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Da: Prefettura di Ferrara

Nel corso di apposita seduta del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, il Prefetto Michele Campanaro, il Sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani, l’Assessore alla Sicurezza Aldo Modonesi ed i vertici territoriali delle Forze dell’Ordine hanno fatto il punto della situazione sullo stato di attuazione del progetto di “Controllo di vicinato” a Ferrara e sulle sue prospettive di ampliamento, presentandone in questa serata i risultati nel corso di una conferenza stampa.
Il progetto nasce a Ferrara il 10 febbraio del 2017, con la firma di un Protocollo di intesa tra la Prefettura, le Forze di Polizia e l’Amministrazione comunale del capoluogo. L’obiettivo primario è quello di attivare un “vicinato solidale” e rinsaldare il senso di sicurezza delle comunità locali, con un’attenzione particolare sulla prevenzione dei reati, fondandosi su tre principi: la ricostruzione delle relazioni e dei legami che creano coesione sociale ed evitano l’isolamento delle persone, la formazione dei cittadini tesa a prevenire l’insorgenza di vulnerabilità ambientali e comportamentali e il coordinamento dei cittadini con le Forze di Polizia per promuovere segnalazioni qualificate ed efficaci.
L’iniziativa prevede la creazione di reti di comunicazione tra i residenti di una determinata località, chiamati ad una maggiore attenzione a quello che accade nel loro quartiere, in un rapporto di dialogo privilegiato con le Forze dell’Ordine, attraverso le figure dei coordinatori.
I risultati raggiunti dopo due di attività sono interessanti: 16 le frazioni ed i quartieri del Comune di Ferrara che aderiscono oggi al progetto, numero più che raddoppiato rispetto alle 6 aree individuate ad avvio dell’iniziativa progettuale; 55 i gruppi di controllo di vicinato costituiti, con un coinvolgimento di 387 nuclei abitativi. Una organizzazione articolata e complessa che ha richiesto, da parte delle Forze dell’Ordine e della Polizia Locale di Ferrara, numerosi incontri sul territorio di promozione del progetto, riunioni di approfondimento e di costituzione dei gruppi, seminari di formazione riservati ai coordinatori dei gruppi di vicinato. Completano il progetto l’attivazione di 39 telecamere e l’installazione di un’apposita segnaletica stradale.
“Si tratta di un progetto che nel tempo si sta efficacemente radicando sul territorio e per questo – ha affermato il Prefetto – è senz’altro meritevole di attenzione e di ulteriore implementazione. L’esperienza del controllo di vicinato, attraverso volontari formati ed organizzati che collaborano con le Forze di Polizia e la Polizia Locale, per realizzare una presenza attiva su frazioni e sulle periferie comunali – ha proseguito il Rappresentante del Governo – costituisce un innovativo approccio al tema della sicurezza partecipata che sviluppa, potenziandola, la cultura della responsabilità del singolo cittadino. I gruppi di Controllo di vicinato aggiungono un nuovo tassello alla sperimentata, proficua collaborazione tra Prefettura, Forze dell’ordine e Amministrazione comunale che, nel quadro del Patto per la Sicurezza della Città, sono da tempo impegnate sui temi della riqualificazione urbana, con azioni quali l’implementazione della rete di videosorveglianza e della promozione di iniziative per la coesione sociale, principalmente nelle aree più marginali”.
Nel corso della conferenza stampa, è stato infine presentato dall’Amministrazione Locale il nuovo sito web del “Controllo di Vicinato” www.controllodivicinatoferrara.it, un contenitore di materiale documentale, nel quale è possibile reperire in modalità smart tutte le informazioni utili, anche per l’adesione al progetto.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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