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Il Quirinale scrive al presidente dell’Osservatorio regionale Sorbi : “Apprezziamo le numerose e importanti iniziative promosse per diffondere la cultura della sicurezza stradale”

L’assessore Donini “Un grazie di cuore al Capo dello Stato. Da inizio mandato l’educazione alla sicurezza stradale è stata una delle nostre priorità”. Il presidente Sorbi: “La vicinanza di Mattarella fonte di soddisfazione e stimolo per proseguire nelle campagne a difesa dei ciclisti più giovani e in generale per una guida sicura e attenta agli utenti della strada più vulnerabili”

Bologna – “Un ringraziamento di cuore al Presidente della Repubblica per la sua attenzione ad un tema così importante come quello dell’educazione alla sicurezza stradale”.
L’assessore ai Trasporti della Regione Emilia-Romagna, Raffaele Donini, commenta la lettera della segreteria particolare del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, giunta in questi giorni e nella quale il Capo dello Stato esprime il suo “apprezzamento per le numerose, importanti iniziative promosse per diffondere la cultura della sicurezza stradale”.

“Dal nostro insediamento abbiamo messo in campo, grazie alla collaborazione con l’Osservatorio regionale per l’educazione alla sicurezza stradale- prosegue l’assessore-, numerosi progetti per educare la cittadinanza, dagli under 10 fino agli over 65, a una guida attenta, rispettosa del codice della strada e degli altri utenti presenti sulla strada”.

Soddisfazione espressa anche dal presidente dell’Osservatorio, Mauro Sorbi: “La vicinanza della massima carica dello Stato alle iniziative della Regione Emilia-Romagna è fonte non solo di grande soddisfazione, ma soprattutto è un inusuale e prestigioso stimolo per perseguire l’obiettivo del raggiungimento concreto della cosiddetta ‘vision zero’, ovvero basta sangue sulle strade”.

“È fondamentale iniziare a educare alle buone pratiche fin dall’infanzia- prosegue Sorbi-. Noi ne siamo convinti e proprio per questo l’Osservatorio per la Sicurezza stradale della Regione Emilia-Romagna ha ideato la campagna ‘Col casco non ci casco’, rivolta ai giovani ciclisti, di età compresa tra i 6 e i 10 anni, affinché siano protetti in caso di incidente in bicicletta. E rinnovo l’invito a far usare sempre ai bimbi in bicicletta il caschetto protettivo”.

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di Piermaria Romani

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Pescando un pesce d’oro
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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

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Francesco Monini
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