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da: organizzatori

Uncai intervista per Mondo agricolo Luca Sani, presidente della commissione agricoltura alla Camera. Il testo disponibile anche online su blog.contoterzisti.it

Il numero in questi giorni in distribuzione di Mondo agricolo, il periodico di tecnica, economia e politica agraria di Confagricoltura, ospita un’intervista a cura di Uncai – Unione Nazionale Contoterzisti Agromeccanici e Industriali al presidente della commissione agricoltura alla Camera dei deputati Luca Sani su . L’intervista è disponibile integralmente anche online, sul sito blog.contoterzisti.it

La sfida è rendere il sistema agricolo italiano più innovativo e competitivo rispetto al passato, attraverso semplificazioni burocratiche, sgravi fiscali, spingendo sulla crescita dell’occupazione, sul ricambio generazionale, sul sostegno ai sistemi di impresa e sulla messa in sicurezza del suolo. Obiettivi che Uncai persegue in accordo con Confagricoltura, proponendo un modo di fare rappresentanza che miri a rendere sostenibile l’attività di impresa e che trova un’importante sintonia con le 9iniziative prese dal Governo italiano e dalla Commissione agricoltura: “Siamo convinti che l’agricoltura possa essere oggi un volano per la ripresa economica del Paese e provvedimenti come Campolibero, italiasicura o il decreto 51 per sostenere le filiere latte e olio e Xylella rappresentano azioni concrete nella direzione giusta. Il presidente della commissione agricoltura alla Camera, Luca Sani, rileva come si stiano raccogliendo “I primi risultati di quanto seminato, e da un piccolo seme sta nascendo una grande pianta: l’agricoltura ha aumentato del 7% il proprio valore aggiunto, soprattutto per l’andamento dell’export e la ripresa della domanda interna”.

Il modello produttivo che l’Italia deve fare proprio non può però prescindere dalle imprese agromeccaniche, “perché è impensabile che una stessa impresa agricola si possa dotare di tutte le attrezzature necessarie per un’agricoltura innovativa, rispettosa del suolo e dell’ambiente. Il ricorso a contoterzisti rappresenta così la via obbligata per un’agricoltura moderna”.

Da qui, anche l’invito del presidente Sani “a unire le forze, agricoltori e contoterzisti, e fare sistema per entrare in modo più incisivo nei mercati internazionali: l’impresa agricola italiana è molto frammentata e solo attraverso l’aggregazione e la condivisione delle pratiche produttive più innovative e i servizi qualificati dei contoterzisti si può vincere questa sfida”.

Il prossimo passo in questa direzione della Commissione agricoltura diventa quindi “una legge che riconosca operatori conto terzi qualificati e imprese che investono molto sulla qualità dei macchinari, sull’innovazione e sulla sicurezza sul lavoro in un settore, quello agricolo, che registra ancora un alto tasso di incidenti a volte gravi”. Se infatti “la nuova frontiera è l’agricoltura di precisione, è fondamentale, soprattutto in questi mesi di Expo, approfondire la questione di come nutrire il pianeta, riflettendo sul rapporto tra i contoterzisti e le pratiche produttive in grado di ridurre il consumo di suolo, energie o agro farmaci, anche a fronte di imprese agricole piccole e frammentate, non in grado di sostenere investimenti importanti”.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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