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da: Ufficio Stampa Provincia di Ferrara

Approvato l’assestamento di bilancio in Consiglio provinciale. Nonostante il Covid, maggiori risorse per viabilità e scuole

Il Consiglio provinciale approva all’unanimità il primo assestamento di bilancio 2021.
Come per l’esercizio 2020, anche nel 2021 la situazione finanziaria della Provincia ha risentito, anche se in misura minore rispetto all’anno prima, degli effetti della pandemia.
Sul fronte delle entrate si registrano minori risorse per 590 mila euro, legate principalmente al minor gettito da imposta su Rc auto, mentre nella colonna delle spese ci sono oneri aggiuntivi per circa 44 mila euro.
Una manovra che conferma in equilibrio i conti della Provincia, a fronte delle risorse assegnate dallo Stato per sterilizzare gli effetti dell’emergenza sanitaria, di cui una parte è stata accantonata a fine 2020 ad integrazione delle risorse previste per il 2021. Una scelta prudenziale che ha consentito di mettere in sicurezza il bilancio.
Non dovendo utilizzare risorse proprie per garantire l’equilibrio, l’amministrazione provinciale ha potuto impiegarle per prevedere nuovi interventi sul territorio.
In particolare, sono state utilizzate quote del risultato di amministrazione 2020 per prevedere ulteriori lavori di manutenzione straordinaria della viabilità per oltre 1,1 milioni di euro. Cantieri cofinanziati per la maggior parte da un contributo aggiuntivo della Regione Emilia-Romagna. Capitolo investimenti sul quale si aggiunge un intervento di 335 mila euro per il ripristino di un collegamento viario alternativo alla chiusura della SP1, cui si è dovuto ricorrere a causa dello stato di pericolosità del ponte San Zagno a Ostellato, con la compartecipazione al 50% dei Comuni di Ostellato e Fiscaglia.
Anche la voce edilizia scolastica ha beneficiato di risorse pari a oltre 380 mila euro, per interventi urgenti di manutenzione straordinaria e adeguamento spazi, a seguito dell’inizio dei lavori di consolidamento sismico di diversi edifici scolastici provinciali.
“Con l’assestamento 2021 – ha spiegato il vicepresidente Nicola Minarelli – si conferma lo stato di salute del bilancio provinciale, grazie a un percorso di ottimizzazione delle risorse iniziato dal 2019, in particolare agendo sulla riduzione sostanziale del debito, che garantisce non solo per il 2021, ma anche per gli esercizi successivi, il mantenimento di un bilancio strutturalmente equilibrato, senza la necessità di ricorrere a risorse di tipo straordinario”.

Ferrara, 29 luglio 2021

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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