Coronavirus, l’aggiornamento: 18 nuovi positivi, di cui 16 asintomatici individuati grazie agli screening regionali
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Da: Regione Emilia-Romagna
Effettuati 5.080 tamponi, per un totale di 341.710, e 2.836 test sierologici. I malati scendono ancora: -151. I casi lievi in isolamento a domicilio sono 2.319 (-128), l’86% dei malati. I ricoverati nei reparti Covid scendono a 320 (-22) e quelli nelle terapie intensive a 49 (1 in meno di eri). Sette nuovi decessi
Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 27.860 casi di positività, 18 in più rispetto a ieri, di cui 16 relativi a persone asintomatiche, individuate attraverso l’attività di screening regionale.
I tamponi effettuati sono 5.080, che raggiungono così complessivamente quota 341.710. A questi si aggiungono 2.836 test sierologici.
Le nuove guarigioni sono 162, per un totale di 21.018: il 75,4% sul totale dei contagi dall’inizio dell’epidemia. Continuano a calare i casi attivi, e cioè il numero di malati effettivi, che a oggi sono 2.688 (-151 rispetto a ieri).
Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.
Le persone in isolamento a casa, cioè quelle con sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 2.319 (circa l’86% di quelle malate), -128 rispetto a ieri. I pazienti in terapia intensiva sono 49 (-1). Diminuiscono anche quelli ricoverati negli altri reparti Covid, scesi a 320 (-22).
Le persone complessivamente guarite salgono quindi a 21.018 (+162): 673 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 20.345 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.
Purtroppo, si registrano sette nuovi decessi: tre uomini e quattro donne. Complessivamente, in Emilia-Romagna i decessi sono arrivati a 4.154. Per quanto riguarda la provincia di residenza, 2 si sono avuti in quella di Piacenza, 1 in quella di Parma, 2 in quella di Reggio Emilia, 1 in quella di Modena e 1 in quella di Bologna (nessuno nell’Imolese). Nessun decesso nelle province di Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini e da fuori regione.
Questi i nuovi casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 4.496 a Piacenza (+1), 3.540 a Parma (+6), 4.956 a Reggio Emilia (+4), 3.922 a Modena (nessun nuovo caso), 4.644 a Bologna (+2); 397 a Imola (+3); 997 a Ferrara (+2). Invariati rispetto a ieri i casi di positività in Romagna, dove non se ne sono quindi registrati di nuovi: 4.908, di cui 1.028 a Ravenna, 944 a Forlì, 780 a Cesena e 2.156 a Rimini, gli stessi numeri di ieri.
REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Cari lettori,
dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.
Se già frequentate queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “giornale” .
Tanto che qualcuno si è chiesto se i giornali ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani. Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport… Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito. Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.
Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e riconosce uguale dignità a tutti i generi e a tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta. Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia; stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. Insomma: un giornale non rivolto a questo o a quel salotto, ma realmente al servizio della comunità.
Con il quotidiano di ieri – così si diceva – oggi “ci si incarta il pesce”. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line, le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.
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