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Da ufficio stampa Ferrara Musica

Martedì 20 febbraio – ore 20.30 – Ferrara Musica prosegue la stagione 2017/2018 con il concerto di una delle coppie più acclamate in ambito cameristico, quella formata dal violinista Uto Ughi e dal pianista Bruno Canino. Ughi è senza dubbio il più popolare violinista italiano contemporaneo: straordinario talento musicale e personaggio pubblico, protagonista delle vicende musicali, culturali e politiche del nostro Paese, è amato anche per la sua innata comunicativa, grazie alla quale riesce ogni volta a instaurare un feeling diretto con gli ascoltatori. Erede della tradizione che ha visto nascere e fiorire in Italia le prime grandi scuole violinistiche, ha suonato in tutto il mondo, nei principali Festival con le più rinomate orchestre sinfoniche; e non limita i suoi interessi alla sola musica, ma è in prima linea nella vita sociale del Paese, impegnato per la salvaguardia del patrimonio artistico nazionale. Bruno Canino è protagonista di una multiforme attività musicale, nei panni di insuperabile partner pianistico di grandi solisti (Gazzelloni, Berberian, Perlman, Mullova, Accardo, Ughi), come componente del leggendario duo Canino-Ballista, e come camerista e solista: ruolo quest’ultimo che negli ultimi venti anni ha molto intensificato. Si è dedicato anche alla musica contemporanea e ha all’attivo numerose registrazioni discografiche.

Di grande fascino il programma proposto in occasione del concerto ferrarese, centrato su alcune tra le pagine più suggestive ed emozionanti del virtuosismo violinistico, composte tra l’inizio del Settecento e i primi decenni del Novecento. In apertura, un celebre brano del repertorio violinistico, la Ciaccona di Tomaso Antonio Vitali, violinista bolognese vissuto a cavallo tra Seicento e Settecento. A seguire la Sonata op. 47 “a Kreutzer” di Beethoven, tra le composizioni più amate dal pubblico e prediletta dai violinisti più abili. Si sviluppa in tre movimenti: due vibranti e infuocati tempi estremi ai quali si contrappone un estatico Andante con variazioni. Come è noto, questa Sonata fu inizialmente intitolata da Beethoven “Bridgetower Sonata”, in omaggio al violinista che lo aveva accompagnato nella prima esecuzione (Vienna, maggio 1803). Dopo un furioso litigio tra i due venne dedicata dallo stesso compositore al celebre violinista parigino Kreutzer, che comunque non la eseguì mai ritenendola troppo difficile.

Nella seconda parte del concerto, Ughi e Canino eseguiranno la Sonata in la maggiore op. 13 di Gabriel Fauré, composizione che fu salutata fin dalla prima esecuzione da un enorme successo. Secondo Camille Saint-Saëns questo brano possiede «tutto ciò che può sedurre, la novità delle forme, la ricerca di modulazioni e di sonorità curiose, l’impiego dei ritmi più imprevedibili; soprattutto, vi aleggia un fascino che avvolge l’intera opera e fa accettare alla folla degli ascoltatori ordinari, come cose del tutto naturali, le arditezze più impreviste». Scritta nell’estate del 1875 al culmine del primo grande amore di Faurè con Marianne Viardot – figlia del famoso mezzosoprano francese Pauline Viardot – la Sonata diede il via alla Renaissance della musica da camera francese. In conclusione, l’Introduzione e Rondò capriccioso op. 28 per violino e orchestra, scritto nel 1870 da Camille Saint-Saëns che lo dedicò al violinista e compositore spagnolo Pablo de Sarasate. Chiari sono i riferimenti al folclore spagnolo con il pizzicato del violino ad imitare la chitarra nell’Introduzione, mentre il Rondò ha carattere virtuosistico.

Info: www.ferraramusica.it, tel. 0532-202675; biglietteria@ferraramusica.it

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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