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da: ufficio stampa Movimento 5 Stelle Emilia-Romagna

Raffaella Sensoli, consigliera regionale del M5S e vicepresidente della Commissione Sanità: “L’assessore Venturi ci ha confermato, rispondendo in modo incompleto ad una interrogazione, che l’ok ad impianto antincendio e sistema fognario è arrivato solo a maggio del 2015, ovvero tre anni dopo dall’ingresso dei primi pazienti nella nuova struttura”.

“I pazienti hanno cominciato ad entrare all’ospedale di Cona senza che quest’ultimo avesse superato il collaudo degli impianti. Collaudo avvenuto solo a maggio del 2015 e cioè ben tre anni dopo la sua inaugurazione”. È questa lo sconcertante particolare rivelato da Raffaella Sensoli, consigliera regionale del M5S e vicepresidente della Commissione Sanità, e contenuto in una risposta che l’assessore Venturi ha fornito a una dettagliata interrogazione presentata dalla stessa esponente del M5S qualche mese fa. Nel documento, redatto dall’Assessorato delle Politiche per la Salute, si mette nero su bianco che il nuovo ospedale di Cona ha ottenuto il collaudo tecnico-funzionale (ovvero il nulla osta che certifica il funzionamento e la sicurezza, tra gli altri, degli impianti antincendio o termoidraulico e la conformità del sistema fognario, dell’acquedotto e degli impianti di depurazione) il 30 maggio del 2015 sebbene il ricovero dei primi pazienti all’interno della struttura sia avvenuto l’8 maggio del 2012. “Da quello che abbiamo potuto accertare, e che la stessa Regione ha dovuto ammettere, ci troviamo davanti a un vuoto di tre anni. Tempo in cui la sicurezza dei pazienti, di tutti gli operatori medici e sanitari sembra essere stata costantemente a rischio, così come dimostrato dalla clamorosa perdita di liquami nei locali del Pronto soccorso avvenuta nel marzo del 2013 – spiega Raffaella Sensoli – A questo punto ci chiediamo come sia stato possibile una simile negligenza. E poco importa se l’assessore Venturi nella sua risposta parla di pre-collaudo. Anche perché anche per quel che riguarda le autorizzazioni sanitarie ci sono stati ritardi evidenti visto che per ottenere l’ultima, quella che riguarda l’Ematologia e il Trapianto di Midollo Osseo, si è dovuto aspettare addirittura il 30 novembre del 2015, appena 4 mesi fa”. Oltre alla vicenda delle mancate autorizzazioni, la risposta fornita dall’assessore Venturi non chiarisce diversi aspetti che la consigliera Sensoli aveva esposto in maniera molto semplice all’interno della sua interrogazione. “I dati che ci sono stati forniti sui costi della struttura sono fuorvianti, non completi e in alcuni casi addirittura contraddittori. Per esempio sul costo complessivo della struttura si dice che la cifra ultima spesa è pari a 281 milioni di euro, per un costo finale a metro quadro di 1500 euro, ben al di sotto dei lavori di mercato. Peccato che – aggiunge Raffaella Sensoli – Venturi abbia dimenticato di dirci che esisteva già una superficie costruita all’atto dell’aggiudicazione dei lavori a Prog.Este. Per questo abbiamo deciso di presentare un’ulteriore interrogazione e un accesso agli atti per chiedere la dovuta chiarezza. Come sosteniamo da tempo, l’ospedale di Cona continua ad essere oltre che un pozzo senza fine di sprechi anche un enorme buco nero in cui restano inspiegabili alcuni fenomeni, primo tra tutti la mancanza dei collaudi per oltre tre anni. Stranamente l’assessore non ha risposto alla nostra richiesta di istituire una Commissione d’inchiesta sulle strane transazioni nei confronti di CMB che hanno riguardato non solo Cona, ma anche altri appalti in campo sanitario”.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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