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Da: Organizzatori

Quante persone in Italia hanno sviluppato gli anticorpi al Coronavirus, anche in assenza di chiari sintomi della malattia?

È la domanda principale a cui vuole dare risposta l’indagine siero-epidemiologica che partirà nei prossimi giorni anche in Emilia-Romagna, promossa dal ministero della Salute e dall’Istat e realizzata in collaborazione con le Regioni, le Province Autonome e la Croce Rossa Italiana, con il coinvolgimento dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta. 9.600 gli emiliano-romagnoli che saranno testati tra i 150mila individui presi a campione sull’intero territorio italiano.

La ricerca, che sarà affiancata da una campagna di comunicazione nazionale, punta a raccogliere le informazioni necessarie per stimare non solo le dimensioni e l’estensione dell’infezione nella popolazione, ma anche per descriverne la frequenza in relazione ad alcuni fattori: sesso, età, regione di appartenenza, attività economica svolta.Ad essere arruolate, infatti, saranno persone di ogni età residenti in tutte le regioni italiane, scelte in modo casuale dai registri statistici dell’Istat. Il ministero della Salute ha già previsto un’informativa per i cittadini, che verranno contattati telefonicamente da un operatore della Croce Rossa e che potranno accettare o meno: la partecipazione, infatti, è volontaria.

“Mi auguro che gli emiliano-romagnoli che riceveranno la telefonata accettino di partecipare a questa ricerca condotta a livello nazionale- commenta l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. Si tratta di uno strumento importante per comprendere qual è la risposta anticorpale in seguito all’esposizione a Sars-CoV-2 a prescindere dai sintomi della malattia. Anche noi- prosegue l’assessore- stiamo portando avanti in regione una vasta campagna di screening, avviata prioritariamente su chi lavora quotidianamente in ambito sanitario e socio-sanitario, e poi allargata alle categorie a rischio e ai cittadini delle aree più colpite. Più persone riusciremmo a sottoporre a test- conclude Donini- e più informazioni avremo su quante realmente hanno incontrato il virus”.

Come funziona l’indagine

Passo successivo al contatto telefonico della persona, la rilevazione – attraverso un test su sangue venoso – dell’eventuale presenza di anticorpi anti-Sars-CoV-2; l’acquisizione di altre informazioni demografiche e sullo stato di salute; infine, la raccolta in una banca biologica dei campioni di sangue non utilizzato per i test sierologici (sangue residuo) per future ricerche scientifiche sul Sars-CoV-2, finalizzate all’acquisizione di nuove conoscenze.

Il campione di sangue prelevato sarà analizzato da uno dei due laboratori di riferimento individuati in regione: il laboratorio di microbiologia e virologia dell’Ausl-Irccs di Reggio Emilia e quello di microbiologia dell’Ausl Romagna.

Il test positivo indica che la persona è entrata in contatto con il virus; il risultato sarà dunque comunicato all’Azienda sanitaria territorialmente competente, che provvederà al temporaneo isolamento domiciliare della persona (in quanto potrebbe essere ancora contagiosa), e a sottoporla rapidamente ad un tampone nasofaringeo.

La conservazione del sangue a scopo di ricerca

Per la conservazione del campione di sangue residuale in una banca biologica per future indagini di laboratorio, sarà chiesto un consenso specifico. I campioni saranno trasferiti e conservati presso la banca biologica dell’Istituto Nazionale Malattie Infettive “L. Spallanzani” Irccs di Roma, che fa parte dei network nazionali ed internazionali dei Centri Risorse Biologiche ed è riconosciuta all’interno delle Bio-Banche Irccs dal ministero della Salute.

I campioni saranno conservati per un periodo non superiore a cinque anni. Il ministero della Salute e l’Istat, come titolari del trattamento, tratteranno i dati delle persone, anche genetici (che non vengono raccolti in questa circostanza) e relativi alla salute, esclusivamente nell’ambito di questa indagine, utilizzando un’apposita piattaforma tecnologica realizzata presso il ministero stesso. Tutti i dati personali saranno trattati elettronicamente con criteri che ne assicurino la riservatezza, la protezione e la sicurezza.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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