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Da: Ufficio Stampa
BONDENO (FERRARA), 31-05-‘19.
Passano l’esame del consiglio comunale la delibera relativa all’adeguamento dell’incrocio tra via Generale Dalla Chiesa e via per Scortichino, e la variazione al Piano Investimenti 2019. L’incrocio ha, anche questa volta, diviso l’aula con Pd e lista Civica per Bondeno che si sono dichiarate «non convinte» dal progetto. Nonostante il consigliere democratico Tommaso Corradi abbia precisato come si sia assistito ad «un’opposizione molto forte nella fase preliminare – ha spiegato all’assemblea – ed una collaborazione successiva, articolatasi anche in Regione». Nel merito della variazione al Piano Investimenti, ci sono nel documento 34mila euro derivanti dal Piano nazionale per la Sicurezza stradale che andranno ad ampliare lo stanziamento previsto da 200mila euro per la pista ciclabile di Scortichino. Altri 28mila euro derivanti dal medesimo bando sulla sicurezza stradale andranno ad implementare le politiche locali di sicurezza. Luca Pancaldi (Civica per Bondeno) ha sollecitato interventi in tal senso. Nella proposta di variazione al Bilancio sono presenti anche misure per “accelerare” l’iter dei lavori negli spogliatoi del centro sportivo Bihac e la struttura geodetica del tennis. Risorse aggiuntive, quindi, per la ricostruzione del PalaCinghiale, devastato dalla tromba d’aria abbattutasi su Ponte Rodoni lo scorso autunno: 50mila euro derivanti da un fondo regionale vanno ad incrementare fino a 170mila euro il budget totale per l’opera. mentre 5300 euro sono destinati alla riparazione del centro polivalente di via Fermi e 6mila euro serviranno per la palestra di Pilastri. Inoltre, via libera con l’approvazione della relativa delibera per le misure straordinarie destinate alla ripresa di alcune frane del territorio: in particolare, gli interventi serviranno per quella provocata tempo fa dal maltempo in viale Borgatti (per complessivi 17mila euro) e per via Comunale per Stellata (con ulteriori 18mila euro). Ci saranno poi 90mila spostati sul capitolo del centro 2000. Infine, l’ultimo inserimento al Piano investimenti è un contributo di 30mila euro della Federazione nazionale Hockey che sarà utilizzato per l’impianto di irrigazione del nuovo campo da gioco, che verrà ricostruito in erba sintetica di nuova generazione. Tra le convenzioni ed i progetti che hanno visto aderire il Comune, anche quello sulla “Destinazione Turistica Romagna” (per il quale si è approvato lo statuto) e lo schema di convenzione con Lepida Spa per la ricognizione e regolamentazione dei punti wi-fi del territorio. In merito alla Destinazione Turistica Romagna, la legge regionale 4/2016 prevede che le province “suggeriscano” alla Regione l’istituzione di aree “vaste”. Nella fattispecie, quelle di Ferrara, Ravenna, Rimini e Forlì-Cesena hanno sviluppato un’area che dovrebbe consentire di valorizzare le proprie eccellenze. «Il nostro territorio è da sempre un prolungamento naturale della costa romagnola – precisa il vicesindaco Simone Saletti, rispondendo ad una domanda del consigliere Pd, Massimo Sgarbi –. Esiste una progettualità da concordare con l’assemblea, che può valere circa 30mila euro l’anno». In conclusione, il Consiglio comunale ha tributato il suo applauso alle ragazze dell’Avb Avis Aido volley Bondeno, che hanno recentemente vinto il loro torneo ottenendo la promozione in serie D.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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