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Autorizzati prelievi d’acqua straordinari e controllati per contrastare la siccità e aiutare l’agricoltura del territorio

L’autorizzazione decisa oggi dalla Giunta regionale, a sostegno delle aree “non servite da irrigazione strutturata”. Gli assessori Gazzolo e Caselli: “La scelta della Giunta dopo il via libera dell’Osservatorio sugli utilizzi idrici. Misura straordinaria, applicabile solo a particolari situazioni di difficoltà”

Bologna – Via libera a prelievi d’acqua controllati in alcuni tratti di corsi d’acqua dell’Appennino romagnolo. Obiettivo, il contrasto della crisi idrica estiva che sta mettendo in difficoltà l’agricoltura di diverse aree di quelle zone.
Lo ha deciso oggi la Giunta regionale, per consentire, in via straordinaria, di effettuare prelievi di acqua per affrontare i problemi generati dalla siccità per diverse colture.

“Si tratta di un provvedimento straordinario- spiegano Paola Gazzolo, assessore regionale all’Ambiente e Simona Caselli, assessore regionale all’Agricoltura- che abbiamo ritenuto necessario assumere dopo che l’Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici del distretto idrografico del fiume Po, che si è riunito nei giorni scorsi, ha certificato l’esistenza di criticità in alcuni territori non serviti da una irrigazione strutturata”.

“Naturalmente- proseguono Gazzolo e Caselli- le richieste di prelievo in deroga dovranno essere assolutamente circostanziate e motivate. Le pratiche saranno valutate e gestite da Arpae, in accordo con il Servizio competente per la pianificazione della risorsa idrica della Regione”.

“Resta inteso- concludono- che i prelievi d’acqua non potranno in alcun modo interferire con quelli destinati all’uso potabile, né pregiudicare il raggiungimento e il mantenimento degli obiettivi di qualità ambientale”.

Il provvedimento della Giunta, che comunque potrà essere ritirato se le condizioni climatiche e idrologiche cambieranno rispetto alla situazione con cui oggi si deve fare i conti, resterà in vigore fino al 30 settembre 2018.

Le richieste
Le richieste da inviare alle Strutture autorizzazioni e concessioni (Sac) di Arpae competenti per territorio, dovranno precisare e documentare le necessità idriche, la stima del fabbisogno per il completamento del ciclo produttivo, i dati relativi ai quantitativi d’acqua prelevati e da prelevare e le misure di mitigazione individuate per non compromettere l’ecosistema fluviale.

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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