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Da: Roberto Poltronieri

L’Istituto L. Einaudi prosegue le attività di ApertaMente ospitando: I Fridays For Future di Ferrara che  terranno una conferenza intitolata: Trappola di plastica: un mare d’inquinamento. I rifiuti plastici e loro diffusione nel mondo

martedì 23 Febbraio, ore 10,10-12,10 – Istituto L. Einaudi, Ferrara

Prosegue, all’Istituto L. Einaudi di Ferrara, il ciclo degli incontri di “ApertaMente: l’officina del sapere”. Il sesto appuntamento degli eventi 2020-21 si terrà, infatti, martedì 23 febbraio dalle ore 10:10 alle ore 12:10. Durante questo evento, l’Einaudi ospiterà i Fridays For future di Ferrara che terranno agli studenti e alle studentesse della Scuola una conferenza intitolata “Trappola di plastica: un mare d’inquinamento” dedicata ai rifiuti plastici e alla loro diffusione nel mondo. L’incontro si concentrerà soprattutto sull’inquinamento da plastica delle acque, un problema che ha oggi una portata enorme per gli equilibri del pianeta, dato che gli esperti ipotizzano che a breve nei mari ci sarà più plastica che pesci e che il numero delle specie estinte o in via d’estinzione sarà elevatissimo. Al fine di fare chiarezza su questo tema, i relatori e le relatrici faranno poi vedere come funziona il ciclo della plastica, cioè come questo materiale entri nel nostro ciclo alimentare, in particolare per quanto riguarda le microplastiche, cosa si intenda per biodegradazione degli imballaggi e come essa partecipi ad inquinare il cibo che mangiamo. In conclusione dell’intervento, i Fridays For Future parleranno dei progetti che sono stati attivati, anche in provincia di Ferrara, per fronteggiare questo problema; progetti relativi al recupero della plastica galleggiante, al suo smaltimento e al suo riuso.
In questa lezione di didattica ambientale parlerà l’ecogiurista Marco Falciano, già attivo da diversi anni nel nostro territorio con azioni pratiche e teoriche volte a contrastare l’impatto nocivo delle attività umane sull’ambiente. Alla conferenza parteciperanno anche due giovani attiviste dei Fridays For Future di Ferrara: Teresa Salcuni e Letizia Piras e, insieme a loro, Matteo Moriero della Fipsas sezione di Ferrara, Associazione che collabora con i Fridays nell’ideazione e nella realizzazione delle iniziative a favore della tutela dell’ecosistema.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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