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Torna Santarcangelo Festival, una piattaforma intercontinentale per il teatro di ricerca, gli artisti emergenti e la creatività

La 48a edizione, dal 6 al 15 luglio, proporrà oltre 150 appuntamenti, con 54 formazioni provenienti dai 5 continenti, più di 200 artisti e circa 250 tra adulti, adolescenti e bambinicoinvolti nei progetti. Oggi la presentazione con l’assessore regionale Massimo Mezzetti

Bologna- Una piattaforma intercontinentale dedicata alla scoperta di artisti emergenti, alla ricerca contemporanea, al potere innovativo e rivoluzionario della creatività. E’ la 48esima edizione di Santarcangelo Festival, in programma da venerdì 6 a domenica 15 luglio 2018 a Santarcangelo di Romagna (Rn) e in alcuni luoghi limitrofi. Lo storico appuntamento si avvale della direzione artistica di Eva Neklyaeva e Lisa Gilardino e propone un programma che spazia tra teatro, performance, danza, musica, da mattina all’alba.

“Saluto con grande piacere e con i migliori auguri la 48esima edizione di quello che è un appuntamento storico per eccellenza per la Regione Emilia-Romagna- ha detto l’assessore regionale alla Cultura, Massimo Mezzetti, intervenuto questa mattina alla presentazione della rassegna, svoltasi a Bologna-. Si tratta di una straordinaria vetrina per quello che è il panorama internazionale della ricerca, della sperimentazione espressiva, musicale, di danza che trova realizzazione ogni anno a Santarcangelo grazie all’ospitalità del Comune e alla ritrovata sintonia psico-antropologica con gli abitanti di questo magnifico centro romagnolo”

Cuore in gola, slogan dell’edizione 2018, evidenzia una proposta di spettacolo audace e avventurosa con artisti che spaziano tra linguaggi differenti e conducono il pubblico al di là dei confini dell’ovvio e del conosciuto, anche geografico, disegnando un articolato paesaggio emotivo.
Al centro della riflessione quest’anno si trovano due elementi cruciali del contemporaneo e fortemente interconnessi: la paura e la natura. Due temi che attraverseranno luoghi sconosciuti del territorio e del proprio inconscio, con modalità di visione non convenzionali e immersive, capaci di sollecitare più livelli percettivi e creare esperienze fisiche. Performance, teatro, danza, concerti, cinema, dj set, escursioni, pratiche sportive e dedicate al benessere e alla cura del corpo saranno l’occasione per scoprire la natura nel suo senso più selvatico, in contatto con il mistero, il magico e il rituale. Il lato oscuro della natura apre il campo all’indagine sulla paura, cruciale strumento di sopravvivenza, elemento di forza e coesione quando vissuta in un ambiente protetto e condivisa, come accade nello spazio della rappresentazione.
La musica ha un ruolo cruciale: anche nell’edizione 2018 del Festival torna Imbosco, il dopofestival realizzato in un tendone da circo nascosto tra gli alberi: un luogo in cui quando cala la notte e gli spettacoli sono terminati hanno inizio musica e ballo, con dj italiani e internazionali in consolle.

Il programma
Sono previsti oltre 150 appuntamenti, realizzati da 54 formazioni da tutto il mondo, con più di 200 artisti e quasi 250 tra adulti, adolescenti e bambini coinvolti nei progetti artistici partecipati.

Gli artisti associati: Francesca Grilli con Gold, Motus con Chroma Keys e Panorama, Markus Öhrn – Svezia con Damiano Bagli, Federica Dauri, Janet Rothe, Linnea Carlsson, Linnea Sjöberg, Makode Linde, Mara Oscar Cassiani, Maurizio Rippa, Oskar Nilsson con Unkown.

In programma: Alessandro Sciarroni con Don’t be frightened of turning the page, Anna Rispoli, Lotte Lindner&Till Steinbrenner – Belgio con Your word in my mouth, Asia Giannelli con Rh negativo, Buhlebezwe Siwani & Chuma Sopotela – Sudafrica con Those Ghels, Chiara Bersani con Gentle Unicorn (coproduzione), Cristina Kristal Rizzo con Ikea, Deflorian/Tagliarini con Scavi, Dewey Dell con I am within, Ingri Fiksdal – Norvegia con Night Tripper & Diorama, Ligia Lewis – Repubblica Domenicana/Germania con Minor Matter, Mallika Taneja – India con Be careful, Michelle Moura – Brasile/Germania con Fole, Muna Mussie con Oasi (coproduzione insieme a Ipercorpo di Forlì), Nana Biluš Abaffy – Australia con One hundred and five: Society for the Creatively Maladjusted, Nicola Gunn – Australia con Piece for Person and Ghetto Blaster, Panagiota Kallimani – Grecia/Francia con Arrêt sur image, Sissi con Unravelling Vein, Tamara Cubas – Uruguay con Multitud,Tania El Khoury – Libano/Uk con As far as my fingertips take me.

La musica ha un ruolo cruciale: anche nell’edizione 2018 del Festival torna Imbosco, il Dopofestival in un tendone da circo nascosto tra gli alberi; il luogo in cui quando cala la notte e gli spettacoli sono terminati hanno inizio la musica e il ballo con dj italiani e internazionali in consolle. Saranno al Festival Deep Soulful Sweats dall’Australia, Bleedingblackwood – Germania, Faka – Sudafrica, Dani – Belgio, Gegen – Germania, Sequoyah Tiger, Lilith Primavera, Trepaneringsritualen – Svezia, Tropicantesimo, Lady Maru & Valerie Renay – Germania/Italia, Matteo Valicelli, The Expandig Universe, The Good Chance Radio.
In questo articolato contesto il pubblico è chiamato ad essere, in molti casi, co-creatore dell’esperienza di spettacolo e il Festival può davvero dirsi realizzato con il supporto della comunità, quella locale e quella temporanea di spettatori, performer, attivisti, operatori. Come nel caso di Multitud di Tamara Cubas che aprirà il Festival il 6 luglio con una performance che coinvolge 70 volontari provenienti dal territorio. La domanda di partecipazione è aperta a tutte e tutti, senza limiti di età, e implica la partecipazione a un workshop condotto dall’artista a Santarcangelo dal 28 giugno al 5 luglio e la presenza alle repliche (per info scrivere a callsantarcangelo@gmail.com). O come nel caso dei progetti realizzati con la comunità di teenager locali: non scuola / Teatro delle Albe, Let’s revolution e Wash Up – Eva Geatti & Slander.

In questa direzione va anche il progetto curato da Macao, centro per le arti, la cultura e la ricerca di Milano, dedicato a rinsaldare la cooperazione tra Festival e cittadine/i di Santarcangelo: Crypto Rituals incrocia l’economia circolare con la costruzione di comunità, introducendo nel Festival una criptomoneta, Santa Coin, e coinvolgendo alcuni professioniste/i del territorio che si occupano di benessere e cura del corpo. I servizi offerti dagli artigiani del corpo coinvolti, un’acconciatura o un massaggio, una manicure o una seduta di riflessologia plantare, entreranno nella programmazione del Festival come Crypto Rituals e saranno acquistabili con le fiche Santa Coin, così come tutta l’offerta del Festival. Al progetto sarà abbinata una app scaricabile gratuitamente, creando un sistema di realtà aumentata attraverso cui scoprire alcuni rituali segreti in giro per il paese.

In aggiunta al programma di performing art, Santarcangelo Festival ospita, come ogni anno, un mercatino artigianale, propone un’offerta di ristorazione vegan-friendly, con alimenti eco-sostenibili locali, un programma di proiezioni gratuite all’aperto ogni sera, una serie di attività sportive all’aperto. Oltre a questi progetti, la programmazione comprende workshop, talk, momenti condivisione di pratiche, incluso un programma speciale dedicato agli “umarell” (anziani osservatori della corretta esecuzione dei lavori pubblici), con tour guidati negli allestimenti per illustrare la complessa realizzazione di spazi spettacolo temporanei.
Santarcangelo Festival è realizzato grazie al Comune di Santarcangelo di Romagna e ai Comuni di Rimini, Longiano, Poggio Torriana e San Mauro Pascoli. È sostenuto da Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Regione Emilia-Romagna, Goethe-Institut Mailand, Institut français Italia, Australia Council for the Arts, Swedish Arts Council, Performing Arts Hub Norway, Reale Ambasciata di Norvegia, Gruppo Hera, Gruppo Maggioli, Romagna Acque Società delle fonti, Amir Onoranze Funebri, Camera di Commercio della Romagna, Banca Popolare dell’Emilia-Romagna, Amici del Festival.

Info www.santarcangelofestival.com

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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