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da: organizzatori

Dopo la nostra precedente segnalazione lanciata ai Sindaci del Distretto Sud-Est (Comuni di Argenta, Codigoro, Comacchio, Fiscaglia, Goro, Lagosanto, Mesola, Ostellato e Portomaggiore), in cui portavamo alla loro attenzione una preoccupazione diffusa fra la cittadinanza di “un’imminente chiusura del punto nascite dell’Ospedale del Delta” alla quale non è pervenuta alcuna risposta, oggi vogliamo comunicare un dato importante: nel 2014 i parti avvenuti presso il nosocomio di Lagosanto risultano 315.
Nella nota del mese scorso avevamo ricordato che: “Correva l’anno… presso l’Ospedale del Delta vi sono stati 579 parti nel 2010, 580 nel 2011 e 519 (dato incompleto) nel 2012… ma, nel 2013, “solo” 361 parti: ma come mai un dato così in calo e sconcertante?”.
Ci troviamo allora a porre nuovamente dei quesiti ai Primi Cittadini dei Comuni del distretto Sud-Est, auspicando che almeno questa volta vogliano degnarci di una risposta: secondo Voi il calo dei parti registrato nel 2014 è compatibile con un calo demografico generale del nostro territorio?
Vi risulta che ci sia stato un esodo di massa dopo il 2013? A noi pare di no, anche se è stato proprio l’anno in cui avevate redatto un comunicato stampa congiunto dove annunciavate che all’Ospedale del Delta il “servizio pediatrico di I livello con pediatra presente H24 in struttura per le funzioni di consulenza pediatrica presso il P.S. e assistenza neo-natale in sala parto”.
Siamo noi cittadini ad essere profeti di sventura o forse chi rappresenta le nostre comunità ed è l’Autorità Sanitaria Locale per legge non è al corrente di ciò che sta accadendo all’Ospedale strategico e più importante del basso ferrarese?
Non smetteremo di scrivere e di informare le persone, finché chi è chiamato a prendere le decisioni non si assumerà le responsabilità morali e politiche che gli spettano, visto che con questi numeri sarebbe bene che fin da subito qualche Sindaco facesse sentire la propria voce, prima che sia troppo tardi anche per il punto nascite, come per altri servizi sanitari da tempo trasferiti a Cona.

Comitato Salvaguardia Ospedale del Delta

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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