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da: ufficio comunicazione ed eventi Unife

Perché un convegno sulla resilienza e sull’adattamento delle città al fenomeno del cambiamento climatico?
Il Centro di Ricerca TeRRA del Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Ferrara, con il convegno di rilevanza nazionale “RESILIENTE. Un’agenda di governo per l’adattamento al cambiamento climatico”, che si terrà venerdì 19 e sabato 20 febbraio al Ridotto del Teatro Comunale “Claudio Abbado” e al Dipartimento di Economia e Management, (via Voltapaletto, 11), inizia le attività di ricerca sulla Resilienza territoriale, la valutazione dei rischi multipli e l’adattamento al cambiamento climatico.
Il tema oggi emergente della resilienza dei sistemi economici, sociali e antropici alle crisi finanziarie e produttive o alle crisi post disastri (terremoti, alluvioni, siccità), viene associato al tema del cambiamento climatico e, quindi, alle politiche sempre più necessarie dell’adattamento delle città, dei sistemi urbani e dei sistemi produttivi ad un fenomeno ormai globalmente riconosciuto come strutturale e di lunga durata.
L’idea di fondo è che l’adattamento delle città al fenomeno del cambio climatico rappresenterà in molte parti del mondo (e potrebbe rappresentare anche in Italia), nei prossimi 15/20 anni, uno straordinario driver di investimenti, di progetti e di azioni di mitigazione e miglioramento, capaci di influire notevolmente anche sull’economia. Tuttavia, mancano ancora una strategia nazionale, delle politiche regionali e gli unici soggetti attivi sono i Comuni, quelli più virtuosi, che si muovono in solitudine e con poche risorse. Manca inoltre, nella maggioranza degli esperti e dei ricercatori, la consapevolezza della necessità di una comunicazione più friendly e orientata alla comprensione da parte dei comuni cittadini dei fenomeni oggi in atto.
Il Centro TeRRA, in collaborazione con il Dipartimento di Progettazione e Pianificazione in Ambienti Complessi dell’Università Iuav di Venezia, si pone l’obiettivo ambizioso di catalizzare le energie di diversi ricercatori italiani, impegnati nelle Università come anche in Agenzie, Associazioni, Soggetti di impresa, Organizzazioni non governative e Istituzioni pubbliche, promuovendo, a partire dall’evento del 19 e 20 febbraio, iniziative e ricerche capaci di incidere sia sul fronte delle politiche pubbliche (normativa, programmi e progetti), sia sul fronte della euro-progettazione (H2020 e Fondi Strutturali).
Il convegno ‘Resiliente’ mette a confronto alcuni fra i maggiori esperti italiani afferenti a varie discipline e istituzioni con un cospicuo parterre di amministratori e policy-maker di differenti livelli di governo: nazionale, regionale e locale.
Durante il convegno saranno presentate e discusse:

– le migliori pratiche già realizzate o in corso d’opera, ma anche le intenzioni delle Amministrazioni locali e di altre organizzazioni invitate;

– gli obiettivi di policy e i programmi in itinere o in via di definizione dei Governi regionali invitati;

– gli obiettivi e le azioni promosse da soggetti privati e organizzazioni non governative;

– i ‘colli di bottiglia’ che gli attori pubblici e privati impegnati nell’implementazione di politiche e di progetti si trovano quotidianamente a dover superare;

– le potenzialità di crescita economica e produttiva che innovative politiche nazionali e regionali potrebbero innescare con opportuni investimenti nell’adattamento e nella trasformazione dei sistemi urbani.

Al termine della prima giornata, grazie al lavoro di confronto che si svolgerà nei tavoli tematici, sarà stilato un sintetico documento con le indicazioni emerse:

– sia in termini di migliori pratiche, sia in termini di obiettivi e di richieste condivise (normative, programmi, progetti pilota, finanziamenti) da parte dei Comuni alle Regioni e al Governo centrale;

– sia in termini di policy da parte delle Regioni nei confronti del Governo centrale e delle Amministrazioni locali.

Il Simposio si chiuderà la mattina di sabato 20 febbraio con un commento di quanto emerso e la definizione di una possibile agenda per future iniziative.

Programma:
VENERDI’ 19 FEBBRAIO
ore 9:30 – 13:00 – Ridotto del Teatro Comunale “Claudio Abbado”
ore 14:30 – 18:00 – Dipartimento di Economia e Management, via Voltapaletto 11
SABATO 20 FEBBRAIO
ore 9:30 – 13:00 – Ridotto del Teatro Comunale “Claudio Abbado”

La partecipazione è gratuita, data la capienza limitata delle sale verrà data priorità a coloro che si saranno iscritti on-line attraverso il seguente modulo:
http://goo.gl/forms/sUdRfP6ufm

Per informazioni:
0532-455087
terra@unife.it

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UNIVERSITA’ DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

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