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da: Ufficio Stampa Confagricoltura Ferrara

Un incontro per parlare di ambiente e alimentazione

Dal 1979, anno della sua costituzione, il 16 Ottobre è la Giornata Mondiale dell’Alimentazione, e Confagricoltura Ferrara ha deciso di celebrarla con un’iniziativa che ha coinvolto gli studenti delle scuole di Fondoreno e di Porotto.
Un totale di 450 tra bambini delle scuole primarie e secondarie che, con le insegnanti e le dirigenti, durante la ricreazione hanno incontrato il Vice Presidente di Confagricoltura Ferrara Albano Bergami e il Direttore Paolo Cavalcoli per dialogare sull’importanza di una corretta alimentazione, ma soprattutto per parlare di come tutelare l’ambiente, proteggere il territorio, conservare le risorse naturali e lottare contro gli inquinamenti. Un dialogo che ha interessato e appassionato il giovane pubblico che ha potuto gustare anche le mele di qualità distribuite dall’azienda agricola Guber SS.
“Dobbiamo dare vita ad una vera rivoluzione pacifica che preveda un diverso stile di vita e che rimetta in primo piano le persone” hanno spiegato i rappresentanti di Confagricoltura Ferrara “in occasione dell’Expo di Milano, i grandi del pianeta hanno coniato questo slogan Generazione fame zero entro il 2030, abbiamo quindi 15 anni per fare ognuno la propria parte e dobbiamo incominciare subito! A noi agricoltori, piccoli e grandi, il compito di incrementare la produzione senza danneggiare l’ambiente, ai bambini il compito di non sprecare, che vuol dire non sciupare, non buttare, non rovinare, non sporcare”.
Mangiare frutta e verdura di stagione, fare l’orto in balcone, preferire la doccia al bagno, dividere i rifiuti, ridurre al minimo l’uso di bottiglie e imballaggi di plastica, raccogliere le pile esauste e buttarle negli appositi contenitori, preferire l’utilizzo degli elettrodomestici alla sera, non tenere in stand by televisione, stereo e gli elettrodomestici in generale: sono queste alcune delle regole di cui si è parlato con i bambini e le insegnati per diventare parte attiva in questa rivoluzione pacifica per la tutela del nostro mondo. A conclusione dell’incontro, i dirigenti di Confagricoltura Ferrara hanno consegnato a tutti gli studenti un simpatico promemoria tratto dal libro “Le magiche avventure di Beniamino, il cavallo bambino” di Leonora Guerrini (dipendente dell’Organizzazione) ediz. Este Edition sulle semplici azioni quotidiane da mettere in pratica per salvaguardare il nostro Pianeta.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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