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Da Comune di Copparo

Mercoledì 15 novembre alle ore 17, presso la galleria civica Alda Costa prendono il via i Corsi di Cultura Ugo Coluccia 2017-2018, curati dalla Biblioteca Comunale di Copparo, in collaborazione con il Teatro Comunale De Micheli. L’avvio sarà dato dall’archeologa Fede Berti, che accompagnerà i presenti a visitare la mostra documentaria “Voci dalle pietre” (presso Atrio comunale, Copparo) e ad illustrare le “Tracce della romanità nella città di Ferrara”. Seguirà, a testimonianza dei percorsi artistici del passato, la visita al Lapidario Civico di Ferrara, a cura di Antonio Pandolfi.

Tra i docenti, personalità di spicco del mondo accademico e della cultura, come Isabella Fedozzi, Vito Contento, Michele Ronconi, Andrea Baravelli, Elena Bertelli, Michele Nani, Daniele Angelotti, Daniele Zappi. Ad arricchire l’offerta, inoltre, saranno proposte tre conversazioni con autori, attori e registi presenti nella programmazione del Comune di Copparo e del Teatro Comunale De Micheli, come Giuseppe Cederna, Marina Massironi insieme ad Alessandra Faiella e Alessandro Haber insieme a Lucrezia Lante della Rovere.

Le lezioni si svolgono prevalentemente presso la galleria civica Alda Costa (via Roma 36), ma anche in altre sedi per alcuni incontri specifici, e comprendono, come ogni anno, visite guidate a mostre o altro, e iniziative collaterali.
Il costo per utente dei Corsi di Cultura Ugo Coluccia rimane invariato: come nelle passate edizioni è di 40 euro per i corsi nella loro globalità.

Visto il successo dello scorso anno, poi, la psicologia Elena Lo Sterzo, specialista in neuroscienze, affronterà l’approfondimento di “Memory Training: fai fiorire la tua mente”, corso rivolto a chiunque desideri potenziare la propria memoria. Al solo costo aggiuntivo di 15 euro si potrà partecipare agli incontri, complessivamente cinque, ciascuno della durata di circa tre ore.

Le iscrizioni si raccolgono presso la Biblioteca Comunale di Copparo: da martedì a sabato dalle 9 alle 13; da lunedì a venerdì dalle 14.30 alle 18.30. Ulteriori informazioni potranno essere richieste ai numeri telefonici 0532-864633 / 864632, o via email a: biblioteca@comune.copparo.fe.it

Sarà possibile iscriversi anche a corsi avviati, prima dell’inizio delle lezioni, o presso la Biblioteca, negli orari di apertura. Il programma completo è in distribuzione presso la Biblioteca comunale ed è scaricabile da internet agli indirizzi: http://biblioteca.comune.copparo.fe.itwww.comune.copparo.fe.it

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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