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Via libera da parte del Consiglio di Stato alle attività del primo lotto, bocciato il ricorso della ditta seconda classificata: strada aperta all’affidamento dell’appalto

Dopo il Tar anche il massimo grado amministrativo respinge la richiesta di blocco delle procedure. L’assessore Costi: “Siamo soddisfatti, ora dobbiamo procedere rapidamente per completare la progettazione e avviare i lavori per realizzare una struttura così importante per Bologna, per l’Emilia-Romagna e per il Paese”

Bologna – Anche il Consiglio di Stato, dopo il Tar dell’Emilia-Romagna ha respinto il ricorso avanzato dalla ditta Pessina Costruzioni Spa, aprendo definitivamente la strada all’avvio dei lavori del primo lotto per il Tecnopolo di Bologna, nell’area della ex Manifattura Tabacchi di via Stalingrado (Lotto A). La ditta, arrivata seconda nel bando per la procedura di affidamento della progettazione esecutiva e dei lavori, per un ammontare complessivo di circa 56 milioni di euro per la realizzazione dei primi edifici del nuovo Tecnopolo, era ricorsa prima al Tribunale amministrativo regionale poi al Consiglio di Stato, contro la ditta prima classificata, Manelli Impresa Srl, la Regione Emilia-Romagna e la sua società in house, Finanziaria Bologna Metropolitana Spa. Anche il Consiglio di Stato ha sentenziato che non sussistono elementi per annullare la determinazione con cui la Giunta regionale aveva disposto l’aggiudicazione definitiva in favore della Manelli Impresa.

“Questo giudizio ora ci permette di completare la progettazione e successivamente avviare i lavori- ha commentato l’assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi-, procedendo il più rapidamente possibile verso la realizzazione di una struttura importante non solo per la città di Bologna e per l’Emilia-Romagna, ma anche per il Paese. Questa sentenza riguarda il primo lotto del Tecnopolo di Bologna, nell’area dove sarà ospitata anche la sede del Data Center Europeo per la ricerca sul clima, assieme ad altri enti che onorano la vocazione scientifica d’eccellenza nel calcolo e nell’innovazione del nostro territorio. Un progetto ambizioso che è anche volano per un’occupazione altamente qualificata e internazionale, oltre che per un significativo indotto industriale”.

Il Tecnopolo di Bologna

Il Tecnopolo è destinato a ospitare un multiforme aggregato di enti, il cui campo di attività spazia oltre il territorio regionale e che rappresentano significative realtà tecniche, scientifiche e produttive. Nei primi due lotti si insedieranno laboratori di ricerca dell’Istituto Ortopedico Rizzoli, il Centro di Ricerca di Bologna dell’Enea, alcuni laboratori di ricerca dell’Università di Bologna oltre a incubatori d’impresa e servizi comuni. Nella stessa area sorgeranno anche il Data Center del Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine e l’Agenzia Nazionale per la Meteorologia e Climatologia, ItaliaMeteo.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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