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Iscrizioni al premio fino al 22 ottobre. Milza: «Nuove sfide per i principi mutualistici»

Il mondo cooperativo guarda con interesse alle nuove sfide dell’Open Innovation, puntando a ridisegnare il modo di intendere la mutualità. Lo dimostra un’indagine di Confcooperative Emilia Romagna ed AICCON pubblicata nella “Guida all’Open Innovation”, secondo la quale oltre il 40% delle imprese cooperative intervistate conosce i principi dell’innovazione aperta (per l’80% si tratta di grandi cooperative) ed è orientata a farvi ricorso. Tra i percorsi di Open Innovation preferiti, spiccano la costruzione di parternariati con start-up, la creazione di reti con altre imprese e – soprattutto per le grandi cooperative – la ricerca di soluzioni ai problemi tramite apposite iniziative quali ad esempio gli hackaton.

Per valorizzare le esperienze di Open Innovation già avviate e stimolarne altre, Confcooperative Emilia Romagna in occasione del suo 50° anniversario promuove il premio “COOPIN – Premia l’innovazione. Aperta. Cooperativa”, in collaborazione con i CoopUp e le Confcooperative provinciali, AICCON, Tempo Consulting e con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna.
Il premio è rivolto a cooperative, imprese sociali, associazioni e B-corp con sede legale in Emilia-Romagna. E’ possibile partecipare esclusivamente per via telematica, accedendo al portale coopin.confcooperativemiliaromagna.it e presentando la propria domanda insieme alla descrizione del progetto di innovazione aperta. Le iscrizioni sono state aperte il 16 luglio e scadono il 22 ottobre 2018.

«Con questo premio – dichiara Francesco Milza, presidente di Confcooperative Emilia Romagna – vogliamo valorizzare quelle iniziative che hanno saputo innovare prodotti, servizi e metodi facendo leva su una rivisitazione dei principi e valori cooperativi e mutualistici, per metterli al servizio delle sfide contemporanee. Celebrare i 50 anni della nostra Associazione significa guardare al futuro delle imprese cooperative che per noi passa anche dall’Open Innovation, un particolare approccio che consente alle aziende di rispondere ai bisogni delle persone aprendosi al contributo di soggetti sia interni che esterni, con i quali condividere rischi e benefici delle iniziative intraprese».

Saranno premiati fino a un massimo di 9 progetti (potenzialmente uno per provincia) rappresentativi di azioni concrete già realizzate o in corso di realizzazione, e rientranti in due categorie: partnership per l’innovazione (orientata ai progetti che aggregano soggetti diversi e complementari) e innovazione organizzativa (per quei progetti tesi a innovare la cultura organizzativa conferendo maggiore competitività alle imprese).
Ai vincitori del premio sarà assegnato un contributo economico. Sono poi previste azioni diffuse di storytelling e networking volte ad amplificare la visibilità dei progetti selezionati tramite video interviste personalizzate su canali specializzati, pubblicazione di articoli, partecipazione a eventi, avvio di relazioni qualificate, citazioni nelle best practices discusse negli studi di Confcooperative e AICCON.
La cerimonia ufficiale di aggiudicazione dei premi avverrà nell’ambito dell’evento finale in programma a inizio dicembre, a cui parteciperà un’ampia platea di stakeholder e influencer di livello nazionale, interessati alla diffusione di queste pratiche.

Per informazioni: coopin.confcooperativemiliaromagna.it

Da: Area Comunicazione Confcooperative Ferrara

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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