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Da: Organizzatori

Il Comune di Comacchio ha creato un FONDO DI TUTELA pari ad € 115.119,00 finalizzato a sostenere le spese relative alle utenze per le fasce deboli della popolazione.

Il contributo per ciascun nucleo richiedente sarà determinata nella misura massima di € 2.000,00 per l’annualità 2020.

La procedura per accedere al fondo è la medesima attuata con i Buoni Spesda Covid 19 e le credenziali utalizzate per la richiesta degli stessi Buoni è valida anche per la richiesta di sostegno alle bollette.

Il sistema per produrre le domande è semplificata ed è utilizzabile accedendo dalla home page del sito del Comune di Comacchio comune.comacchio.fe.it

Le domande vanno presentate preferibilmente online ma anche telefonicamente ai numeri 0533 310258 e 0533 310292 (attivi dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 13.00).

L’avviso per l’assegnazione avrà validità fino all’esaurimento delle risorse.

L’istruttoria delle domande di accesso al fondo di tutela sarà a cura del competente servizio Politiche Sociali, secondo le modalità previste dal Regolamento Comunale per l’accesso alle prestazioni sociali agevolate, seguendo rigorosamente l’ordine temporale di presentazione delle domande.

Chi può fare domanda?

Possono accedere al fondo i cittadini che sono in possesso dei seguenti requisiti:

A) Cittadinanza:

– cittadinanza italiana;

– cittadinanza di Stato aderente all’Unione Europea;

– cittadinanza di Stato non appartenente all’Unione Europea, purché il richiedente sia munito di regolare permesso di soggiorno o carta di soggiorno, ai sensi del D.Lgs. n. 286/98 e successive modifiche. Nel caso di permesso di soggiorno scaduto è ammissibile la domanda di contributo qualora sia stata fatta domanda di rinnovo. Il Comune prima della liquidazione del contributo procederà ad accertare l’avvenuto rinnovo da parte della Questura.

B) Residenza Anagrafica nel Comune di Comacchio;

C) Indicatore della Situazione Economica Equivalente del nucleo familiare, risultante da valida certificazione ISEE in corso di validità non superiore alla soglia stabilita per il riconoscimento dello stato d’indigenza pari ad € 6.900,00 ai sensi del vigente Regolamento comunale per l’erogazione di prestazioni sociali agevolate;

In subordine: coloro che, pur avendo un ISEE superiore ad € 6.900,00, si trovano in una condizione di incapacità totale o parziale a provvedere a loro stessi, anche derivante dalle mutate condizioni del mercato del lavoro a seguito dell’emergenza sanitaria in atto, riguardante sia la persona sola che il nucleo familiare.

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COMUNE DI COMACCHIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
direttore responsabile


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