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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Complessivamente per il diritto allo studio universitario in Emilia-Romagna impegnati quasi 65 milioni di euro, 17.232 gli studenti che ne beneficiano

Bologna – Si è riunita in Regione la Conferenza Regione-Università. Nel corso dell’incontro, coordinato dall’assessore regionale all’Università e alla Ricerca Patrizio Bianchi e a cui partecipano i rettori degli atenei emiliano-romagnoli, si sono presentati i numeri del bando delle misure compensative di diritto allo studio universitario erogate per l’anno accademico 2015-2016, rivolte agli studenti esclusi dalla borsa di studio in conseguenza della nuova normativa in materia di Isee.
ER.GO, l’azienda regionale per il diritto allo studio ha predisposto uno specifico bando che si è chiuso il 23 dicembre scorso rivolto agli studenti con un reddito che oltrepassa la soglia Isee e Ispe per avere la borsa di studio ma entro i 24.126,80 euro per l’Isee e i 40.713,99 euro per l’Ispe.
“L’Emilia-Romagna conferma quindi lo stesso impegno finanziario dello scorso anno sul diritto allo studio universitario – ha detto l’assessore Patrizio Bianchi – garantendo un beneficio a tutti gli aventi diritto e attivando un’iniziativa straordinaria e unica nel panorama nazionale per supportare gli studenti che sono rimasti esclusi dalla borsa a causa delle nuove modalità di calcolo ISEE”.
La misura compensativa prevede un contributo differenziato in base alla condizione di Studente Fuori Sede, In Sede e Pendolare, fino ad un importo massimo di 2 mila euro più il contributo di 200 euro per l’accesso al servizio ristorativo: 2.200 euro quindi per gli studenti fuori sede, 1.500 euro per gli studente pendolare e 1.200 euro per gli studenti in sede. A questo intervento si aggiunge il riconoscimento del solo contributo agevolato al servizio ristorativo di 200 euro rivolto sempre a studenti con requisiti economici previsti per le misure compensative.
Gli interventi straordinari a supporto degli studenti esclusi dalla borsa di studio comportano una spesa complessiva di 1.166.605 euro e riguardano complessivamente 984 studenti, di cui 729 nelle sedi di Bologna e Romagna, 50 a Ferrara, 105 a Modena e Reggio Emilia e 100 a Parma.
Il totale degli studenti destinatari di interventi del diritto allo studio universitario (Borse di studio + interventi straordinari compensativi) in Emilia Romagna per l’a.a. 2015/2016 è di 17.232 studenti (11.306 a Bologna, 1.324 a Ferrara, 2.359 a Modena e Reggio Emilia, 2.243 a Parma)con una spesa complessiva in denaro e servizi pari a 64.995.377 euro.
In apertura della seduta, l’assessore regionale all’Agricoltura Simona Caselli ha presentato il Piano sui Goi, i Gruppi operativi per l’innovazione, forme di partenariato pubblico-privato costituiti da aziende agricole ed enti di ricerca, cui la Regione ha destinato nei sette anni risorse per 50 milioni di euro del Programma regionale di sviluppo rurale 2014-2020. Sono stati inoltre presentati alla Cru il Piano delle Infrastrutture di ricerca approvato dalla Giunta, il Programma Alte Competenze e gli esiti della partecipazione del territorio regionale ai bandi di cooperazione territoriale europea.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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