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Da: Camera di commercio di Ferrara

Si svolgerà questa mattina (28 marzo), in Camera di commercio, l’incontro promosso da Consip, in collaborazione con l’Ente di Largo Castello, per presentare alle associazioni di categoria “Sportelli in Rete”, una vera e propria vetrina delle opportunità per le aziende ferraresi nell’offerta di beni e servizi e nei processi di negoziazione con le amministrazioni pubbliche. Gli Sportelli, infatti, forniscono alle imprese associate informazioni sull’utilizzo degli strumenti di acquisto e negoziazione del Programma (Convenzioni, Mercato Elettronico per la PA – Mepa, Accordi Quadro, Sistema dinamico di acquisizione – Sdapa), messi a disposizione attraverso la piattaforma di e-procurement, con particolare riguardo al Mercato Elettronico della Pubblica amministrazione, strumento principalmente utilizzato proprio dalle piccole imprese.

Un appuntamento importante, dunque, dal momento che è sempre più alto il numero di imprese e pubbliche amministrazioni che svolgono le loro negoziazioni attraverso il Portale
Acquisti in Rete (www.acquistinretepa.it): nel 2018, su tutto il territorio nazionale il numero degli utenti abilitati all’utilizzo degli strumenti di acquisto è salito del +38% rispetto al 2016, superando quota 241mila. Anche l’Emilia Romagna conferma questo trend di crescita: sono oltre 58mila le transazioni effettuate nel corso del 2018 tramite gli strumenti del Programma, il valore complessivo dei contratti conclusi supera i 428 milioni di euro, con 9.508 utenti abilitati, di cui 8.766 fornitori e 742 amministrazioni del territorio.

Nella nostra regione, nel 2018, il valore dei contratti conclusi dalle amministrazioni dell’Emilia-Romagna attraverso questo strumento è stato di 334 milioni di euro (oltre l’8% del valore di tutti i contratti a livello nazionale, pari a 4,1 miliardi di euro), di cui quasi il 60% con fornitori locali. Nello stesso periodo, questi ultimi hanno venduto beni e servizi per un totale di quasi 390 milioni di euro; la metà di questo fatturato è stato effettuato verso amministrazioni di fuori regione.

Proprio attraverso le associazioni di categoria, le imprese coinvolte nel public procurement avranno così modo di conoscere i vantaggi derivanti dall’utilizzo degli strumenti del Portale Acquisti in Rete, che si traducono, in particolare: dal lato delle amministrazioni, in velocizzazione delle procedure di acquisto, migliore scambio di informazioni con gli operatori e maggiore trasparenza delle procedure; dal lato dei fornitori, nella possibilità di usufruire di nuovi canali di accesso al mercato della PA e quindi un elevato potenziale di vendita, ottimizzazione dei tempi e trasparenza nei processi di negoziazione, ma soprattutto la possibilità di valorizzare la propria impresa anche se di piccole dimensioni.

Dal 28 agosto 2017, peraltro, i beni e servizi acquistabili e vendibili tramite Mepa sono organizzati in Categorie merceologiche riconducibili a due bandi, così da poter accogliere una maggiore varietà di offerte. E’, inoltre, possibile richiedere l’abilitazione per uno dei bandi aventi ad oggetto “Lavori di manutenzione”, ordinaria e straordinaria, nel settore dei lavori pubblici.

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di Piermaria Romani

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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