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Da: Organizzatori

2.982 i tamponi effettuati, 234.619 in totale. I casi lievi in isolamento a domicilio sono 4.731 (-72). In diminuzione i ricoverati nei reparti Covid (-25) e nelle terapie intensive (-9). I nuovi decessi sono 22. Dal Dipartimento nazionale di protezione civile oltre 450mila mascherine

In Emilia-Romagna, dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus si sono registrati 26.876 casi di positività, 80 in più rispetto a ieri: fra gli aumenti giornalieri più bassi mai registrati finora. I test effettuati hanno raggiunto quota 234.619 (+2.982). Le nuove guarigioni oggi sono 209 (15.969 in totale), mentre continuano a calare i casi attivi, e cioè il numero di malati effettivi a oggi: -151, passando dai 7.191 registrati ieri agli odierni 7.040. Per un differenziale fra guariti complessivi e malati effettivi di 8.929, fra i più alti nel Paese.

Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Le persone in isolamento a casa, cioè quelle con sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 4.731, -72 rispetto a ieri. I pazienti in terapia intensiva sono 141 (-9). Diminuiscono anche quelli ricoverati negli altri reparti Covid (-25).
Le persone complessivamente guarite salgono quindi a 15.969 (+209): 2.377 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 13.592 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.
Purtroppo, si registrano 22 nuovi decessi: 13 uomini e 9 donne. Complessivamente, in Emilia-Romagna sono arrivati a 3.867. I nuovi decessi riguardano 7 residenti nella provincia di Piacenza, 3 in quella di Parma, 1 in quella di Reggio Emilia, 5 in quella di Bologna (nessuno nell’imolese), 1 in quella di Ferrara, 1 in quella di Ravenna, 3 in quella di Forlì-Cesena (nel cesenate), 1 in quella di Rimini, nessuno nella provincia di Modena e da fuori regione.

Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 4.375 a Piacenza (14 in più rispetto a ieri), 3.315 a Parma (17 in più), 4.849 a Reggio Emilia (3 in più), 3.823 a Modena (23 in più), 4.395 a Bologna (11 in più), 389 le positività registrate a Imola (lo stesso dato di ieri), 977 a Ferrara (2 in più). In Romagna sono complessivamente 4.753 (10 in più), di cui 999 a Ravenna (2 in più), 928 a Forlì (lo stesso dato di ieri), 752 a Cesena (3 in più), 2.074 a Rimini (5 in più).

L’attività dell’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile

Dispositivi di protezione individuale

Dal Dipartimento nazionale, sono pervenute 350.000 mascherine chirurgiche (più altre 10.000 destinate espressamente alle Rsa) e 90.000 mascherine FFP2 (più altre 11.000 destinate alle aziende del Trasporto pubblico locale).

La rendicontazione dei dati su Dpi e apparecchiature elettromedicali distribuiti dalla Protezione civile alle Regioni è disponibile tramite il sistema Ada (Analisi distribuzione aiuti), sui siti del Dipartimento e del Ministero della Salute: https://bit.ly/3clkGg0

Volontariato

Domenica 10 maggio sono stati 575 i volontari di protezione civile dell’Emilia-Romagnaimpegnati nell’emergenza; dall’inizio delle attivazioni del volontariato, si sono accumulate 45.497 giornate complessive. Le attività più rilevanti continuano a essere quelle a supporto dei Comuni per l’assistenza alla popolazione (consegna mascherine, spesa, pasti e farmaci a domicilio), con il coinvolgimento di oltre 300 volontari, fra cui gli scout Agesci; e quelle a supporto delle Ausl nel trasporto con ambulanze, nella consegna di campioni sanitari e tamponi, in aiuto a chi sta in quarantena (Cri e Anpas; 242 volontari).

Volontari di protezione civile (ieri 26) si stanno occupando di funzioni di segreteria e supporto logistico presso i Coc dei vari Comuni; nel parmense, prosegue la sanificazione dei mezzi di soccorso.

Su attivazione del Dipartimento nazionale, fino al 15 maggio, è in atto un’attività che impegna quotidianamente 20 volontari, in relazione alle aziende del Trasporto pubblico locale.

Personale sanitario da altre regioni

Dall’inizio dell’emergenza, sono arrivati in Emilia-Romagna 6 gruppi di infermieri (totale 100) e 5 di medici (totale 58).

Donazioni

I versamenti vanno effettuati sul seguente Iban: IT69G0200802435000104428964

Causale – Insieme si può: l’Emilia-Romagna contro il Coronavirus

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


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di Piermaria Romani

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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