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Da: Organizzatori

Serata bagnata serata fortunata!! Nonostante la pioggia si è svolta la finale del Concorso CANTA – AUTORI A CORTE e riparati nella sala macchine del Consorzio Factory Grisù si sono esibiti i 12 finalisti tutti bravissimi! Dopo un veloce saluto dell’Assessore alla Cultura del Comune di Ferrara Marco Gulinelli prima della pioggia, la serata, patrocinata dal Comune di Ferrara e’ partita. La Giuria composta dal Presidente Paolo Nannetti, Leonardo Veronesi, Paolo Ranzato, Lorenzo Minarini, Riccardo Lasero ha faticato non poco perché tutti avrebbero meritato di vincere in quanto erano espressioni diversificate del nuovo cantautorato italiano ma di grande qualità. Ecco i risultati

PRIMO CLASSIFICATO SIMONE GUIDI con il brano NAUFRAGHI DEL MONDO . Simone Guidi formatosi alla AFM decide di intraprendere questo progetto da solista in cui le sonorità blues vanno ad incontrare quelle pop, il tutto incanalato attraverso l’utilizzo di una loop station, che permette di ampliare il range di possibilità musicali e di utilizzare lo strumento musicale, principalmente la chitarra acustica, nella sua interezza, valorizzandolo a 360°.

SECONDO CLASSIFICATO GIOVANNI GIOVI GUARNIERI con il brano L’UOMO CHE PERDE I RICORDI
Nato nel 2002, è onnivoro di musica e ama le note che lo emozionano. Non importa il genere. Ascolta e canta indifferentemente rock, hip – hop, swing, funky, R & B, Pop, rap, jazz…..

Ama cantare da quando era piccolo.

Vince diversi concorsi canori come interprete e a 15 inizia a scrivere le sue prime canzoni.

Nel luglio 2017, con il suo primo brano inedito “Occhio non vede, cuore non duole” sul tema dei diritti umani, apre il Premio Amnesty “Voci per la Libertà”. L’inedito raggiunge oltre 12.000 visualizzazioni sui social e viene inserito con i brani presentati dai big premiati nell’anno 2017 (Nada, Diodato, The Bastard Sons of Dioniso, Nevruz) nella compilation “Voci per la Libertà – Una Canzone per Amnesty 2017” vincitrice, nel 2018, del PREMIO TARGA TENCO nella categoria “Album collettivo a progetto”

Nel settembre del 2017 è ammesso e partecipa al Tour Camp presso il C.E.T. di MOGOL, al termine del quale, entra tra i semifinalisti nazionali del Tour Music Fest, contest europeo per musica emergente, esibendosi sul palco del Jailbreak Live Club di Roma e ricevendo al termine l’“Attestato di merito artistico – High Quality Artist”.

Tra il 2017 e il 2018 canta più volte in concerto, come voce solista, con i “Salt & Pepper”, band di jazz-fusion-pop-soul partecipando, tra i tanti eventi, alla rassegna “Moonlight Jazz” di Rovigo.

Nel novembre del 2018 viene selezionato tra i dieci artisti ammessi ad esibirsi sul palco del Teatro Sociale di Rovigo nell’ambito dell’evento A.R.T. (Artisti Rodigini Talentuosi).

Nel febbraio 2019 si esibisce a Sanremo nel programma Optima Red Alert condotto da RED RONNIE.

Nell’aprile del 2019 è finalista della XVII edizione del PREMIO FABRIZIO DE ANDRE’ e canta nella Sala Petrassi dell’ Auditorium Parco della Musica davanti ad una giuria che vede tra i suoi componenti Dori Ghezzi (Presidente) e Luisa Melis (Direttrice Artistica)

Nello stesso mese si aggiudica il PREMIO “WEB SOCIAL – UNA CANZONE PER AMNESTY INTERNATIONAL” con il brano inedito “Quello che io non so”, eseguito in duetto con la Massimo Francescon Band(formazione già vincitrice di riconoscimenti quali Premio Botteghe d’Autore e Rock Targato Italia)

TERZO CLASSIFICATO CIRINO ROMANO con il brano FELICE
Cirino Romano ha iniziato a scrivere per comunicare pensieri ed emozioni e per vivere sogni. Ha suonato in varie band partecipando a concorsi musicali ottenendo buoni piazzamenti. Ha aperto un concerto di Biagio Antonacci con il suo gruppo e si esibisce e compone con il suo amico Vincenzo Pugliese che colora con la musica le sue parole.

Dopo un sound check all’insegna del sole nuvole nere minacciose sono comparse all’orizzonte ma non hanno fermato la musica e con l’aiuto di tutti si sono trasportate sedie, strumenti e materiali tecnici perché importante era suonare, ascoltare, esprimersi al di là della gara. E così è stato! Presentati dalla bravissima Elisa Giorio di Radio Sound si sono esibiti i concorrenti il cui ordine di apparizione era stato definito da una regolare estrazione affinché nessuno fosse penalizzato. Tre targhe per i primi tre classificati, un buono per la registrazione del brano vincitore presso ATIPICO RECORDING STUDIO, diplomi di partecipazione a tutti e nessuna falsa promessa di successo bensì opportunità di scambio e conoscenza. La soddisfazione degli organizzatori Leonardo Veronesi e Silvia Bottoni che hanno avuto l’idea del contest inserito nella rassegna Autori a Corte curata da Federico Felloni e Vincenzo Iannuzzo e’ stata quella di vedere una partecipazione sincera ed entusiasta da parte di tutti gli artisti che si esibivano applaudendosi senza diffidenza ma con una gran voglia di scambiarsi esperienze e creare nuove sinergie. Questo è il significato più importante della musica: poter esprimere ciò che si ha dentro e trasmettere emozioni. Il contest prevedeva la partecipazione di brani inediti e originali in italiano in un panorama musicale in cui continuano a moltiplicarsi cover band e tributi e’ necessario ritrovare originalità e idee personali per non diventare fotocopie sbiadite di personaggi famosi altrimenti la creatività muore. All’estero nei locali di musica live chiedono preferibilmente brani inediti a chi suona, in Italia e’ sempre più fatica trovare spazi per farsi conoscere se non si fanno cover, nei concorsi sempre più spesso si sente solo cantare in inglese e in questo modo si perde la tradizione della musica italiana d’autore.

Hanno partecipato a Canta- Autori a Corte:
Luca Bacconi (BOLOGNA) brano “IO SORPASSO”

Fabio Fratti (VIGARANO PIEVE) brano FRAMMENTI

Filippo Gozzo (FERRARA) brano VESTITA DI LUSSO

Giovanni Giovi Guarnieri (ROVIGO)brano L’uomo che perde i ricordi

Simone Guidi (FERRARA)brano NAUFRAGHI DEL MONDO

Il Dinosauro e i manichini(ANDREA CAMPOSTRINI) di Verona

brano L’intimità’ delle stelle

Manuel Marzano (ROMA)

brano Il Pensiero di una eternità

Manuele Pregnolato (Ferrara)

brano: a volte nella vita

Cirino Romano con Vincenzo Pugliese alla tastiera (Imola)

brano Felice

Giacomo Sscaglianti (Ferrara)

brano Immobile

Fabio Scandola(Autore del testo insieme a Davide Lucchini di Crespellano- Bologna) Interpretano: Davide Lucchini e Andrea Caron brano Cesenatico

Umberto Tramonte (Stra – Venezia)

brano ” Domenica”

Ospiti: Lorenzo Minarini e Riccardo Lasero che si sono esibiti mentre la giuria era riunita per decretare il verdetto finale.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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