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Inaugurazione della ‘nuova’ Meta che torna a San Felice sul Panaro, Bonaccini: “Impresa e lavoratori insieme per la rinascita, senza mai dimenticare il dolore per chi perse la vita”

Nel sisma del 2012, il crollo del capannone causò il decesso di tre persone. Ora l’azienda meccanica riparte dal rilancio produttivo e dalla messa in sicurezza della struttura grazie a un contributo regionale di circa 7 milioni di euro

Bologna – Un’azienda importante per il territorio, che non si è mai arresa al sisma – così come tutto il territorio – e che oggi ritorna a casa più forte di prima. E’ la Meta di San Felice sul Panaro, che nel pomeriggio di oggi ha inaugurato il nuovo stabilimento nel comune modenese, dopo il terremoto del 2012, presente, con il sindaco Alberto Silvestri, anche il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini. Per il completamento delle opere di ricostruzione, la Regione ha concesso un contributo complessivo di quasi 7 milioni di euro.

Attiva da 20 anni nella meccanica di precisione, in 3.400 metri quadrati di capannone Meta gestisce le commesse sempre in crescita di un settore altamente tecnologico e innovativo.

Le scosse del 29 maggio del 2012 avevano provocato il crollo della struttura e la morte di tre persone: l’ingegner Gianni Bignardi, di 55 anni, e gli operai Mohamad Azarg, di 46, e Kumar Pawan di 31. Dopo i tragici eventi, l’azienda modenese aveva dovuto trasferire la propria sede operativa.

Ora la Meta ritorna a San Felice sul Panaro forte di un aumento di fatturato e di addetti. Attualmente i dipendenti sono 45.

“Rilancio produttivo, messa in sicurezza dell’edificio e, soprattutto, il pensiero alle vittime, mai dimenticate: è questo il modo giusto di reagire, impresa e istituzioni insieme, alla tragedia che ha colpito l’azienda- afferma il presidente e Commissario delegato per la Ricostruzione, Bonaccini-. Non è un caso se nell’area del cratere, dove si produceva una parte rilevante della ricchezza nazionale, dopo sei anni il Pil cresca più che quello dell’Emilia-Romagna e se il numero di occupati è superiore a quello precedente il sisma. E questo grazie in primo luogo alla competenza e alla forza di volontà di imprenditori e lavoratori. L’inaugurazione di Meta- chiude il presidente della Regione- ne è un esempio, per una giornata, quella di oggi, che segna così un altro importante tassello nel percorso di rinascita di un territorio messo a dura prova dal sisma ma che ha dimostrato la capacità di saper ripartire più forte di prima, con maggiori energie e mezzi”.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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