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Da: Prefettura di Ferrara

Nella suggestiva cornice della Sala dei Comuni del Castello Estense di Ferrara, alla presenza delle massime autorità civili, religiose e militari della provincia, il Prefetto di Ferrara Michele Campanaro ha consegnato in mattinata i diplomi delle Onorificenze al Merito della Repubblica Italiana (O.M.R.I.) conferite dal Capo dello Stato a cinque cittadini ferraresi che si sono particolarmente distinti nei campi delle arti, delle professioni e del volontariato. Nel corso della cerimonia, il Rappresentante del Governo ha consegnato anche l’Attestato di Pubblica Benemerenza al Merito Civile conferito dal Ministro dell’Interno al signor Cesare Cavalieri, per l’atto di coraggio compiuto a Comacchio l’11 settembre 2013, quando non esitò a tuffarsi nelle acque di un canale del centro storico per salvare un giovane ragazzo che vi era accidentalmente caduto con la bicicletta.
Nel suo intervento, il Prefetto Michele Campanaro ha voluto sottolineare il valore dei talenti, dell’operato nei rispettivi ambiti professionali e degli atti di altruismo che sono stati premiati con il conferimento delle prestigiose distinzioni onorifiche consegnate quest’oggi. “Il comportamento esemplare, posto spontaneamente al servizio degli altri nell’agire quotidiano, nei più svariati ambiti della vita di ciascuno di noi, costituisce la più alta espressione – ha evidenziato il Prefetto – di un prezioso senso di comunità, di cui il Paese, mutuando le parole del Capo dello Stato, ha tanto bisogno: un sentimento di comunità che allontana dall’egoismo, dalla diffidenza e dall’intolleranza che può portare alla violenza”.
Tra gli insigniti residenti in questa provincia che hanno ricevuto l’onorificenza di “Cavaliere” dell’O.M.R.I figura il tenore copparese Daniele Barioni, artista di fama internazionale, considerato uno dei maggiori cantanti lirici viventi, che tra gli anni ’50 e ’70 si è esibito nei maggiori teatri lirici, negli Stati Uniti ed in Europa.
Le altre onorificenze sono state consegnate a Sergio Bovini, in servizio presso la Ragioneria Territoriale dello Stato di Ferrara, a Stefano Giorgi, Direttore generale di Cedascom spa nonché Vicedirettore generale di Ascom Confcommercio di Bologna, a Maria Rita Civolani, Direttore provinciale delle Entrate di Bologna ed a Cristina Sideli, medico ispettore di sistemi di qualità in ambito sanitario e socio-assistenziale.
Alla manifestazione erano presenti l’Arcivescovo di Ferrara e Comacchio-Abate di Pomposa, Monsignor Gian Carlo Perego, il Procuratore della Repubblica, Andrea Garau, i Consiglieri regionali Paolo Calvano e Marcella Zappaterra, i Sindaci e gli Amministratori della provincia, i vertici delle Forze Armate e dell’Ordine territoriali, i dirigenti degli Uffici Periferici dello Stato, i rappresentanti del mondo accademico e della scuola, e quelli delle associazioni di volontariato e del terzo settore.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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