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Concorso unico regionale, fondo a tutela degli operatori, procedure più semplici e veloci in caso di emergenze o calamità: in Emilia-Romagna approvata la riforma. Bonaccini: “Percorso partecipato e condiviso per un provvedimento tra i più avanzati in Italia per rispondere alle esigenze dei cittadini e alle aspettative dei lavoratori”

Via libera dell’Assemblea legislativa al progetto di legge della Giunta. Fra le novità anche formazione, sostegno psicologico e strumenti per l’autodifesa e street tutor

Bologna – Collaborazione e aiuto reciproco tra Comandi di territori diversi in caso di emergenze o calamità per intervenire subito a sostegno dei cittadini, con procedure semplificate e zero burocrazia. E poi l’istituzione di un fondo di tutela per gli agenti, la dotazione di nuovi strumenti di difesa personale e la possibilità di avere un sostegno psicologico in caso di intervento in situazioni delicate e traumatiche. E ancora: un concorso unico e valido in tutta la regione per reclutare i nuovi operatori che saranno formati prima di entrare in servizio. E nasce lo ‘street tutor’, una nuova figura che potrà operare all’esterno dei locali per garantire la sicurezza e gestire la ‘movida’ nelle città e nelle località turistiche dell’Emilia-Romagna. La Polizia locale dell’Emilia-Romagna si rinnova con l’obiettivo di avvicinarsi ai cittadini in modo più veloce, più efficace e più moderno.
È stata approvata oggi dall’Assemblea legislativa il progetto di legge di riforma firmato dalla Giunta regionale – “Disciplina della Polizia amministrativa e locale e promozione di un sistema integrato di sicurezza” -, che interessa circa 4mila operatori tra agenti e ufficiali, dopo un percorso partecipato e condiviso.

“E’ un provvedimento tra i più avanzati in Italia- afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini- e che nasce da un lavoro di squadra iniziato più di un anno fa che ha visto il confronto e la condivisione con i territori e gli enti locali, gli addetti e i vertici dei Corpi di Polizia locale e le loro rappresentanze sindacali. Con l’introduzione di alcune novità di rilievo nazionale, intendiamo rispondere sia alle nuove esigenze dei cittadini che alle aspettative dei lavoratori, ai tanti operatori della Polizia locale che ogni giorno svolgono un lavoro fondamentale per i nostri territori e le nostre comunità locali”.

Tra le novità, arriva il concorso unico regionale valido da Piacenza a Rimini per reclutare gli agenti e che prevede una adeguata formazione prima di iniziare il lavoro attivo sul campo. E in uno spirito collaborativo e di servizio al territorio, la possibilità di intervenire in tempi rapidi in aiuto ai Comandi di Comuni diversi, semplificando e sburocratizzando le procedure di intervento in caso di emergenze o calamità. Previsti anche percorsi formativi specifici per la nuova figura dello ‘street tutor’ cui saranno affidati interventi, anche sul suolo pubblico, per migliorare la convivenza fuori dai locali e, più in generale, nei contesti di divertimento.

Tra le misure a sostegno degli agenti, l’istituzione di un fondo a disposizione dei Comuni per la tutela degli operatori in caso di procedimenti penali correlati allo svolgimento del servizio, la dotazione di strumenti di autotutela (giubbotti antiproiettile, spray irritante, ecc.), percorsi di formazione adeguati per affrontare situazioni critiche o traumatiche e un adeguato supporto, anche psicologico, qualora necessario.

Infine, è previsto il sostegno regionale a progetti d’innovazione e riorganizzazione per il miglioramento delle attività di polizia locale con la possibilità di stipulare accordi con organi dello Stato.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Tanto che qualcuno si è chiesto se  i giornali ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport… Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e riconosce uguale dignità a tutti i generi e a tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia; stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. Insomma: un giornale non rivolto a questo o a quel salotto, ma realmente al servizio della comunità.

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