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Temporali, grandine, pioggia, venti forti e mareggiate: la Regione chiede al Governo la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale

L’assessore Gazzolo: “Situazione simile a quella del 2017, quando il Consiglio dei ministri aveva accolto la nostra richiesta. Chiediamo al nuovo Governo la stessa attenzione e le risorse per intervenire. Lo stato di emergenza condizione anche per i rimborsi dei danni a privati e attività produttive”

Bologna – Piogge intense, grandinate, trombe d’aria, venti forti che hanno spazzato l’intero territorio facendo cadere alberi, pali dell’illuminazione o della rete telefonica e mareggiate sulla costa. La Regione Emilia-Romagna chiede lo stato di emergenza nazionale per i ripetuti episodi di maltempo, molto intensi, che hanno interessato il territorio dal 22 maggio alla fine di luglio. E, appena sarà conclusa la ricognizione dei danni già attivata, lo farà anche per gli eventi che si sono verificati da inizio agosto.
Secondo la prima quantificazione, le conseguenze del maltempo ammontano finora a circa 22 milioni e mezzo di euro, esclusi i danni all’agricoltura tuttora in corso di valutazione. Gli effetti sono stati particolarmente rilevanti per il patrimonio pubblico e hanno interessato 36 tra impianti sportivi e piscine, 30 scuole, 10 palestre, tre biblioteche e due municipi. Decine le strade comunali e provinciali con interruzioni, 150 i fenomeni di dissesto rilevati in Appennino.

“Una situazione eccezionale a fronte della quale chiediamo al Governo la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale- afferma l’assessore regionale alla Protezione civile, Paola Gazzolo-: è fondamentale per ottenere le risorse statali necessarie ad assicurare l’assistenza alla popolazione, gli interventi di ripristino e la messa in sicurezza delle criticità aperte sul territorio, assessore regionale alla protezione civile. La dichiarazione è inoltre la condizione necessaria e imprescindibile- prosegue l’assessore- per garantire i rimborsi ai cittadini privati e alle attività produttive colpite dal maltempo. Nel 2017, proprio a fronte di una simile sequenza di eventi che si sono succeduti per tre mesi da giugno ad agosto, il Governo Gentiloni aveva dichiarato lo stato di emergenza. Ora- conclude Gazzolo- auspichiamo dal Consiglio dei Ministri la stessa attenzione per poter fronteggiare al meglio le conseguenze di fenomeni strettamente legati al cambiamento climatico e compiere il primo passo verso il riconoscimento dei rimborsi a privati e aziende, questi ultimi previsti tra l’altro dal nuovo Codice di protezione civile”.

Sono in tutto 17 le allerte di protezione civile emesse dall’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile dal 1° maggio ad oggi. L’ultima indica un codice colore arancione per temporali in Romagna per l’intera la giornata di domani, 15 agosto.

Sia il centro funzionale sia il centro operativo regionale, attivi presso la stessa Agenzia, hanno operato con turnazioni straordinarie. La Regione ha supportato i Comuni colpiti, che in numerosi casi hanno attivato i centri operativi comunali. A livello provinciale, presso i centri unificati hanno lavorato le sale operative e i centri coordinamento viabilità.

I Vigili del fuoco sono stati impegnati in oltre mille interventi per allagamenti o caduta di alberature. Al loro fianco 121 volontari di protezione civile che hanno fornito un contributo prezioso per la pulizia delle strade, il deflusso delle acque con l’utilizzo di motopompe, il ripristino della viabilità, il soccorso e l’assistenza alla cittadinanza: 35 i volontari del Coordinamento provinciale di Reggio Emilia e altrettanti quelli di Rimini, 20 di Modena, 15 di Ferrara, 10 di Bologna e 6 di Forli-Cesena.

Gli episodi di maltempo dal 22 maggio
Nel periodo tra maggio e luglio 2018 il frequente passaggio di correnti fredde provenienti dall’Europa nord-orientale ha determinato l’ingresso di rapide perturbazioni sulla Pianura Padana che, in presenza di una massa d’aria calda e umida africana, hanno prodotto in Emilia-Romagna condizioni di forte instabilità atmosferica e temporali anche intensi, associati a forti venti e violente grandinate.

Il 22 maggio a San Martino in Rio (Re), si sono allagate strade, oltre ad alcuni piani terra e interrati di abitazioni private.

Il 4 giugno, rovesci e grandinate con chicchi di notevoli dimensioni hanno colpito le province di Piacenza, Parma, Reggio, Modena. A Fidenza e Medesano (Pr), sono caduti chicchi fino a 4 centimetri di diametro, a Noceto hanno raggiunto i 5-7 centimetri. Diversi i danni registrati: a tetti degli immobili, parabrezza e finestrini di veicoli e alle coltivazioni. Nella bassa modenese alcuni locali sono stati allagati presso l’ospedale Santa Maria Bianca di Mirandola. Sempre a Mirandola sono state chiuse due scuole per infiltrazioni di acqua.

Nelle giornate dall’11 al 14 giugno si sono susseguite precipitazioni temporalesche, grandine e forti venti hanno riguardato le province di Piacenza, Parma, Reggio, Modena, Bologna, Ferrara e Ravenna. Smottamenti e allagamenti di strade e sottopassi sono stati segnalati nel reggiano, modenese e bolognese; alberi e rami divelti nel ferrarese.

Eventi simili si sono ripetuti dal 3 al 5 luglio. A Noceto (Pr) si è verificata una tromba d’aria in aperta campagna. È grandinato nel reggiano e in Romagna; forti venti hanno spazzato tutta la regione. Colpita la Val Nure, nel piacentino, con la caduta di alberi e lo scoperchiamento parziale dei tetti di palazzetto e piscina, a Vigolzone. Diffusi anche gli allagamenti di garage e cantine. Nel reggiano, scoperchiata anche la palestra di Scandiano.

Ancora temporali e grandine il 14 luglio, nel piacentino e nel parmense, e il 15 nel modenese e nel bolognese. Il 16 luglio ulteriori fenomeni su tutta l’Emilia-Romagna, in particolare nel parmense, nella pianura tra Modena, Bologna e Ferrara, e in Romagna, nel ravennate e nel riminese. A Molinella (Bo), raffiche di vento raffiche di vento di oltre 110 km/ora. Le piogge, nella bassa bolognese, hanno toccato i 50 millimetri in un’ora.

Di nuovo, sistemi temporaleschi si sono propagati velocemente dal 20 al 23 luglio, raggiungendo l’apice il 21 conallagamenti nelle campagne bolognese, ravennate e a Lido di Dante. Un forte vento di bora ha soffiato sulla costa ferrarese determinando diffuse criticità ai Lidi di Scacchi, Pomposa, Nazioni, Spina, Estensi e Volano.

A questi fenomeni più organizzati e persistenti si sono intercalati eventi meno organizzati, ma capaci a livello locale di determinare conseguenze importanti. Un esempio: il temporale sulla città di Bologna del 29 luglio.

Sono in corso di valutazione le conseguenze degli ultimi eventi del mese di agosto. La ricognizione sarà conclusa a breve, per integrare e completare la richiesta di stato di emergenza nazionale già inviata al Governo.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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