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da: ufficio Comunicazione Comune di Copparo

Chi non ricorda “The Blues Brothers”, cult movie degli anni ’80 portato sugli schermi di tutto il mondo da John Landis?
È il momento di rivivere le emozioni e riascoltare la splendida colonna sonora del mitico film: mercoledì 22 luglio alle ore 21,30, in piazza Libertà la rassegna Musichedestate ospita The Big Solidal Band in The Blues Brothers Experience.

The Big Solidal Band, nata quasi per scherzo nel 2008 come Blues Brothers tribute band ferrarese/rodigina, è una delle realtà più in vista dell’intero panorama musicale della provincia e non solo.
L’obiettivo è appunto far rivivere le emozioni e le pulsioni musicali della colonna sonora legata alla pellicola, colonna sonora che, è bene ricordarlo, non fu composta per l’occasione da brani originali, bensì ripescando quanto di meglio che il repertorio del Rithm & Blues mettesse a disposizione, facendone versioni indimenticabili e, nello stesso tempo, portando alla ribalta brani che sarebbero rimasti appannaggio per pochi e che invece sono ora nell’Olimpo musicale dell’Universo cinematografico.
Ed è proprio questo che la Band di 13 elementi, orgogliosamente propone al proprio pubblico, un paio d’ore di musica e spettacolo, caratterizzato da una carica indiscutibile, il tutto reso possibile dall’abilità di musicisti e cantanti.
Con più di 70 live all’attivo, attualmente la band è composta da: Marco Griguolo (Batteria), Luca Sacchetti (Piano/Hammond), Claudio Cardona (Basso), Danny Ghedini e Paolo Zangirolami (Chitarre), Gabriele Casoni (Trombone), Ludovico Camozzi (Tromba), Stefania Biondini (Sax Alto), Paolo Santini (Sax Tenore/Armonica), Anidia Villani e Silvia Veronesi (Voci), Filippo Guidoboni e Carlo Merighi nelle vesti di Jack ed Elwood.
Inoltre, The Big Solidal Band ha ampliato il proprio orizzonte musicale, sempre “pescando” nella miglior tradizione Rithm&Blues, inserendo via via brani di Aretha Franklin, Etta James, Ray Charles, John Fogerty, The Commitments, Same & Dave e tanti altri… Re e Regine che ci hanno regalato autentiche “opere d’arte” musicali, permettendo alla band di proporre un repertorio indubbiamente variegato e pieno di energia.

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Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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