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Spegnimento tutor sulle autostrade “Un fatto preoccupante, ma le sentenze si rispettano”

Il presidente dell’Osservatorio regionale per l’educazione alla sicurezza stradale, Mauro Sorbi commenta lo stop al sistema di controllo della velocità in autostrada. “I tutor hanno dimostrato di essere un mezzo efficace per la prevenzione degli incidenti e delle vittime. Spero che vengo trovata la più presto una soluzione”

Bologna – “Lo spegnimento dei tutor per il controllo della velocità sulle autostrade è un fatto che preoccupa, soprattutto in vista dell’incremento del traffico nel periodo estivo, ma le sentenze vanno rispettate”.
Così Mauro Sorbi, presidente dell’Osservatorio regionale per l’educazione alla sicurezza stradale, ha commentato lo stop del sistema di controllo della velocità sulle autostrade dopo il pronunciamento della Corte d’appello di Roma che ha rigettato l’istanza di sospensione della disattivazione del dispositivo presentata da Autostrade per l’Italia.

“Spero che venga trovata al più presto una soluzione- prosegue Sorbi- perché i tutor hanno dimostrato di esser un mezzo efficace per la prevenzione degli incidenti e delle vittime. Un dato su tutti: la riduzione del 70% della mortalità sulle autostrade, ma anche il calo, lo scorso anno, di oltre il 18% delle multe per eccesso di velocità. Rassicura la comunicazione della Polizia Stradale circa l’aumento dei controlli delle pattuglie anche con l’utilizzo degli autovelox. E mi auguro che le Forze dell’ordine, impegnate sulle strade ogni giorno a garanzia della sicurezza e dell’incolumità dei cittadini, siano messe nelle migliori condizioni per svolgere il loro lavoro.

Infine- conclude il presidente dell’Osservatorio-, vorrei fare anche un appello agli automobilisti perché non spengano l’attenzione e dimostrino, anche a tutor spenti, un maggior senso di responsabilità nel rispettare i limiti di velocità, guidando senza distrazioni”.

In allegato la tabella degli incidenti per categoria della strada in Emilia-Romagna – Serie storica dal 1998 al 2015

Incidenti

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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