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Da: Ufficio Stampa

Bologna – Tempi certi per completare la ricostruzione, ma anche ulteriori interventi per rafforzare la crescita economica e rilanciare i centri storici, con altri 30 milioni di euro ai Comuni, 6 milioni per le piccole e medie imprese e le start up innovative e proroghe a favore delle aziende.
La Regione cerca dunque una nuova accelerazione, presentando misure specifiche per rendere più stringente la chiusura delle pratiche giacenti nei Comuni, e quindi sia la conclusione dei lavori sia l’erogazione delle risorse. Insomma, ora quel che resta da fare deve essere portato a termine nel minor tempo possibile, completando una ricostruzione post-sisma di qualità che ha già restituito un patrimonio edilizio più sicuro, energicamente efficiente e urbanisticamente ripensato in molte sue parti, restituendo ai cittadini tante strutture di comunità.

Provvedimenti, contenuti in una serie di Ordinanze, presentati e condivisi dal presidente della Regione e commissario delegato alla Ricostruzione, Stefano Bonaccini, nel corso del Comitato istituzionale e di indirizzo (costituito dai sindaci e amministratori delle aree colpite) che si riunisce, a partire dalle ore 15, nella sala Ariston a Camposanto (Mo). L’appuntamento è preceduto, nella Sala del Consiglio, sempre del Comune modenese, da una seduta straordinaria della Giunta regionale, convocata nell’area del cratere per definire tempi e modi dei provvedimenti che saranno varati nelle prossime settimane. Cratere ridotto della metà rispetto ai 55 Comuni più i 4 capoluoghi delle province di Modena, Ferrara, Bologna e Reggio Emilia colpite dalle terribili scosse del 20 e 29 maggio 2012: la ricostruzione è stata infatti completata in 29 di essi e il perimetro del cratere è stato ristretto a 30 Comuni.

In agenda anche azioni a favore dei centri storici, che con il patrimonio artistico, architettonico e culturale hanno rappresentato l’ultima fase della ricostruzione, partita subito con quella privata, abitazioni e imprese, e delle scuole, dove i lavori sono stati in gran parte realizzati: complessivamente, in questi sette anni la ricostruzione privata per case e attivita economiche ha visto contributi concessi per oltre 4,6 miliardi di euro, cresciuti nell’ultimo anno di 300 milioni, di cui 3,3 miliardi gia liquidati a cittadini e imprese, 500 milioni solo negli ultimi 12 mesi. Nei centri storici, con il ripristino degli edifici danneggiati, ormai da oltre un anno si sta percorrendo la strada di restituire luoghi di aggregazione che rappresentano l’anima delle comunità locali. Oltre al finanziamento pressoché completo del Programma delle opere pubbliche, già varato, sono state previste ulteriori specifiche misure per la rivitalizzazione dei centri urbani e delle frazioni.

Abitazioni e piccole attività produttive: tempi più rapidi per i lavori che restano

Per gli interventi relativi ad abitazioni e piccole attività produttive, è fissata al prossimo 31 ottobre, a due anni dalla scadenza di presentazione delle domande, la chiusura delle concessioni di contributo da parte dei Comuni. Previsti nuovi termini e scadenze anche per i beneficiari dei contributi, in particolare per quelle pratiche che abbiano già ricevuto l’atto di concessione dei fondi ma per le quali non siano mai stati avviati i lavori o presentati stati di avanzamento. I nuovi provvedimenti fissano in 30 giorni dall’emissione dell’Ordinanza i termini per il deposito di integrazioni richieste dai Comuni e mai presentate. Tempi più stringenti per il deposito del primo Stato di avanzamento lavori (Sal). Per gli interventi gestiti dai Comuni sugli immobili rurali strumentali (imprese agricole), il termine perentorio per la fine dei lavori è stato fissato al 29 maggio 2020, in quanto assoggettati alla normativa comunitaria sugli aiuti di Stato che impone tempistiche più stringenti.
Invece, per gli interventi di ricostruzione delle imprese si prevede una proroga dei termini per la conclusione dei lavori (rispetto al 30 aprile e 31 dicembre 2019, inizialmente previsti).

Centri storici: 400 richieste nella prima finestra del bando per farli rivivere, volati via i primi 15 milioni della Regione. E altri 30 milioni ai Comuni per le opere di urbanizzazione primaria

Continua l’iter del bando per il ripopolamento e rivitalizzazione dei centri storici, promosso per agevolare processi di insediamento, riqualificazione e ammodernamento di attività commerciali (bar, ristoranti, negozi, botteghe artigiane) e associazioni. Nella prima finestra, avviato a marzo, con a disposizione 35 milioni di euro erogati attraverso tre tranche fino al 2020, sono state presentate 400 richieste per un contributo della Regione di 15 milioni di euro, che innescheranno investimenti complessivi per 32 milioni. Restano quindi da assegnare altri 20 milioni di euro con le prossime due finestre del bando (vedi scheda 1 allegata).

Inoltre, per i centri storici, in aggiunta a 18 milioni erogati dalla Regione nel 2018 (25 interventi di cui circa i due terzi sono giunti alla fase di esecuzione dei lavori o sono in procinto di affidare l’appalto), vengono assegnati con queste nuove misure ulteriori 30 milioni destinati ai Comuni del cratere ristretto per la realizzazione di opere di urbanizzazione primaria (vedi scheda 2).

Crescita e sviluppo: 6 milioni di euro per Pmi e startup innovative

Il Commissario alla ricostruzione ha poi firmato due ordinanze che stanziano ulteriori risorse per circa 6 milioni di euro e fissano le procedure per i bandi a sostegno di progetti della ricerca industriale e del rilancio economico di Piccole e medie imprese e startup innovative nell’area del cratere. Nel dettaglio, 4 milioni di euro per quelle dei settori più colpiti dal sisma: biomedicale e industrie della salute, meccatronica e motoristica, agroalimentare, ceramica e costruzione Ict e prodotti multimediali, moda. Oltre a 2 milioni di euro per l’avvio e il consolidamento di startup innovative e quindi per il rafforzamento dell’ecosistema locale e la diversificazione del sistema produttivo (vedi scheda 3). Con le ordinanze vengono di fatto autorizzati gli appositi bandi per le richieste di contributo.

Il punto sulla ricostruzione

Abitazioni e imprese
Complessivamente, la ricostruzione privata per abitazioni, attivita economiche e aziende ha visto contributi concessi per oltre 4,6 miliardi di euro, cresciuti nell’ultimo anno di 300 milioni, di cui 3,3 miliardi liquidati a cittadini e imprese, 500 milioni negli ultimi 12 mesi.
Sono oltre 15mila le famiglie rientrate nelle proprie abitazioni, ben oltre nove su dieci di quelle costrette a uscire nel 2012 dopo le scosse. Gli altri nuclei famigliari sono tutti inseriti nel percorso di rientro nelle loro case, sostenuti dalla struttura commissariale con contributi per l’affitto. Nessuno vive in moduli abitativi provvisori, chiusi da tempo.

Per quanto attiene la ricostruzione abitativa e delle piccole attività economiche il totale dei contributi concessi dal 2012 ammonta a 2,7 miliardi, di cui liquidati 2 miliardi. Gli edifici e i condomini completati sono oltre 6.800, per più di 14mila abitazioni rese di nuovo agibili (+650 nell’ultimo anno); oltre 4.800 le attività economiche e commerciali ripristinate, +525 negli ultimi dodici mesi, dai negozi alle botteghe artigiane.

In merito alla ricostruzione produttiva (industria, agricoltura e commercio), la fase di istruttoria e concessione dei fondi è conclusa. Le domande di contributo approvate sono 3.499, per un totale di 1,9 miliardi di euro concessi. Prosegue a pieno regime l’avanzamento della fase di liquidazione dei contributi, con 1 miliardo e 370 milioni di euro liquidati. I progetti conclusi sono 1.969 pari al 56% di quelli approvati. Aquesto va aggiunto che sono oltre 400 le pratiche alle quali è stato concesso contributo per le quali non è mai stata depositata la domanda di pagamento per un totale di ‘contributi concessi dormienti’ di circa 140 milioni di euro.

Opere pubbliche
Per il Programma delle opere pubbliche e dei beni culturali (municipi, teatri, strutture di bonifica, ospedali, edifici a uso pubblico e storici ed edifici religiosi), che comprende 1.807 interventi, sono disponibili 1,4 miliardi di euro, con una copertura finanziaria ormai arrivata al 95%. Risorse garantite dal Commissario e da altre fonti come assicurazioni, donazioni o proprie degli enti (voci che arrivano a 422 milioni).

Gli interventi finanziati sono definiti nei Piani, nei quali è programmata la ripartizione delle risorse disponibili. A oggi i Piani comprendono 1.227 progetti per 1,1 miliardi di euro. Di questi, sono stati approvati 1.165 progetti per un totale di 722 milioni di euro.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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