Skip to main content

 

Covid. Ieri 30mila somministrazioni, Emilia-Romagna pronta a salire ancora e ad andare a pieno regime. Over80: prima somministrazione per il 73%, per loro vaccinazione completata a inizio maggio. Da lunedì 12 aprile al via le prenotazioni per 70-74enni. Oggi la visita agli hub vaccinali di Bologna e Ferrara del commissario Figliuolo e del capo della Protezione civile, Curcio, con il presidente Bonaccini.

Rete vaccinale ulteriormente rafforzata: 143 i punti operativi da Piacenza a Rimini, oltre a uno delle Forze armate; 11 quelli aziendali attivabili, e prosegue la raccolta di ulteriore disponibilità di associazioni e aziende.

Bologna – 30mila somministrazioni solo nella giornata di ieri. Un test superato per la macchina vaccinale dell’Emilia-Romagna, pronta a salire a 45-50mila al giorno in presenza di forniture costanti e maggiori rispetto a quanto avvenuto finora. Attraverso una rete di 143 punti vaccinali in tutto il territorio regionale, oltre a uno delle Forze armate e altri 11 aziendali già attivabili.
Intanto, da lunedì 12 aprile la campagna vaccinale viene estesa alle persone dai 70 ai 74 anni, quindi i nati dal 1947 al 1951 compresi, che potranno prenotarsi utilizzando i consueti canali disponibili, dai Cup alle farmacieche effettuano servizio Cup, dal Fascicolo sanitario elettronico ai numeri di telefono attivati dalle aziende sanitarie.

Ed entro i primi di maggio è previsto il completamento delle vaccinazioni delle persone con più di 80 anni, con il 73% di loro che a oggi ha già ricevuto la prima dose.

Servono condivisione e unità per portare la campagna vaccinale a pieno regime nel Paese. Coesione che oggi è stata ribadita durante la visita in Emilia-Romagna del commissario all’emergenza pandemica, il generale Francesco Paolo Figliuolo, e del capo del Dipartimento nazionale di Protezione civile, Fabrizio Curcio, cadenzata da una serie di appuntamenti e incontri istituzionali, a distanza, in Regione – con i prefetti, i sindaci dei Comuni capoluogo e i presidenti di Provincia – oltre al sopralluogo negli hub vaccinali della Fiera di Bologna, questa mattina, e della Fiera di Ferrara, nel pomeriggio, insieme al presidente Stefano Bonaccini.

“Una visita importante, che ci permette di lavorare ancor più a fondo e insieme a ciò che serve per uscire dalla pandemia, in primo luogo vaccinando di più. La priorità è questa- sottolinea Bonaccini- un obiettivo che si centra collaborando tutti quanti, e in questo concordo pienamente col presidente Draghi. Ringrazio quindi il commissario Figliuolo e il direttore Curcio per la disponibilità a essere qui oggi, una testimonianza tangibile del rapporto, costruttivo e costante, fra Governo e territori. E anche una soddisfazione per tutto il personale sanitario e gli operatori impegnati senza sosta nei punti vaccinali della Fiera di Bologna e Ferrara, così come in quelli di tutta la nostra regione e del Paese”.

Qui- prosegue il presidente- trovano una Regione che prova a mantenere gli impegni che prende. Ieri abbiamo superato le 30mila vaccinazioni in un giorno, lo abbiamo fatto per testare la macchina regionale e la risposta dimostra che ciò che è mancato nei mesi scorsi non è stata l’organizzazione ma le dosi necessarie. Se davvero in Italia arriveranno i 50 milioni di dosi entro fine giugno e gli 80 milioni di dosi entro fine settembre- chiude Bonaccini-, l’Emilia-Romagna sarà in grado di vaccinare tutti gli emiliano-romagnoli che lo vorranno entro l’estate, a partire dalle persone più fragili, secondo le indicazioni del Governo e della struttura commissariale”.

All’arrivo nella sede della Regione Emilia-Romagna, questa mattina, il primo incontro operativo che ha visto insieme al generale Figliuolo, al capo della Protezione civile, Curcio, e al presidente Bonaccini, gli assessori regionali alle Politiche per la salute e alla protezione civile, Raffaele Donini e Irene Priolo, il sottosegretario Davide Baruffi e la presidente dell’Assemblea legislativa regionale, Emma Petitti.

L’andamento della campagna vaccinale

Una visita che è stata anche l’occasione per fare il punto sull’andamento della campagna e sulla rete vaccinale, che è stata ulteriormente rafforzata: sono già 143 i punti operativi da Piacenza a Rimini, oltre a uno delle Forze armate; 11 quelli aziendali attivabili, ed è in corso, da parte della Regione e delle singole Aziende sanitarie, la raccolta di ulteriori disponibilità di associazioni e aziende.

Prosegue anche a pieno ritmo la somministrazione del vaccino, con la macchina organizzativa che solo nella giornata di ieri ha raggiunto le 30.675 fatte.

Per quanto riguarda il rafforzamento del personale sono 829 le persone assegnate al Dipartimento di Prevenzione e Sanità pubblica che svolgono, in tutto o in parte, attività di vaccinazione: 213 medici, 470 infermieri, 146 assistenti sanitari. Inoltre, sono stati assunti 106 medici e infermieri e sono pronti a diventare operativi 199 medici in formazione specialistica, con incarichi di 12 ore di lavoro settimanali.

Il programma vaccinale regionale prosegue dunque secondo il calendario, le fasce d’età e di priorità indicate a livello nazionale: le vaccinazioni al personale della sanità e delle Cra, compresi i degenti delle residenze per anziani, in maggioranza già immunizzati; gli ultraottantenni in assistenza domiciliare e i loro coniugi, se di 80 o più anni, le persone dai 75 anni in su; i cittadini con patologie critiche e con gravi disabilità (fisica, sensoriale, intellettiva, psichica) a prescindere dall’età, oltre al personale scolastico e le forze dell’ordine.

A ieri sera, erano esattamente 1.055.314 le dosi somministrate, di cui 329.631 seconde dosi, quindi le persone che hanno completato il ciclo vaccinale. E con la nuova apertura delle agende di lunedì la vaccinazione sarà estesa ai cittadini dai 70 ai 74 anni (250mila persone).

Sempre dalla Regione sono poi state fornite alle Aziende sanitarie alcune precisazioni sulla campagna vaccinale del personale scolastico, con la richiesta di garantire la vaccinazione anche a educatori di sostegno, tutor, conduttori di esperienze laboratoriali operanti nei servizi educativi per l’infanzia e nelle scuole di ogni ordine e grado, indipendentemente dalla natura giuridica pubblica o privata del datore di lavoro.

tag:

REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it