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Covid. In Emilia-Romagna via libera all’assunzione dei medici specializzandi, fin dal primo anno di corso, per la campagna vaccinale. Il presidente della Regione firma il decreto. Bonaccini-Donini: “Risorse e organizzazione per essere pronti a ogni accelerazione”.

Per i giovani medici contratti di un mese, eventualmente prorogabili, e massimo 12 ore settimanali di impiego, per non compromettere la loro formazione. Sarà il Fondo sanitario regionale a farsi carico degli oneri.

Bologna – In Emilia-Romagna anche i medici specializzandi, a partire da quelli del primo anno di corso, potranno fare la loro parte per combattere il Coronavirus, impegnandosi in prima persona per la vaccinazione dei cittadini.

A metterlo nero su bianco, un decreto del presidente della Regione, Stefano Bonaccini,firmato nel tardo pomeriggio di ieri, dopo che nei giorni scorsi le Aziende sanitarie da Piacenza a Rimini hanno pubblicato avvisi per acquisire la disponibilità degli studenti in formazione specialistica a contribuire alla campagna vaccinale.

Ai giovani medici saranno attivati contratti di lavoro autonomo o di collaborazione continuativa dalla durata massima di un mese, eventualmente prorogabili in base alle necessità della campagna. L’impegno non dovrà superare le 12 ore a settimana, così da non compromettere il regolare svolgimento delle attività formative teoriche e pratiche degli specializzandi: una richiesta arrivata direttamente dell’Osservatorio regionale formazione medica specialistica e recepita appunto nell’ordinanza. Gli specializzandi saranno operativi in ogni fase dell’iter vaccinale: dalla raccolta e valutazione dell’anamnesi clinica al supporto per il consenso informato, dalla supervisione medica alla preparazione e somministrazione del vaccino, fino alla supervisione dei soggetti vaccinati e la registrazione della somministrazione nel sistema informativo nazionale. Modalità previste dal Protocollo nazionalesottoscritto lo scorso 6 marzo dai ministri della Salute, Università e Ricerca e dal presidente della Conferenza Stato-Regioni con le Organizzazioni rappresentative dei medici in formazione specialistica.

Tutti gli oneri dell’arruolamento degli specializzandi saranno a carico del Fondo sanitario regionale, a meno che non intervengano specifici finanziamenti nazionali; in ogni caso non ricadranno sulle singole Aziende sanitarie.

“Aumentare in ogni modo il numero di somministrazioni giornaliere di vaccini è la migliore strategia per sconfiggere il virus- dichiarano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. Confidiamo che le aziende produttrici onorino gli impegni che si sono assunte, noi intanto destiniamo risorse e predisponiamo al meglio la macchina regionale per accelerare ancora la campagna. Tutto il sistema sanitario è impegnato in questa battaglia, e siamo contenti di avere al nostro fianco anche giovani medici, che saranno gli specialisti di domani; crediamo che sarà anche una importante occasione di crescita professionale per loro, quella di lavorare in maniera decisamente operativa, fianco a fianco con i colleghi più esperti, nelle equipe vaccinali”.

Quasi 1.500 contratti di formazione specialistica finanziati:

Grazie anche all’impegno della Regione, che a novembre scorso ha investito ulteriori fondi vicini ai 2 milioni di euro, in Emilia-Romagna sono arrivati a quota 1.464 i contratti di formazione specialistica sul territorio, con un aumento che supera il 57% rispetto ai 931 dello scorso anno. Un numero tale da coprire potenzialmente tutti i posti necessari previsti dalle procedure selettive promosse nei mesi scorsi dal Commissario nazionale per l’emergenza Covid-19, che a pieno regime avrebbero dovuto garantire al Servizio sanitario regionale oltre 1.100 operatori. /JF

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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