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Da: Laura Guerra

Tutela ambientale e rischio idrogeologico: nel 2020 raccolte 10 tonnellate di plastica e rifiuti non biodegradabili

L’Amministrazione è soddisfatta del risultato ma preoccupata del fenomeno e dei costi che gravano interamente sul Consorzio.

 

Sono ben 10 le tonnellate di plastica e rifiuti che il Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara ha intercettato nel 2020, evitando che rimanessero nel territorio ed arrivassero poi al mare, segno tangibile dell’attenzione ambientale dell’ente. Il recupero e lo smaltimento di questo materiale intercettato nelle acque dei canali è fondamentale anche per evitare che sia causa di crisi idrauliche localizzate in seguito ad ostruzione di condotte o griglie degli impianti.

“È un dato preoccupante – spiega Barbara Guzzon, responsabile del settore adempimenti ambientali – include i rifiuti urbani arrivati alle varie griglie presenti nel nostro reticolo idraulico, con il rischio di danni agli impianti o di occlusione di canali in momenti delicati, e i rifiuti abbandonati sulle rive. Nel 2020 sono state 208 le denunce per abbandono di rifiuti lungo i canali di bonifica, meno rispetto ai 240 del 2019 e i 266 del 2018 ma comunque un numero ancora troppo alto, soprattutto considerando i rischi ambientali e l’onere economico a carico del Consorzio per il corretto smaltimento”. Un grande lavoro è fatto alle griglie di sbarramento, dove arriva erba ma anche rifiuti urbani, altrimenti destinati a terminare in mare con grave danno per l’ambiente, e che aumentano fortemente il rischio di criticità.

“Vi è un’attenta gestione dei rifiuti, con suddivisione dei materiali così che possano avere la giusta destinazione – prosegue – vi sono infatti 11 aree dotate di centro operativo nelle quali vengono depositati e gestiti i rifiuti speciali prodotti”. Attenzione è data anche all’erba e a tutto ciò che è riconducibile a scarto organico, mostrando ancor di più l’anima green del Consorzio.

“Sono in media circa 1600 le tonnellate di rifiuti speciali prodotti annualmente dalle attività del Consorzio mandati al corretto smaltimento o al recupero – conclude spaziando – solo per dire le più significative, sono state raccolte circa 900 tonnellate di erba e rifiuti biodegradabili destinati al compostaggio e 400 tonnellate di inerti derivati da demolizioni per le tante opere di manutenzione sul territorio. Oltre a questi vi sono anche i rifiuti derivanti da emergenze come versamenti illeciti di idrocarburi in acqua o la costosa gestione e smaltimento dei rifiuti contaminati e pericolosi. Rilevante, dal punto di vista ambientale, però, anche le diverse centinaia di campionamenti di sedimenti che il Consorzio compie ogni anno per la gestione delle terre nell’espurgo dei canali”.

Siamo orgogliosi del risultato raggiunto grazie all’attenzione del nostro personale – dice il Presidente Franco Dalle Vacche – Tutto questo, è necessario per il buon stato del territorio. Si ribadisce la necessità di controlli da parte delle forze dell’ordine, per contrastare comportamenti illeciti, oltre a campagne informative ed educative. Siamo soddisfatti del risultato ma, al contempo, siamo anche preoccupati del fenomeno e dei costi che gravano interamente sul Consorzio“.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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