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da: ufficio stampa Ascom Ferrara

Letteralmente conquistata dalla cultura e dalla cucina dell’Italia e di Ferrara: stiamo parlando di Francine Segan – giornalista, scrittrice e conduttrice televisiva di New York esperta di storia ed enogastronomia con un’attenzione particolare all’Italia ed ai suoi sapori (ai quali ha dedicato anche alcuni libri, l’ultimo in ordine di tempo è “Pasta Modern”).
Segan ha fatto oggi (8 aprile) tappa a Ferrara nell’ambito di un tour organizzato dall’APT regionale e dalla Provincia di Ferrara. Due le soste in particolare- presso storiche e note attività associate Ascom – all’ombra del castello estense e delle sue prelibatezze enogastronomiche: la prima presso lo storico Forno Perdonati di via San Romano a conoscere “live” i segreti della Coppia di Pane Ferrarese, il pane più buono e noto al mondo. “Per me è stato davvero un onore – spiega emozionato Romano Perdonati presidente tra l’altro della Federazione Panificatori di Ascom Confcommercio provinciale – ed è un modo ulteriore per far conoscere una tradizione viva e vitale come quella del nostro pane che ci fa conoscere a livello internazionale”. Segan, affabile, in compagnia del marito Marc, è stata attenta ad ogni fase della lavorazione, ha scattato decine di foto e video seguendo minuziosamente ogni passaggio – dall’impasto alla cottura – eseguito dallo stesso Perdonati ed ha commentato entusiasta: “Pensi che mi faccio almeno otto ore di aereo per mangiare il pane ferrarese. In questo pane c’è una artigianalità, una passione, una storia davvero unici – ed assaggiando la Ciupeta, Segan ha esclamato -: è di una una bontà indescrivibile che ti trasporta. Questo pane è davvero una fonte di eterna giovinezza”
Poi, dopo il tour in centro tra monumenti, c’è stata la visita al primo nucleo del Museo dell’Ebraismo Italiano e della Shoah in via Piangipane: un altro grande motivo di interesse e passione culturale della scrittrice statunitense che in una giornata fitta di appuntamenti ha voluto dedicare uno spazio importante al MEIS, in vista di un suo intervento negli States tutto dedicato alla cultura ebraica, in particolare nella nostra città.
La seconda sosta alla scoperta della cucina stense è arrivata con il pranzo in un noto ristorante, anch’esso associato Ascom, che ha fatto della tradizione il suo cavallo di battaglia: Cusina e Butega in corso Porta Reno, dove la giornalista americana ha voluto conoscere la storia e sopratutto i sapori unici dei cappelletti, dei cappellacci, della salama da sugo e del pasticcio ferrarese attraverso le parole dello chef Ennio Occhiali :”Che meraviglia – ha commentato la giornalista americana -! Finora avevo letto la storia di questi piatti storici e rinascimentali, e oggi ho potuto davvero gustarli appieno e dal vivo”
“La nostra enogastronomia è sicuramente una ricchezza che integrata ai monumenti, ai paesaggi unici di questa terra, devono essere valorizzati. Questi tour realizzati da esperti del settore a livello internazionale sono la piena conferma del tesoro che la nostra terra possiede” commenta a suo volta il presidente provinciale Ascom Confcommercio Giulio Felloni

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ASCOM FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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