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Coronavirus. L’aggiornamento in Emilia-Romagna: su quasi 32mila tamponi effettuati, 1.789 nuovi positivi. 2.509 guariti, calano i casi attivi (-758) e i ricoveri (-122). Vaccinazioni: oltre 932mila somministrazioni

Il 95% dei casi attivi è in isolamento a casa, senza sintomi o con sintomi lievi. L’età media nei nuovi positivi è di 43,5 anni. 38 i decessi. Prosegue nei giorni di festività pasquale la campagna vaccinale

Bologna – Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 341.218 casi di positività, 1.789 in più rispetto a ieri, su un totale di 31.848 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 5,6%.

Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid, che in questa fase riguarda il personale della sanità e delle Cra, compresi i degenti delle residenze per anziani, in maggioranza già immunizzati, gli ultraottantenni in assistenza domiciliare e i loro coniugi, se di 80 o più anni, e le persone dai 75 anni in su; proseguono le vaccinazioni anche per il personale scolastico e le forze dell’ordine. Nessuna pausa ci sarà per le festività pasquali: gli operatori saranno attivi anche domani, domenica di Pasqua, e il giorno successivo, lunedì dell’Angelo.

Il conteggio progressivo delle somministrazioni effettuate si può seguire in tempo reale sul portale della Regione Emilia-Romagna dedicato all’argomento: https://salute.regione.emilia-romagna.it/vaccino-anti-covid, che indica anche quante sono le seconde dosi somministrate.

Alle ore 14 sono state somministrate complessivamente 932.364 dosi; sul totale, 304.476 sono seconde dosi, e cioè le persone che hanno completato il ciclo vaccinale.
Tutte le informazioni aggiornate sulla campagna vaccinale sono a disposizione sulla pagina https://vaccinocovid.regione.emilia-romagna.it/

Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 754 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 598 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 809 sono stati individuati all’interno di focolai già noti.

L’età media dei nuovi positivi di oggi è 43,5 anni.

Sui 754 asintomatici, 502 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 105 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 35 con gli screening sierologici, 11 tramite i test pre-ricovero. Per 101 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.

La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 370 nuovi casi e Modena con 274; poi Reggio Emilia (204), Rimini (194) e Parma (177), quindi Ravenna (154) e Ferrara (141); seguono Cesena (92), Forlì (86), Piacenza (57) e, infine, il Circondario imolese (40).

Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 14.284 tamponi molecolari, per un totale di 4.042.545A questi si aggiungono anche 935 test sierologici e 17.564 tamponi rapidi.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guaritesono 2.509 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 256.660.

casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 72.480 (-758 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 68.933 (-636), il 95% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano 38 nuovi decessi: 3 a Parma (due donne di 46 e 86 anni e un uomo di 86); 3 a Reggio Emilia (due donne, di 52 e 77 anni, e un uomo di 90); 10 a Modena (cinque donne di 79, 80, 87, 92 e 97 anni e cinque uomini di 74, 80, 81, 82 e 96 anni); 9 a Bologna (tre donne di 87, 91 e 92 anni e sei uomini di 58, 63, due di 70 – di cui uno residente a Imola – poi 81 e 83 anni); 8 a Ravenna (una donna di 95 anni e sette uomini, di 60, 70, 82, 83, 84, 91 e 92 anni), 2 a Forlì (due uomini di 72 e 79 anni), 1 a Cesena (un uomo di 68 anni) e 2 a Rimini (una donna di 69 anni e un uomo di 82). Nessun decesso a Piacenza e Ferrara.

In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 12.078.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 366 (-5 rispetto a ieri), 3.181 quelli negli altri reparti Covid (-117).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 8 a Piacenza (+ 1 rispetto a ieri), 30 a Parma (+1), 28 a Reggio Emilia (-2), 69 a Modena (-3), 105 a Bologna (-5), 20 a Imola (+1), 40 a Ferrara (+1), 20 a Ravenna (invariato), 11 a Forlì (+1), 6 a Cesena (-1) e 29 a Rimini (+1).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 21.902 a Piacenza (+57 rispetto a ieri, di cui 34 sintomatici), 23.722 a Parma (+177, di cui 94 sintomatici), 41.064 a Reggio Emilia (+204, di cui 104 sintomatici), 58.299 a Modena (+274, di cui 169 sintomatici), 73.539 a Bologna (+370, di cui 251 sintomatici), 11.702 casi a Imola (+40, di cui 23 sintomatici), 20.736 Ferrara (+141, di cui 34 sintomatici), 26.743 a Ravenna (+154, di cui 84 sintomatici), 14.126 a Forlì (+86, di cui 62 sintomatici), 16.945 a Cesena (+92, di cui 75 sintomatici) e 32.440 a Rimini (+194, di cui 105 sintomatici).

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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