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Da: Ufficio Stampa

Il perdurare della siccità ha messo in affanno tutte le colture primaverili. Era dal 2012 che nel territorio ferrarese non si assisteva ad interventi irrigui di soccorso su grano, soia e barbabietole. Su mais sono stati già effettuati interventi irrigui di emergenza, nonché ripetute semine per il mancato consolidamento della quantità ottimale di piante (anche perché la coltura è stata oggetto di attacchi di fagiani, piccioni, colombacci, oche selvatiche, nutrie). E mai come quest’anno vengono segnalate difficoltà nel completare le semine della soia, distribuite nel tempo in attesa di un pioggia. La grave emergenza siccità tiene in allerta tutti gli agricoltori. Claudio Mesini, Presidente della Sezione Cerealicola di Confagricoltura Ferrara parla della condizione dei grani nel nostro territorio. “Il perdurare delle attuali condizioni microclimatiche preoccupano l’intero comparto. Al momento a risentirne maggiormente è il grano (sia il duro che il tenero), che registra una maturazione anomala e accelerata delle spighe. In alcune zone si registrano danni all’apice delle spighe, il persistere dell’assenza di pioggia anche nei prossimi 7/8 giorni, potrebbe causare effetti permanenti anche sul resto della spiga. Ad oggi c’è preoccupazione fra i produttori anche se la situazione si presenta variabile nelle diverse zone del territorio. Per il momento il grano si presenta sano ma è ancora presto per stime, sia dal punto di vista quantitativo che proteico, perché è chiaro che le concimazioni non sono state assorbite in pieno a causa della mancanza di piovosità. I grani precoci andranno raccolti fra 10/15 giorni per proseguire fino a fine giugno e, se non pioverà neanche nei prossimi giorni, verrà compromessa la fase di maturazione cerosa. Difficile oggi fare previsioni, dipenderà dalle condizioni climatiche nella fase finale del raccolto.” “La prolungata e persistente assenza di piogge – interviene Marco Faccia, nella duplice veste di Presidente della Sezione Proteoleaginose di Confagricoltura Emilia Romagna e Confagricoltura Ferrara – ha messo in allerta tutti i produttori, anche se la situazione varia da zona a zona; molto hanno inciso i tempi di semina e la qualità dei terreni nelle diverse aree. I produttori si sono trovati a fronteggiare serie difficoltà perché la siccità ha complicato notevolmente sia le semine appena terminate che la primissima fase di crescita. I 25.000 ettari di soia nel ferrarese, in aumento del 5% rispetto allo scorso anno, stanno a significare l’interesse di allargare le coltivazioni proteiche, alquanto deficitarie nell’intero nostro Paese. Per poter effettuare le ultime semine, gli agricoltori sono stati costretti a ricorrere all’irrigazione, situazione mai accaduta prima in questo periodo dell’anno e nella primissima fase di crescita”. Di grande rilevanza per il territorio ferrarese è anche la barbabietola; chiediamo ad Alessandro Brognara, Presidente della Sezione Bieticola e componente della Giunta Esecutiva di Confagricoltura Ferrara, un commento sullo stato della coltura. “Un’annata assolutamente anomala questa, le difficoltà causate dalla prolungata siccità hanno colpito a 360 gradi, di fatto tutte le colture ne hanno risentito. Fortunatamente ad oggi la barbabietola, grazie al suo apparato radicale più profondo, sta risentendo meno della mancanza di piogge rispetto alle altre colture primaverili; a risentirne maggiormente sono le semine tardive. Per salvaguardare la produzione siamo costretti ad un monitoraggio continuo e a irrigazioni conseguenti – conclude Brognara – io sto provvedendo alla terza irrigazione. Il danno produttivo ci sarà, ma ad oggi non possiamo quantificarne la portata”. La primavera del 2020 potrebbe essere ricordata come la più siccitosa degli ultimi 60 anni per l’intera penisola, alla quale manca all’appello il 60% delle piogge.

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di Piermaria Romani

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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