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Si svolgerà domani, giovedì 9 novembre, presso l’Aula Magna del Dipartimento di Giurisprudenza (Corso Ercole I° d’Este n. 37, il Convegno Questioni bioetiche e diritto ebraico organizzato dall’Università di Ferrara nell’ambito del Corso di Diritto e Religione tenuto dalla Prof. Enrica Martinelli.

L’incontro intende proporre una riflessione approfondita, dal punto di vista dei diritti religiosi ed in particolare del diritto ebraico, su alcuni dei temi di bioetica oggi più dibattuti e controversi attinenti all’esistenza umana, dalla sua origine, alle vicende che la possono caratterizzare fino all’istante in cui si spegne. Nata come riflessione sui problemi aperti dall’evoluzione delle pratiche e delle conoscenze scientifiche in campo biomedico, la bioetica ha richiamato sin dal suo affermarsi l’attenzione di credenti, atei, agnostici e scettici preoccupati di salvaguardare le rispettive convinzioni etiche in materia e di orientare i processi sociali e giuridici.
Un’importante conseguenza cui si assiste è la riscoperta dei diritti religiosi e del valore delle risposte che i medesimi possono offrire relativamente ai problemi bioetici più attuali. L’evento, organizzato in collaborazione del Museo Nazionale per l’Ebraismo italiano e la Shoah (Meis), sarà inaugurato dai saluti del Magnifico Rettore, Prof. Giorgio Zauli, del Sindaco della città di Ferrara, Avv. Tiziano Tagliani, del Direttore del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah – MEIS, Dott.ssa Simonetta Della Seta e del Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza, Prof. Giovanni De Cristofaro.

La prima sessione del Convegno, moderata e presieduta dal Rabbino Capo della comunità ebraica di Ferrara, Dott. Luciano Caro, vedrà gli interventi dei Rabbini, Prof. Avraham Steinberg (Direttore della Medical Ethics Unit, Shaare Zedek Medical Center di Gerusalemme; Co-Chairman del Consiglio Nazionale Israeliano di Bioetica), Dott. Riccardo Di Segni (Rabbino Capo della comunità ebraica di Roma), Dott. Gianfranco Di Segni (membro del Collegio Rabbinico Italiano di Roma e dell’Istituto di Biologia Cellulare e Neurobiologia del CNR). Alla sessione pomeridiana, moderata e presieduta dal Prof. Rinaldo Bertolino (Emerito di Diritto Canonico e Diritto Ecclesiastico dell’Università di Torino) parteciperanno con le loro relazioni i Professori Silvio Ferrari (Università di Milano), Francesco Lucrezi (Università di Salerno), Roberto Mazzola (Università del Piemonte Orientale), Piero Stefani (Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale).
La rilevanza e l’attualità dei temi trattati rendono imperdibile l’incontro di studi anche ai fini di un aggiornamento professionale. Il Convegno, aperto al pubblico, è accreditato dall’Ordine degli Avvocati di Ferrara con il riconoscimento di 5 crediti formativi.

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UNIVERSITA’ DI FERRARA


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

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Francesco Monini
direttore responsabile


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