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Da: Organizzatori

I casi lievi in isolamento a domicilio sono 8.038. Continuano a salire le guarigioni, che arrivano complessivamente a 3.103 (+213), e a diminuire i ricoveri

Sono 18.677 i casi di positività al Coronavirus in Emilia-Romagna, 443 in più rispetto a ieri. E hanno raggiunto quota 81.715 i test effettuati, 3.348 in più. Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi, giovedì 9 aprile, sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Complessivamente, 8.038 persone sono in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (174 in più rispetto a ieri). 355 le persone ricoverate in terapia intensiva: 6 in meno di ieri. E diminuiscono anche i pazienti ricoverati in terapia non intensiva, negli altri reparti Covid (-47). Purtroppo, si registrano 82 nuovi decessi: 45 uomini e 37 donne.

Continuano, nel frattempo, a salire le guarigioni, che raggiungono quota 3.103 (+213), delle quali 1.764 riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione; 1.339 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Per quanto riguarda i decessi, per la maggior parte sono in corso approfondimenti per verificare se fossero presenti patologie pregresse. I nuovi decessi riguardano 13 residenti nella provincia di Piacenza, 19 in quella di Parma, 13 in quella di Reggio Emilia, 7 in quella di Modena, 13 in quella di Bologna (di cui 1 in territorio imolese), 4 a Ferrara, 3 a Ravenna, 4 nella provincia di Forlì-Cesena (di cui 2 nel forlivese), 6 in quella di Rimini.

Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 3.020 a Piacenza (40 in più rispetto a ieri), 2.421 a Parma (26 in più), 3.505 a Reggio Emilia (153 in più), 2.867 a Modena (56 in più), 2.530 a Bologna (97 in più), 326 a Imola (1 in più), 563 a Ferrara (25 in più). In Romagna sono complessivamente 3.445 (45 in più), di cui 751 a Ravenna (5 in più), 600 a Forlì (15 in più), 481 a Cesena (8 in più), 1.613 a Rimini (17 in più).

La rete ospedaliera: 5.130 i posti letto aggiuntivi destinati ai pazienti Covid-19

Da Piacenza a Rimini prosegue il lavoro all’interno della rete ospedaliera per il piano di rafforzamento dei posti letto messo a punto dalla Regione: sono complessivamente 5.130 quelli rilevati oggi, tra ordinari (4.557) e di terapia intensiva (573).

Nel dettaglio: 654 posti letto a Piacenza (di cui 46 per terapia intensiva), 1.080 a Parma, con 10 posti letto per acuti in più rispetto a ieri attivati all’Hospital Piccole Figlie (69 quelli di terapia intensiva), 679 a Reggio Emilia (64 terapia intensiva), 551 a Modena (86 terapia intensiva), 1.135 nell’area metropolitana di Bologna e Imola (163 terapia intensiva, di cui 16 a Imola), 264 Ferrara (38 terapia intensiva), 767 in Romagna, di cui 107 per terapia intensiva (nel dettaglio: 217 Rimini, di cui 39 per terapia intensiva; 41 Riccione; 131 Ravenna, di cui 14 per terapia intensiva, a cui si aggiungono ulteriori 8 posti messi a disposizione da Villa Maria Cecilia di Cotignola per la terapia intensiva; 24 attivati da oggi a Faenza, al San Pier Damiano Hospital; 99 Lugo, di cui 10 per terapia intensiva; 89 Forlì, di cui 10 per terapia intensiva, a cui si aggiungono 30 letti ordinari nella struttura privata Villa Serena; 128 a Cesena, di cui 26 per terapia intensiva).

L’attività dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile

Dispositivi di protezione individuale e materiale medico

Dal Dipartimento nazionale sono arrivati all’Agenzia regionale 4 ventilatori polmonari per terapia intensiva, 4 ventilatori polmonari per terapia sub-intensiva, 391.200 mascherine chirurgiche, 62.000 mascherine ffp2, 123.000 mascherine monovelo Montrasio, 400 occhiali protettivi, 768 termometri laser per la misurazione rapida della temperatura, 209.000 guanti in lattice, 200 tute di protezione.

Sono in distribuzione alle sedi territoriali dell’Agenzia altre 800.000 mascherine monovelo Montrasio per usi non sanitari (si ricorda che le Montrasio non sono Dispositivi di protezione individuale).

Sul fronte delle donazioni si segnala l’arrivo nel magazzino dell’Agenzia di 10.000 mascherine chirurgiche messe a disposizione dall’azienda Alfasigma SpA di Bologna.

Sul sito del Dipartimento e su quello del Ministero della Salute, sono disponibili i dati complessivi dei Dispositivi di protezione individuale e delle apparecchiature elettromedicali distribuiti dalla Protezione Civile a Regioni e Province autonome. Il sistema informatico ADA (Analisi Distribuzione Aiuti) viene aggiornato ogni sera dalle 22 alle 23.30.

In arrivo altri 18 medici per l’Emilia-Romagna

In arrivo nel pomeriggio di oggi all’aeroporto di Linate un contingente di ulteriori 18 medici volontari (si aggiungono ai precedenti 16 medici e 20 infermieri) destinati alle strutture ospedaliere e sanitarie dell’Emilia-Romagna. Medici e infermieri fanno parte della task force permanente attivata dalla Protezione civile nazionale in supporto al personale sanitario delle regioni Lombardia, Emilia-Romagna, Trentino Alto Adige, Piemonte e Valle D’Aosta, dove l’epidemia è particolarmente estesa. Nel dettaglio, i medici in arrivo sono destinati alle strutture sanitarie di Piacenza (2), Parma (2), Reggio Emilia (3), Modena (2), Bologna (3), Ferrara (2) e Romagna (4).

Volontariato all’opera

Hanno toccato le 1000 unità ieri, mercoledì 8 aprile, i volontari di protezione civile dell’Emilia-Romagna impegnati in varie attività. Dall’inizio dell’emergenza, si contano 16.319 giornate di impegno. Questo il dettaglio: supporto ai Comuni per le attività di assistenza alla popolazione, con un rilevante apporto degli scout Agesci (160): oltre 769; supporto alle Ausl nel trasporto degenti con ambulanze, trasporto campioni sanitari e consegna farmaci (Cri e Anpas): 253; disinfezione e sanificazione dei mezzi di soccorso: 12 (a Parma).

Proseguono intanto i turni degli Alpini (ANA-RER) all’ospedale da campo di Bergamo. E continuerà fino a fine emergenza al porto di Ravenna il supporto quotidiano di sei volontari Cri e Anpas nel controllo delle temperature ai camionisti che caricano nella zona portuale.

Drive-Through/Transit Point

Per quanto riguarda il drive-through, ai punti già attivi sul territorio regionale si aggiungono quelli allestiti dalla Protezione civile. Sono operativi da ieri, presso il Porto di Ravenna e l’adiacente zona industriale, due postazioni di controllo per misurare la temperatura ai conducenti dei mezzi di trasporto e agli eventuali accompagnatori che entrano nell’area; il servizio di controllo sarà operativo dal lunedì al venerdì dalle 7 alle 19. Per l’allestimento dei due punti l’Unione dellaBassa Romagna ha reso disponibili due moduli abitativi e i volontari del Gruppo comunale di Bagnacavallo. Oltre a personale del Servizio Area Romagna dell’Agenzia e ad agenti della Polizia locale, sono coinvolte Cri e Anpas, l’Ordine dei Medici e 6 volontari al giorno del Coordinamento provinciale.

Con le postazioni allestite a Imola e a Medicina (presso la Casa della Salute), diventano 11 le strutture drive-through predisposte con mezzi e attrezzature dell’Agenzia o dei coordinamenti e consulte provinciali e il lavoro dei volontari: Reggio Emilia, Guastalla, Castelnuovo Monti (RE), Cesena, Forlì, Bagno di Romagna (FC), le due di Modena, Imola, Medicina, Ravenna.

I punti triage

Sono 33 i punti triage attivi in Emilia-Romagna (10 davanti alle carceri, 23 per ospedali e cliniche). Nel dettaglio 3 sono in provincia di Piacenza (Piacenza città, Fiorenzuola d’Arda e Castel San Giovanni); 3 in provincia di Parma (Parma città, Vaio di Fidenza e Borgotaro); 3 in provincia di Reggio Emilia (Reggio Emilia città, Montecchio e Guastalla); 5 in provincia di Modena (Sassuolo, Vignola, Mirandola, Pavullo e Modena città); 3 nella città metropolitana di Bologna (davanti al Sant’Orsola e al Maggiore, e a Imola); 2 in provincia di Ferrara (Argenta e Cento); 1 in provincia di Forlì-Cesena (Meldola); 1 in provincia di Ravenna (Ravenna città); 1 in provincia di Rimini (Rimini città) e 1 nella Repubblica di San Marino.

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Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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