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La saga emiliana di Don Camillo e Peppone rivive a 50 anni dalla scomparsa di Giovannino Guareschi. L’omaggio dell’Emilia-Romagna in un cartellone di eventi lungo un anno

Presentato in Regione il calendario delle celebrazioni, già avviate e che proseguiranno fino a maggio 2019. Tantissimi gli eventi in programma tra mostre, concorsi letterari, conferenze e proiezioni di film. Corsini: “I luoghi dei suoi personaggi un volano di sviluppo turistico per la Bassa”. Mezzetti: “Un contributo per ricordare un autore importante della letteratura italiana del ‘900, tradotto in 142 lingue”

Bologna – Un anno di celebrazioni con mostre, rassegne cinematografiche, concorsi letterari, presentazioni di libri, conferenzee dibattiti culturali, nel ricordo di Giovannino Guareschi, originario di Fontanelle di Roccabianca, nel Parmense, scomparso a Cervia nel 1968.

A cinquant’anni dalla morte del grande scrittore e giornalista, meglio noto al grande pubblico come il ‘papà’ di Don Camillo e Peppone, i due personaggi resi celebri dai suoi libri e protagonisti della fortunata saga cinematografica ambientata nella Bassa, la Regione Emilia-Romagna ha deciso di rendere omaggio e offrire il proprio contributo alla valorizzazione della sua figura di intellettuale rigoroso e onesto, capace di parlare al cuore della gente.

La presentazione alla stampa del ricchissimo cartellone di iniziative ed eventi culturali nel segno di uno degli autori italiani più tradotti e venduti nel mondo, che proseguirà fino a maggio 2019, è avvenuta questa mattina a Bologna presso la sede della Giunta regionale, con la partecipazione degli assessori regionali Andrea Corsini (Turismo) e Massimo Mezzetti (Cultura) e la presenza dei sindaci dei Comuni di Roccabianca, Marco Antonioli, e di Busseto, Giancarlo Contini, che hanno promosso la nascita del Comitato organizzatore, presieduto da Giorgio Vittadini, uno tra i fondatori del Meeting per l’amicizia tra i popoli di Rimini, oltre al coordinatore generale del progetto, il giornalista e scrittore Egidio Bandini.

Nel programma spiccano un paio di iniziative organizzate direttamente dall’Istituto per i beni culturali della Regione (Ibc), tra cui una mostra di fotografie autografe dello scrittore che sarà inaugurata proprio a Cervia il prossimo 20 luglio.

L’incontro è stato anche l’occasione per fare il punto sui progetti di sviluppo e promozione turistica del territorio dove sono ambientate le storie che vedono come protagonisti Don Camillo e Peppone ad un anno dalla nascita di Destinazione Emilia, la ‘rete’ tra istituzioni e soggetti privati che riunisce sotto un unico marchio le province di Piacenza, Parma e Reggio Emilia e che si affianca, nella nuova governance del turismo regionale, a Destinazione Romagna e Città metropolitana, che comprende i territori di Bologna e Modena.

“Per l’Emilia-Romagna- sottolinea Corsini- il turismo è un fondamentale volano di sviluppo. In particolare, Destinazione Emilia è un distretto che da solo vale oltre 1,2 milioni di arrivi e 3,7 milioni di presenze nel 2016. Un ulteriore impulso alla crescita dei flussi turistici anche in quest’area potrebbe venire dal decollo del cineturismo, cioè la creazione di una serie di itinerari e pacchetti turistici che hanno nel cinema il proprio filo conduttore. Un progetto al quale stiamo lavorando insieme all’assessorato alla Cultura, Apt Servizi, Cineteca di Bologna e in collaborazione proprio con Ibc”.

Il cinema, occasione di sviluppo per il turismo

Il progetto prevede di organizzare itinerari ad hoc per gli appassionati che desiderano visitare i luoghi di set cinematografici e che possono raccontare la vita o l’universo creativo di un regista.

“Nessuna altra regione in Italia- rimarca Corsini- può vantare una ricchezza di autori e una centralità nella storia del cinema come la nostra. Basta pensare a cineasti del valore di Antonioni, Bertolucci, Fellini, Avati, Bellocchio, Pasolini, solo per citarne alcuni. L’epopea cinematografica di Don Camillo e Peppone nella Bassa tra Parma e Reggio Emilia rientra a pieno titolo in questa innovativa strategia promozionale”.

Non a caso uno degli appuntamenti di spicco delle celebrazioni 2018-2019 sarà un festival cinematografico, in programma a Busseto, nel parmense, tra novembre e dicembre prossimi, dedicato appunto alla saga ‘Don Camillo e Peppone’, con proiezioni ospitate nel prestigioso Teatro Verdi. E per le prossime edizioni si sta già pensando di allargare l’iniziativa all’intera cinematografia emiliano-romagnola e rurale del 900.

“Con il suo spirito anticonformista e libero da ogni forma di servilismo al potere- aggiunge Mezzetti- Guareschi è una delle figure di primo piano della scena culturale italiana del ‘900. La valorizzazione della sua opera, che da anni la Regione sta portando avanti attraverso il lavoro dell’Ibc, fa proprie le istanze di una variegata compagine di intellettuali e studiosi, storici del giornalismo e della letteratura grazie ai quali la sua figura ha assunto un ruolo dominante nel panorama della cultura italiana ed europea”.

“Guareschi- conclude l’assessore- è stato uno degli autori trattati nel ciclo di incontri promossi nel maggio scorso dall’Ibc, nell’ambito del programma ufficiale delle celebrazioni, dal titolo ‘Dove abitano le parole’, imperniato sulla divulgazione della parola degli scrittori. La prosa dello scrittore di Fontanelle di Roccabianca, celebre per l’uso sapiente di un ‘vocabolario minimo’, ne fa uno degli autori più amati dal grande pubblico. Non a caso è tradotto in 142 lingue”.

Il ruolo dell’Istituto beni culturali della Regione

A questa iniziativa se ne affiancherà una seconda, sempre di matrice Ibc. Sul lungomare di Cervia, nel ravennate, dal 20 luglio al 20 agosto, sarà infatti allestita una mostra di fotografie autografe scattate dal 1935 agli anni Sessanta, provenienti dall’Archivio Guareschi, costudito dal figlio Alberto. Una scelta di immagini, rigorosamente in bianco e nero, che offre uno spaccato inedito della sua multiforme produzione artistica.

“Il nostro impegno in memoria di Guareschi- sottolinea Contini- è un omaggio dovuto. I più fortunati tra noi lo ricordano ancora; i più giovani possono invece ritrovare nei volti e nei gesti dei loro compaesani, volti e gesti dei personaggi dei suoi racconti”.

“A 10 anni dal centenario della nascita- aggiunge Antonioli- andiamo avanti nel promuovere iniziative che consentano di conoscere sempre meglio l’opera di Guareschi e il suo Mondo Piccolo”.

“Abbiamo messo in piedi un ricco calendario di eventi- conclude Bandini- grazie ad una paziente opera di raccordo di iniziative di diversa origine: università, fondazioni culturali e bancarie, enti locali, associazioni. Per molti amici si tratta di continuare un lavoro mai smesso, per altri di una bella occasione per avvicinarsi a questo grande personaggio”.

Tra gli eventi di spicco inseriti nel programma c’è Ruote 77, mostra itinerante di testi, foto e disegni che ripercorre lo straordinario viaggio in bicicletta da Milano a Rimini lungo la via Emilia fatto da Guareschi nel 1941, per raccontare attraverso una serie di articoli usciti sul Corriere della Sera i luoghi e le persone incontrate durante il percorso. La mostra, che nei fine settimana estivi toccherà tutte le principali città dell’Emilia-Romagna, culminerà a fine agosto con una conferenza nell’ambito del Meeting di Rimini, preceduta e accompagnata da altre iniziative.

Da segnalare, inoltre, i numerosi appuntamenti estivi in programma a Cervia e la mostra concorso internazionale di disegno umoristico “World Humor Award”, a Salsomaggiore Terme (26 agosto – 6 settembre). Infine, a settembre, il Comune di Roccabianca emanerà un bando per il Concorso letterario nazionale rivolto al mondo della scuola intitolato a “Giovannino Guareschi e il suo Grande Mondo Piccolo”

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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