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Università. Consulta regionale degli studenti: eletti il nuovo presidente e vicepresidente. L’assessore Salomoni: “Grazie a chi vi ha preceduto per il lavoro svolto, a voi congratulazioni e auguri. Attraversiamo un periodo difficile, ma senso di responsabilità e voglia di confrontarsi prevarranno e porteranno buoni risultati”

É l’organismo, istituito dalla legge regionale 15/2007, che garantisce il coinvolgimento e l’effettiva partecipazione degli universitari dell’Emilia-Romagna alla realizzazione degli interventi e dei servizi

Bologna – Un nuovo presidente, e vicepresidente, per la Consulta regionale degli studenti, l’organismo che garantisce il coinvolgimento e l’effettiva partecipazione di chi studia negli Atenei dell’Emilia-Romagna alla realizzazione degli interventi e dei servizi. Si tratta rispettivamente di Andrea Giua (Università di Bologna) e Raffaele Marra (è la prima volta che viene eletto uno studente rappresentante delle Istituzioni dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica).

Giua e Marra sono stati eletti, con modalità telematica, in seguito al termine del mandato del presidente uscente, Andrea Berselli.

“Desidero innanzitutto ringraziare Andrea Berselli per il prezioso lavoro svolto sinora e porgere ai nuovi eletti le mie congratulazioni e i migliori auguri di buon lavoro- sottolinea Paola Salomoni, assessore regionale alla Scuola e Università-. Attraversiamo un periodo difficile e complesso per il mondo dell’istruzione, compreso quello accademico, e tutte le Università con l’emergenza Coronavirus hanno dovuto misurarsi con cambiamenti tecnologici e organizzativi significativi. I temi da affrontare e condividere, dunque, sono tanti e importanti. Sono sicura però- conclude l’assessore- che il senso di responsabilità e la voglia di collaborare e confrontarsi porterà a buoni risultati”.

Come stabilito dalla legge regionale 15 del 2007, che l’ha istituita, la Consulta è nominata dal presidente della Regione ed è composta da studenti rappresentanti designati dai Consigli degli studenti delle Università dell’Emilia-Romagna. Nello specifico, al suo interno ci sono sette studenti dell’Università di Bologna (con una rappresentanza anche dei poli universitari della Romagna), quattro dell’Università di Parma, tre dell’Università di Ferrara, tre dell’Università di Modena e Reggio Emilia, due dei poli del PoliMi e di UniCatt della sede di Piacenza e due degli Afam (Alta formazione artistica, musicale e coreutica). La composizione aggiornata è contenuta nel Decreto del presidente della Giunta regionale n. 196 del 13/12/2019.

I membri della Consulta durano in carica due anni e decadono qualora venga meno il requisito dell’appartenenza a uno degli organismi che li designano. Possono essere rinnovati una sola volta. La Consulta, che elegge al proprio interno il presidente, svolge una serie di funzioni, tra cui esprimere parere obbligatorio e formulare proposte in merito al piano regionale degli interventi e dei servizi per il diritto allo studio universitario e acquisire dall’Azienda regionale per il diritto agli studi superiori (Er.Go) dati e informazioni utili per la formulazione di valutazioni e proposte migliorative della qualità dei servizi offerti.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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