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Da organizzatori

Continua a Mesola la 28a Fiera dell’Asparago, che da giovedì 25 aprile a portato ai piedi del Castello Estense già tantissimi visitatori. Organizzata da Pro Loco Mesola e Comune Di Mesola in collaborazione con C.A.S.A Mesola ed inserita all’interno del programma della manifestazione Primavera Slow (www.primaveraslow.it), la Fiera dell’Asparago coinvolge tutte le strade del borgo.
Il programma per il ponte del Primo Maggio continuerà ovviamente con i deliziosi piatti degli stand gastronomici ma anche con mercatini, spettacoli e tante altre iniziative e escursioni. Sabato 28 alle ore 15:30 il Laboratorio Ciclarte, Le tue scarpe al Centro mentre alle ore 21 partirà l’escursione ‘Il Bosco al chiaro di luna’, per scoprire le atmosfere notturne del Boscone della Mesola. Domenica 29 i più piccoli non potranno perdere il laboratorio “Il Piccolo Entomologo” , mentre alla sera spazio ai golosi con la degustazione gratuita di risotto all’asparago dei Fratelli Zangirolami, in Piazza Castello. Lunedì 30 aprile alle 18 intrattenimento gratuito con le ocarine, nell’ambito dell’Ocarina Delta Festival di Grillara e alle 19, in Piazza Santo Spirito, grande show con Andrea Poltronieri ed estrazione della tombola, con partecipazione straordinaria della Nives. Il programma del Primo Maggio si aprirà con il 29° raduno ciclistico interregionale “Giro del Delta” per terminare con l’imperdibile Apery Fiera in Piazza Santo Spirito, evento che dalle 17 alle 22 combinerà musica, animazione, esibizioni di danza e ottimo street food in collaborazione con i migliori locali del Delta.

CURIOSITA’: Una famiglia doppiamente fortunata vince la tombola
Un fatto curioso è avvenuto durante l’estrazione della tombola del 25 aprile: due coniugi, con due cartelle diverse, hanno fatto tombola insieme! Sono stati emessi quindi due differenti assegni i quali però, a conti fatti, andranno nella stessa casa.

Programma completo, prenotazioni escursioni e informazioni su www.prolocomesolaeventi.it o telefonando a Ufficio I.A.T. 0533-993358.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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