Skip to main content

Welfare. Anziani, disabili e poveri, la Regione sostiene il Terzo settore. Al via il bando, oltre 1,7 milioni di euro per l’innovazione sociale. Gualmini: “Un robusto finanziamento, con cui diamo l’opportunità di programmare interventi mirati sulle esigenze territoriali”

Le risorse statali destinate all’Emilia-Romagna sono ripartite tra tutte le province in base al numero di cittadini residenti. C’è tempo fino al 14 luglio per fare domanda

Bologna- Due mesi per presentare proposte in grado rispondere ai bisogni delle persone più fragili. É il tempo a disposizione degli enti del Terzo settore per concorrere, attraverso idee e progetti, a rendere più innovativo il welfare dell’Emilia-Romagna. L’occasione è offerta dal bando di oltre 1,7 milioni di euro approvato dalla Giunta regionale e aperto fino al 14 luglio, che stabilisce criteri e risorse disponibili a livello provinciale per la realizzazione di progetti in ambito sociale.
Si va dall’assistenza socio-sanitaria all’inclusione sociale delle persone disabili e non autosufficienti, dall’integrazione dei migranti all’inserimento lavorativo delle fasce deboli della popolazione. E, ancora, dagli interventi a favore dei cittadini che vivono in povertà assoluta o senza fissa dimora, fino al coinvolgimento degli anziani, a voltesoli e isolati, in attività di socializzazione. I fondi sono stati messi a disposizione delle Regioni dal Governo proprio per favorire la realizzazione di interventi particolarmente innovativi da parte del Terzo settore; una realtà che in Emilia-Romagna comprende 3.086 organizzazioni di volontariato e 4.283 associazioni di promozione sociale. Nella costruzione dei progetti potranno essere coinvolti anche soggetti pubblici e privati del territorio.

“Quello del Terzo settore è un mondo variegato fatto da tantissime piccole realtà capillarmente radicate sul territorio, il cui ruolo è fondamentale nel raccogliere e rispondere ai bisogni della cittadinanza, soprattutto di quella più fragile come i bambini e gli anziani – sottolinea la vicepresidente e assessore al Welfare, Elisabetta Gualmini-. Con questo robusto finanziamento, il Governo dà l’opportunità alle Regioni di programmare interventi mirati sulle esigenze territoriali. É un segnale davvero importante- spiega la vicepresidente- perché realizza finalmente un equilibrio tra la visione più accentrata e uniformante, su cu fa leva la riforma nazionale del Terzo settore, e l’esigenza di garantire la piena operatività a livello locale di tutte le organizzazioni che lo compongono”.

Le risorse messe a bando dalla Regione Emilia-Romagna sono ripartite sul territorio in proporzione al numero dei cittadini residenti. A Bologna andranno 391.500 euro; Modena 272.400; Reggio-Emilia 206.700; Parma 156.200; Forlì-Cesena 153.000; Ravenna 152.100; Ferrara 135.500; Rimini 130.900; Piacenza 128.700 euro.

Il bando
Il numero dei progetti realizzabili da parte delle organizzazioni di volontariato e delle associazioni di promozione sociale potrà variare, a livello locale, in base ai singoli budget territoriali messi a disposizione. Il finanziamento regionale richiesto, per ciascuno di essi, non potrà essere inferiore a 12 mila euro né superare l’importo di 22.500 euro.

Per presentare i progetti e richiedere i contributi occorre seguire la procedura indicata alla pagina https://bit.ly/2KvsZHN del sito web ERsociale e utilizzare, obbligatoriamente, la modulistica allegata. Il bando scade alle ore 12 del 14 luglio 2018.

Le domande dovranno essere presentate contestualmente alla Regione Emilia-Romagna (tramite posta certificata all’indirizzo segrspa@postacert.regione.emilia-romagna.it o via mail a mario.ansaloni@regione.emilia-romagna.it) e agli Uffici di Piano referenti per i Distretti socio-sanitari (gli indirizzi sempre sul sito regionale). /Ti.Ga

Tutte le notizie su www.regione.emilia-romagna.it, i comunicati nella sezione ‘Agenzia di informazione e comunicazione’.
Seguici su Twitter (@RegioneER), Facebook (@RegioneEmiliaRomagna) e Telegram (@ERnotizie, @ERcomunicati, @PresidenteER)
Segreteria di redazione tel. 051 5275490

tag:

REGIONE EMILIA-ROMAGNA


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

Top Five del mese
I 5 articoli di Periscopio più letti negli ultimi 30 giorni

05.12.2023 – La manovra del governo Meloni toglie un altro pezzo a una Sanità Pubblica già in emergenza, ma lo sciopero di medici e infermieri non basterà a salvare il SSN

16.11.2023 – Lettera aperta: “L’invito a tacere del Sindaco di Ferrara al Vescovo sui Cpr è un atto grossolano e intollerabile”

04.12.2023 – Alla canna del gas: l’inganno mortale del “mercato libero”

14.11.2023 – Ferrara, la città dei fantasmi

07.12.2023 – Un altro miracolo italiano: San Giuliano ha salvato Venezia

La nostra Top five
I
 5 articoli degli ultimi 30 giorni consigliati dalla redazione

1
2
3
4
5

Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

1
2
3
4
5

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it