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Da: Ufficio stampa Ferrara

Bando contributi per le società sportive 2019.
Fabio Bergamini e Simone Saletti: 38 mila euro per investire sul volontariato, i giovani e le attività tese alla promozione della salute.
Ci sono 38mila euro nel bando destinato alle società sportive del territorio comunale. Le quali avranno tempo fino al prossimo 2 agosto per presentare la propria domanda di adesione. «Come ogni anno, abbiamo inserito risorse per sostenere le società sportive e il nostro volontariato. Impegnati nella promozione dello sport e della salute in particolare nei confronti dei giovani», spiegano il sindaco Fabio Bergamini ed il vicesindaco con delega allo sport, Simone Saletti. Il bando che assegnerà i contributi è stato strutturato in modo tale da creare una graduatoria, in cui sono considerati criteri essenziali lo svolgimento di attività continuative sul territorio, l’adesione di almeno dieci atleti minorenni in attività, la presenza di uno staff di tecnici qualificati e laureati in scienze motorie. Oppure, in assenza di quest’ultimo requisito, di tecnici in possesso di specifiche qualifiche riconosciute dalla Federazione sportiva di appartenenza. Tra i criteri che possono portare all’esclusione, invece, la presenza di morosità maturate nei confronti dell’Ente locale. «Naturalmente – aggiunge Simone Saletti – verranno tenuti in considerazione altri elementi di merito delle società: l’anno di fondazione, il numero di giovani che praticano sport attivamente, il numero di tesserati, ma anche l’adesione a campionati, ed a manifestazioni che danno lustro al territorio (come competizioni nazionali o fuori dal Paese) e gli eventi organizzati dalla stessa società e che contribuiscono ad attrarre visitatori sul territorio. Infine, ma non meno importante, c’è la partecipazione dei club alla vita di comunità, all’interno della programmazione dell’Ente: la Festa dello Sport, che organizziamo ogni anno – conclude Saletti – le iniziative del Natale, lo Sport Village e la Festa della Repubblica». I soggetti interessati avranno tempo fino alle ore 13 del 2 di agosto per predisporre e consegnare agli uffici tutta la documentazione necessaria. La quale andrà consegnata all’Ufficio Protocollo, direttamente a mano, in plico chiuso, oppure attraverso il servizio postale (in questo caso farà fede il timbro postale). Nella parte esterna del plico andrà indicata chiaramente la dicitura: “Bando anno 2019 per la concessione di contributi a sostegno delle attività sportive”.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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