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Da: Ufficio Stampa

Sono molte le imprese ferraresi che, data l’enorme richiesta da parte delle Pubbliche amministrazioni, stanno riconvertendo la loro produzione di beni e servizi per fronteggiare l’emergenza sanitaria. A queste imprese Consip (la società per azioni partecipata al 100% dal Ministero dell’Economia e delle Finanze), insieme alle Associazioni di categoria, offre un supporto aggiuntivo per accompagnarle, in maniera rapida ed efficace, nelle fasi di abilitazione al MePA (Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione) e renderle velocemente operative.

Tra le principali categorie di prodotti maggiormente richieste dalle Amministrazioni in questo particolare momento:
Forniture Specifiche per la Sanità
Ricerca, rilevazione scientifica e diagnostica
Tessuti, Indumenti (DPI e non), equipaggiamenti e attrezzature di Sicurezza Difesa
Prodotti monouso, per le pulizie e per la raccolta rifiuti.

Per potersi proporre come fornitori sul MePA per queste tipologie di prodotti è necessario essere abilitati ed in possesso della firma digitale o di Spid. Le dichiarazioni rese in fase di abilitazione sono rilasciate in autocertificazione – ivi compresa il rispetto di quanto previsto dall’articolo 80 del Codice degli Appalti e la rispondenza della categoria di abilitazione all’oggetto sociale – e saranno oggetto di verifica da parte delle Amministrazioni aggiudicatrici.

“Occorre garantire la più ampia partecipazione e coinvolgimento delle imprese, anche di piccola dimensione, nel mercato della domanda pubblica, supportando gli imprenditori che offrono prodotti utili ad affrontare l’emergenza sanitaria”. Così Paolo Govoni, presidente della Camera di commercio, che ha aggiunto: “Il vero problema è l’immediato futuro ma per comprenderlo si deve fare un passo indietro e tornare alla situazione antecedente al Coronovirus. Avevamo già un deficit di competitività e uno di produttività, che si trascina da oltre 20 anni, il tutto con un circuito viziato del costo del lavoro e un mismatching tra domanda e offerta di lavoro. Continuare con complicazioni burocratiche e ritardi vuol dire compromettere per sempre la sopravvivenza delle imprese”.

Per essere supportati nella procedura di abilitazione al MePA le imprese possono rivolgersi ad uno Sportello in Rete attivo presso un’Associazione di categoria, scaricare la Guida all’abilitazione al bando beni e al bando servizi, prendere visione del webinar L’abilitazione dell’impresa al Mercato Elettronico, oppure rivolgersi al numero 895 895 0898.

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CAMERA DI COMMERCIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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