni di euro.

Per quanto riguarda la distribuzione territoriale degli investimenti, Bologna (56 domande, 23% sul complessivo) è seguita dalle provincie di Modena (40 domande, 16%), Parma (36 domande, 15%), Ravenna (35 domande, 14%), Forlì Cesena (21 domande, 9%), Piacenza (19 domande, 8%), Reggio Emilia (16 domande, 7%), Rimini (14 domande, 6%) e Ferrara (9 domande, 4%).
Relativamente ai settori di attività le 246 domande riguardano imprese operanti, per la maggior parte, nelle attività manifatturiere, sopratutto nel settore dellafabbricazione di prodotti in metallo, alimentare e agroindustria, macchinari ed apparecchiature elettriche, fabbricazione di articoli in gomma, materie plastiche, prodotti chimici, riparazione e installazione di macchinari.
Le domande riguardano inoltre imprese che operano nell’ambito dell’attività di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti e del recupero dei materiali, delle costruzioni, del commercio all’ingrosso, di informazione e comunicazione, delle attività professionali, scientifiche e tecniche e del noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese.

Le richieste di contributo sino a oggi valutate sono state 166, delle quali 160 sono state ammesse. La conclusione della valutazione delle ulteriori 80 domande si concluderà entro la fine della prima settimana di settembre.
A tutti i beneficiari verrà notificata la concessione esito della valutazione. Successivamente verrà pubblicato sul sito fesr.regione.emilia-romagna.it l’elenco di tutte le concessioni relative alla prima finestra del bando.

Infografica con distribuzione per provincia delle domande finora presentate

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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