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Covid. Alle 12 in Emilia-Romagna oltre 77mila prenotazioni di 70-74enni: in poche ore quasi un terzo del target totale. Oggi la visita del sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, all’hub vaccinale in Fiera a Bologna. Il presidente Bonaccini: “Ulteriore dimostrazione di vicinanza al territorio. Avanti con le vaccinazioni secondo la linea indicata dal Governo. La macchina regionale pronta a fare oltre un milione di vaccini al mese se saranno garantite le dosi”.

Partite oggi stesso le prime somministrazioni, 600 in Fiera a Bologna e 100 a Crevalcore. Avanti anche con il vaccino alle persone più anziane (più del 73% gli over 80 che hanno ricevuto la prima dose), e a quelle con patologie critiche e gravi disabilità, di ogni età.

Bologna – Sono oltre 77mila i cittadini tra i 70 e i 74 anni (quindi i nati dal 1947 al 1951 compresi) che in poche ore in tutta l’Emilia-Romagna hanno già prenotato la vaccinazione contro il Covid-19, quasi un terzo del target complessivo, che è di 250mila.

Dall’apertura delle agende, oggi, fino alle 12 hanno fissato data e luogo dei loro appuntamenti per la somministrazione 77.144 emiliano-romagnoli: 2.045 a Piacenza, 6.443 a Parma, 9.590 a Reggio Emilia, 13.136 a Modena, 21.812 a Bologna, 3.179 a Imola, 4.162 a Ferrara e 16.777 nelle province di competenza dell’Ausl della Romagna, cioè Forlì-CesenaRavenna e Rimini (Forlì 2.292, Cesena 2.244, Ravenna 6.824 e Rimini 5.417).

Il punto sull’andamento della campagna vaccinale e sull’avvio delle prenotazioni per la nuova fascia d’età, con rare segnalazioni di difficoltà pervenute e le prime somministrazioni effettuate oggi stesso – un centinaio stamattina a Crevalcore e circa 600 nel pomeriggio nel Centro vaccinale della Fiera di Bologna –  è stato  fatto questo pomeriggio in occasione della visita del sottosegretario di Stato alla Salute, Andrea Costa, proprio all’Hub vaccinale in Fiera a Bologna, a distanza di pochi giorni da quella di venerdì scorso del commissario all’emergenza pandemica, il generale Francesco Paolo Figliuolo, e del capo del Dipartimento nazionale di Protezione civile, Fabrizio Curcio.

Ad accompagnare il sottosegretario, che ha sottolineato i dati molto positivi della campagna vaccinale in Emilia-Romagna, il presidente della Regione Stefano Bonaccini, presenti anche l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, il direttore generale dell’Azienda Usl di Bologna, Paolo Bordon, e il direttore del Dipartimento di Sanità pubblica, Paolo Pandolfi.

“Ringrazio il sottosegretario Costa per questa visita, che ancora una volta dimostra l’attenzione che il Governo ha nei confronti dei territori- ha affermato Bonaccini-. Noi abbiamo sempre detto che non compete alle Regioni, ma in primo luogo all’Unione europea e al Governo, la distribuzione delle dosi vaccinali, ma tocca a noi, invece, la capacità organizzativa e operativa per vaccinare più persone possibili nel minor tempo possibile: l’unico strumento che abbiamo per uscire dal tunnel e per riaprire tutto, come tutti speriamo, e per sempre”.

“Questa mattina- ha proseguito il presidente- abbiamo impresso un’ulteriore accelerata alla campagna, con le aperture delle prenotazioni per una nuova fascia di età, e le prime vaccinazioni già effettuate. Entro il mese di aprile, se i quantitativi di vaccino saranno confermati, apriremo anche ai 60enni, ma rispettiamo rigorosamente la consegna del Governo, che giustamente ci ha chiesto di terminare il prima possibile le vaccinazioni di tutti gli ultraottantenni, e degli ultrasettantenni almeno con una dose, proseguendo contemporaneamente con le somministrazioni alle persone con disabilità e alle persone con patologie critiche, che indipendentemente dall’età hanno bisogno di essere protette. Credo si possa dire che la macchina regionale sia pronta a viaggiare a velocità maggiori, ma serve la benzina, e cioè le dosi: all’Italia siano garantite le forniture previste, 50 milioni entro giugno e 80 nel terzo trimestre, e in Emilia-Romagna arriveremo a fare oltre un milione di vaccini al mese, immunizzando tutte le persone entro l’estate”.

La vaccinazione in Emilia-Romagna:

L’Emilia-Romagna è la prima grande regione per persone immunizzate in rapporto alla popolazione, con la capacità di somministrare oltre un milione di dosi al mese in presenza della quantità necessaria.

Alle 13 di oggi, sono 1.132.461 le dosi complessivamente somministrate, di cui 345.158 seconde dosi, quindi le persone che hanno completato il ciclo vaccinale.

Oltre il 73% gli ultraottantenni che hanno già ricevuto almeno la prima dose, ed entro i primi di maggio la copertura sarà totale.

Proseguono anche le vaccinazioni di chi ha dai 75 anni in su e delle persone con patologie critiche e gravi disabilità di qualunque età, a cui si aggiungono, da oggi, quelle dei 70 anni e oltre.

L’obiettivo è quello di completare la vaccinazione degli over80 entro fine mese, massimo la prima settimana di maggio, sempre entro aprile aver somministrato almeno la prima dose alla maggior parte degli over70 e avviare quelle degli over60, le fasce d’età sulle quali bisogna concentrare l’attività di vaccinazione secondo le ultime direttive nazionali del Governo e della gestione commissariale.

Avanti anche con la vaccinazione del personale sanitario e delle strutture socio socio-sanitarie-assistenziali, compresi i degenti per la quasi totalità immunizzati.

L’hub vaccinale della Fiera di Bologna:

Messo a disposizione gratuitamente da BolognaFiere, occupa una superficie di 2.300 metri quadrati con 14 box vaccinali, oltre alle aree di accoglienza, registrazione e osservazione post-vaccinale. È attivo dal 2 gennaio sette giorni su sette, dal lunedì alla domenica, dalle 8.30 alle 18.30 e fino alle 24 nelle giornate di lunedì, mercoledì e venerdì.

Al lavoro ogni settimana su turni, 400 persone tra medici, infermieri e assistenti sanitari dell’Azienda Usl, oltre a personale amministrativo e volontari. A oggi sono state eseguite 95.155 vaccinazioni, di cui 60.636 prime dosi e 34.519 seconde dosi.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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