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da: ufficio stampa SBArcheo

Una giornata di studi dedicata alle ricerche più recenti sulla presenza dei Romani e sulla diffusione di modi di vita e di cultura romana nell’area deltizia padana, con particolare attenzione all’area a cavallo tra Emilia-Romagna e Veneto dove negli ultimi anni sono affiorati diversi insediamenti di età romana.

Teatro Comunale De Micheli, Piazza del Popolo 11A, Copparo (FE)
In occasione del 50° anniversario della nascita dei Gruppi Archeologici d’Italia e del 68° Settembre Copparese, la Soprintendenza Archeologia dell’Emilia-Romagna e la Soprintendenza Archeologia del Veneto, in collaborazione con il Gruppo Archeologico Ferrarese, e con il patrocinio del Comune di Copparo e dell‘Unione dei Comuni Terre e Fiumi e il contributo del Comune di Copparo e di Area S.p.a. organizzano la Giornata di studi su “Antichi Romani e Romanità nelle terre del Delta del Po. Nuovi studi e prospettive di ricerca”

9:00 Saluti delle autorità e interventi di:
LETIZIA BASSI, Direttore del Gruppo Archeologico Ferrarese
SIMONETTA BONOMI, Soprintendente Archeologia del Veneto
LUIGI MALNATI, Soprintendente Archeologia dell’Emilia Romagna
GIANFRANCO GAZZETTI, Direttore Nazionale dei Gruppi Archeologici d’Italia
Moderatore: MARIO CESARANO
9:30 R. PERETTO, Archeologia e Paleoambiente nelle terre del Polesine attraverso l’analisi della fotografia aerea
9:45 G. DE ZUCCATO, Insediamenti di età romana in Alto Polesine: nuove evidenze archeologiche
10:00 G. GAMBACURTA, P. Marcassa, F. Rinaldi, S. Veronese, La ‘villa dei marmi’ di Polesella (RO): dal rinvenimento di superficie all’indagine preliminare
10:15 M.C. VALLICELLI, M. MELLONI, Nuovi dati archeologici dal territorio di Trecenta
10:30 E. MARAGNO, A. GRIGATO, Survey tra Tartaro e Po. Un aggiornamento
10:45 S. BEDETTI, Trasformazioni e continuità insediative tra Tartaro e Po dall’età romana all’altomedioevo
11:00 V. MANTOVANI, Norditalica decorata. Via Retratto (Adria) e la nave romana di Comacchio: analogie e contrasti
11:15 Pausa Caffè
11:30 S. CIPRIANO, La terra sigillata liscia italica, norditalica e orientale dallo scavo della villa di Chiunsano: tipologia, cronologia e marchi di fabbrica
11:45 U. THUN HOHENSTEIN, Allevamento e oggetti d’uso quotidiano in materia dura animale provenienti dalla villa rustica di Chiunsano, Ficarolo-Gaiba, Rovigo (I-VI sec. d.C.)
12:00 G. FACCHINI, C. LONARDI, Le ricerche archeologiche dell’Università degli Studi di Verona a Villadose (Ro) nell’ambito degli studi sul popolamento rustico del Medio Polesine in età romana
12:15 Dibattito
13:00 Pausa Pranzo
Moderatrice: Maria Cristina Vallicelli
15:00 X.GONZALES, G.FABBRI, Il contributo della cartografia storica alla ricostruzione del paesaggio antropico antico nel territorio del copparese
15:15 M. BRUNI, Per una carta archeologica degli insediamenti romani di Ostellato
15:30 G. BUCCI, Monitoraggio archeologico subacqueo nelle acque interne del territorio ferrarese
15:45 M. MARCHESINI, S. MARVELLI, Paesaggio e Ambiente in età romana nella bassa Pianura Padana
16:00 M. CESARANO, L.ZAMBONI, Ricerca archeologica e tutela per i siti di età romana nelle terre del Delta del Po: metodi, problemi, prospettive. L’insediamento di Ro
– NASSER, J. DI SABATO, Prospezioni geognostiche
– P. COSSENTINO, La ceramica sigillata
– A. GRIGGIO, La ceramica a vernice nera
16:30 C. CORTI, Traffici nel Delta e lungo il corso del Po. Alcune osservazioni sulla circolazione di anfore e ceramiche ad impasto grezzo
16:45 C. VACCARO, C.M. LIE, R. TASSINARI, U. TESSARI, Caratterizzazione sedimentologica e geochimica delle archeosuperfici degli insediamenti romani nel Copparese: ricostruzioni paleoambientali
17:00 G. LODI, Il retaggio degli antichi Romani nelle terre di Ariano ferrarese – Mesola
17:15 P.BOCCUCCIA, M.CATTANI, Nuove prospettive di ricerca per l’età del bronzo nelle terre del Delta padano
17:30 Dibattito e Conclusioni
18:00 Chiusura dei lavori

INGRESSO LIBERO FINO A ESAURIMENTO POSTI
per info: Mario Cesarano, Museo Archeologico Nazionale di Ferrara
0532 66299 mario.cesarano@beniculturali.it

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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